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Malpensa potrà crescere, ma non nella brughiera del Parco del Ticino.

brughiera di malpensa

Il Ministero dell’ambiente ha salvato gli oltre quaranta ettari di brughiera del Parco del Ticino, i più a sud d’Europa. Ha infatti dato il via libera al piano generale di espansione dello scalo di Malpensa proposto dalla Sea, la società di gestione degli aeroporti di Milano, con la prescrizione che la crescita della zona merci non potrà avvenire sulle aree ambientalmente pregiate fuori dall’attuale sedime.

Qualche mese fa avevamo anticipato che la commissione nazionale Valutazione d’Impatto Ambientale aveva bocciato l’ipotesi della Sea.
Adesso ci sono due mesi di tempo per i ricorsi alla giustizia amministrativa. E’ possibile che vi sia quello dell’Enac, l’Ente nazionale aviazione Civile, che aveva sostenuto la soluzione dell’espansione di Malpensa nella zona della brughiera per motivi di sicurezza.
I lunghi tempi in cui il Ministero ha impiegato a formulare il parere, che è composto da quello del Ministero ai Beni ambientali e culturali, ha fatto sperare, e avere contemporaneamente timori, gli ecologisti che da sempre difendono le pregiate brughiere del Parco del Ticino.
L’ente da anni propone invano alla Regione Lombardia di far diventare questa zona Sito di Interesse Comunitario, innalzando il livello di protezione, così da scoraggiare anche future ipotesi di cementificazione. Una proposta sostenuta anche nel parere espresso dalla commissione nazionale Valutazione Impatto Ambientale.
Il delicato ecosistema delle brughiere ha una valenza paesaggistica e ambientale per la prevalenza di arbusti e relativa biodiversità.
Molto soddisfatti gli ambientalisti, dal Wwf alla Lipu, dal Fai a Legambiente, che in questi anni si sono opposti all’espansione della zona merci di Malpensa a discapito del Parco. Nei giorni scorsi le associazioni avevano lanciato una petizione on line proprio per sollecitare la pubblicazione del decreto da parte del Ministero dell’ambiente.
Contrariati invece Regione Lombardia, Provincia di Varese e la gran parte delle amministrazioni comunali coinvolte, raccolte nel Cuv (Consorzio urbanistico volontario) che avevano dato il via libera al piano della Sea in cambio di una serie di infrastrutture locali. Anche Confidustria Varese si è schierata a favore dell’espansione della zona merci a sud dell’attuale sedime.
Soddisfatti del parere del Ministero i sindaci del coordinamento dei comuni di seconda fascia, del castanese e dell’alto milanese per cui lo sviluppo di Malpensa deve avvenire salvaguardando la brughiera e il territorio.

  • Autore articolo
    Fabio Fimiani
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