Approfondimenti

Le parole di una vittima delle violenze nella questura di Verona, il tentativo della politica di intervenire contro i femminicidi e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di martedì 6 giugno 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La testimonianza raccapricciante di uno degli uomini torturati da un gruppo di poliziotti di Verona; la distruzione della diga in ucraina non ha ancora un responsabile; la politica prova ad affrontare il tema dei femminicidi, dopo il caso di Senago; le liste di proscrizione dell’organizzazione reazionaria Pro Vita; l’indagine sul naufragio di Cutro potrebbe essere stata ostacolata ad alto livello.

La testimonianza di Nicolae, una delle vittime della volenza dei poliziotti di Verona

(di Luca Parena)

Non si dà una spiegazione di quello che gli è successo nelle stanze della questura di Verona. Nicolae è un uomo di mezza età originario della Romania, in città da circa tre anni. Con il suo zaino grosso da 50 litri, uno zaino per chi porta con sé quello che ha, nell’italiano zoppicante con cui riesce a esprimersi, racconta quello che gli è accaduto una sera dello scorso ottobre: tornava da una giornata di lavoro in vigna, a 25km da Verona, si trovava in un bar. Forse qualcuno si è infastidito per il rumore, non sa, ma a un certo punto degli agenti di polizia sono arrivati, gli hanno chiesto i documenti.
Gli hanno detto di aver trovato qualcosa che non andava e l’hanno portato in questura. E qui Nicolae ha subìto quello che in parte mostrano anche i filmati acquisiti dalle indagini. È stato picchiato, preso per i capelli fino alle violenze più raccapriccianti: essere costretto a urinare dove si trovava ed essere messo con la faccia sul pavimento.

La città ha reagito con generale prudenza, a uno sguardo esterno forse anche eccessiva. Il sindaco Damiano Tommasi ha sottolineato la necessità di fare chiarezza. In molti enfatizzano che la stessa polizia, incaricata delle indagini dalla procura, abbia in qualche modo portato alla luce queste violenze, quasi mettendo in secondo piano la gravità dell’accaduto.
A prendere posizione con maggiore chiarezza, le associazioni veronesi vicine ai migranti e ai senza fissa dimora, le sole vittime di questa vicenda. “Che la questura di Verona non fosse un posto sicuro, indenne da comportamenti violenti e razzisti, ce ne eravamo già accorti da un pezzo” hanno detto ricordando una manifestazione del dicembre 2021 quando, avevano definito “offensivo e lesivo dei diritti” i comportamenti degli operatori della questura verso i migranti. In risposta, quattro attivisti avevano ricevuto una denuncia per calunnia dalla stessa questura. Una denuncia che il tribunale di Verona ha poi archiviato.

Ucraina, rimpallo di responsabilità per la distruzione della diga

L’esplosione della diga di Kakhovka mette in pericolo 40mila persone e 10mila ettari di terreno coltivabile, secondo le fonti ucraine. I 29 villaggi colpiti sarebbero 19 nella zona sotto il controllo di Kyiv e 10 nella terra occupata da Mosca. Nelle ultime ore le organizzazioni umanitarie hanno segnalato l’urgente bisogno di portare nella regione colpita acqua potabile, generatori della corrente e gommoni per muoversi nelle zone già inondate.

Noi abbiamo raggiunto il nostro collaboratore, Sabato Angieri, che si trova nella zona di Mykolaiv.

Continua intanto il rimpallo di responsabilità tra la Russia e l’Ucraina. Per fare chiarezza, il presidente turco Erdogan ha chiamato sia il presidente russo Putin che il presidente ucraino Zelensky per proporre l’istituzione di una commissione di inchiesta.
Oggi le operazioni militari sono continuate sul campo. Secondo la ministra della difesa ucraina Hanna Maliar le forze di Kyiv stanno continuando l’offensiva per la riconquista di Bakhmut, i russi starebbero perdendo terreno.
Sul fronte degli attacchi in territorio russo, invece, nella mattina il governatore della regione di Belgorod ha denunciato bombardamenti da parte delle milizie pro Ucraina. In 24 ore sarebbero caduti 460 proiettili e 26 bombe sganciate da droni.
Che conseguenze potrà avere la distruzione della diga proprio nello scenario militare? Il commento di Gastone Breccia, professore di storia militare all’Università di Pavia

Il “pacchetto” contro i femminicidi proposto dal governo

(di Anna Bredice)

Braccialetto elettronico obbligatorio per chi è agli arresti domiciliari, 500 metri di distanza minima per chi ha il divieto di avvicinarsi all’abitazione della vittima, processi più veloci e un limite di tempo, 30 giorni, per le richieste di misure cautelari dei Pm e la loro applicazione. Il governo in Consiglio dei ministri sta prendendo in esame questi punti per un disegno di legge da presentare in Parlamento. Il delitto di Senago ha dato un’accelerazione, ma i numeri delle donne uccise sono molto alti da anni ormai e le leggi in vigore finora poco hanno potuto di fronte alla solitudine e al senso di pericolo delle donne che hanno denunciato e poi si sono sentite poco protette e sostenute. È in questo ambito che si cercherebbe di intervenire, sia nel disegno di legge del governo, ma anche in quello che le opposizioni presenteranno domattina, nella fattispecie il partito democratico che in conferenza stampa presenterà anche i risultati del lavoro della commissione sui femminicidi. Nel disegno di legge che sarà approvato a breve dovrebbe essere inserito anche l’obbligo di un pool di magistrati dedicato a questo tema con processi più veloci, aumento delle pene per chi è stato già ammonito e poi la novità degli arresti in flagranza differiti per stalking, maltrattamenti in famiglia anche laddove ci sono dei video e fotografie che dimostrano il reato compiuto. Misure quindi che vanno ad incidere sul codice penale, rafforzando il reato di violenza di genere, stalking, maltrattamenti, violazione del divieto di avvicinamento. Ciò che forse appare assente è il finanziamento e il sostegno a tutte le strutture che si occupano di aiuto e accoglienza delle donne che hanno denunciato o lasciato la loro abitazione, compreso un intervento culturale e sociale affinché si riducano le disparità tra uomini e donne.

Le liste di proscrizione di Pro Vita

Centinaia di insegnanti segnalati in vere e proprie liste di proscrizione. Messi all’indice per avere preso iniziative nelle scuole dove si faceva informazione sui temi Lgbt e dell’identità di genere.
Lo denuncia Arcigay che ha ricevuto diverse segnalazioni e denunce.
Le liste vengono compilate da molto tempo da Pro Vita, la potente associazione reazionaria che è stata, tra le altre cose, organizzatrice del convegno delle famiglie di Verona, che è vicina a diversi esponenti del governo Meloni. Tra l’altro Pro Vita è riuscita, con le sue pressioni, a fare ritirare alla Regione Lazio il patrocinio al Pride di Roma.
Abbiamo raggiunto Franco Grillini, Presidente onorario di Arcigay:


L’ombra di un depistaggio sull’indagine per il naufragio di Cutro

C’è stato un naufragio al largo delle coste dell’Algeria. È accaduto due sere fa, ma della notizia si è saputo solo oggi. Quattro migranti, tra cui una donna e il suo bimbo, sono morti e altri 22 sono dispersi dopo che l’imbarcazione su cui viaggiavano è affondata nelle acque a ovest di Algeri.
Il barcone di 100 migranti di cui, invece, non si aveva più notizia da ieri sarebbe stato soccorso dalle autorità italiane a Crotone. È quanto afferma Alarm Phone, anche se Roma non ha ancora confermato.
Intanto emergono nuove zone d’ombra sul naufragio di Cutro, che fece 94 morti e un numero imprecisato di dispersi. Secondo le carte dell’inchiesta, la guardia di Finanza mentì sulle operazioni condotte quella notte. Per la procura di Crotone “i diari di bordo sono stati modificati e l’intervento di un pattugliatore sarebbe partito con molto ritardo”.
Giuseppe Legato, giornalista de La Stampa, sta seguendo l’inchiesta:

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 16/09 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 16-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 16/09 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 16-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 16/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 16-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 16/09/2025 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 16-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di martedì 16/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 16-09-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 16/09/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 16-09-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 16/09/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

    Fuori registro - 16-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 16/09/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 16-09-2025

  • PlayStop

    “Gaza City brucia di fronte al suo mare”. Israele lancia l’offensiva di terra sulla città

    L’esercito israeliano ha lanciato questa notte l’invasione di terra su Gaza City. Da ieri i carri armati sono entrati nel cuore della principale città della striscia, e i bombardamenti hanno colpito senza sosta strade, case, infrastrutture. Da questa mattina, i morti sono 89. Centinaia di migliaia di persone vivono ancora nella città. Migliaia di persone stanno invece cercando di fuggire, in un esodo verso un sud che non ha più spazio per ospitarli. Il servizio di Valeria Schroter.

    Clip - 16-09-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 16/09/2025

    1) “Gaza brucia di fronte al suo mare, testimone della sua tragedia”. L’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva di terra sulla principale città della striscia. L’esodo in mezzo alle bombe. Quasi 90 i morti da questa mattina. (Valeria Schroter) 2) Israele come Sparta. Mentre l’ONU stabilisce che quello in corso a Gaza è genocidio, Netanyahu ammette l’isolamento internazionale e dipinge un futuro di autarchia e guerra permanente. (Anna Foa, Eric Salerno) 3) Gli Stati Uniti continuano a colpire il Venezuela. Trump punta a rovesciare il regime di Maduro con la scusa della lotta al narcotraffico. (Alfredo Somoza) 4) Cinquant’anni fa l’indipendenza della Papua Nuova Guinea. Il paese oggi è vittima della maledizione della ricchezza e rischia di finire ostaggio di un nuovo braccio di ferro tra occidente e Cina. (Chawki Senouci) 5) Spagna, l’estrema destra torna a riunirsi a Madrid. Il primo passo verso una grande alleanza di tutte le destre europee. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Julia Paternain, la maratoneta uruguayana entra nella storia vincendo la prima medaglia ai mondiali di atletica per il paese sudamericano. (Luca Parena)

    Esteri - 16-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 16/09 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 16-09-2025

  • PlayStop

    Le Guthrie Family Singers portano avanti il messaggio di umanità del nonno Woody

    “E’ stato bello rendersi conto che la figura di Woodie Guthrie è ancora molto viva anche fuori dagli Stati Uniti”, racconta Sarah Lee, nipote dell’icona folk americana. “Le problematiche di cui cantava lui ottant’anni fa sono ancora attuali”, riferendosi al tema dell’immigrazione e alla difficile situazione al confine con il Messico. Con la sua musica Woody Guthrie "affrontava un concetto molto basilare di umanità e speranza, ovvero il trattare le persone come persone, aiutandosi a vicenda nei momenti di difficoltà": lo stesso messaggio che ora le Guthrie Family Singers vogliono portare avanti. Ascolta l’intervista di Elisa Graci alle Guthrie Family Singers.

    Clip - 16-09-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 16/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 16-09-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 16/09/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 16-09-2025

  • PlayStop

    Volume di martedì 16/09/2025

    Iniziamo parlando del festival Coachella 2026 di cui è appena stata annunciata la lineup e ricordando Victor Jara, cantautore cileno simbolo della canzone sociale e di protesta che scomparse oggi 52 anni fa durante la dittatura Pinochet. Proseguiamo con il mini live in studio delle Guthrie Family Singers, trio di discendenti di terza e quarta generazione dell'icona folk americana Woody Guthrie. Nell'ultima parte accenniamo al concerto di raccolta fondi per la Palestina del 18 settembre, organizzato a Firenze da Piero Pelù, e ricordiamo la stella del cinema Robert Redford appena scomparsa.

    Volume - 16-09-2025

Adesso in diretta