Approfondimenti

L’attacco della Lega all’Autorità anticorruzione, la condanna dell’Europarlamento all’Italia e le altre notizie della giornata

Salvini ANSA

Il racconto della giornata di giovedì 30 marzo 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La Lega ha attaccato in modo diretto l’Autorità nazionale anticorruzione per le sue critiche sul nuovo codice degli appalti, ma né Fratelli d’Italia né Forza Italia si sono uniti al partito di Salvini. Il Parlamento Europeo ha approvato oggi un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto per condannare “le istruzioni date dal governo italiano alla municipalità di Milano di sospendere la registrazione delle adozioni delle coppie omogenitoriali”. Una condanna all’Italia è arrivata anche dalla Corte Europea dei Diritti Umani per il trattamento subito da quattro cittadini tunisini nel 2017. Oggi è iniziata la visita del premier spagnolo Pedro Sanchez in Cina, il primo leader europeo ad incontrare Xi dall’inizio della guerra.

La Lega va all’attacco dell’Autorità anticorruzione

La Lega ha attaccato in modo diretto l’Autorità nazionale anticorruzione per le sue critiche sul nuovo codice degli appalti. Il presidente dell’Anac Giuseppe Busia aveva sottolineato i rischi della deregolamentazione decisa dal Governo soprattutto nei Comuni più piccoli, parlando di rischi di clientelismo e voto di scambio. “Se il presidente dell’Anac parla così di migliaia di sindaci, non può più ricoprire quel ruolo” hanno dichiarato dalla Lega, chiedendo di fatto le sue dimissioni. Busia ha replicato dicendo che “i sindaci svolgono una funzione essenziale, pagati pochissimo e si assumono grandi responsabilità”. Solo a quel punto i toni si sono abbassati.
Resta un attacco grave da un partito di governo a un’autorità di garanzia: è questo il commento di Gaetano Azzariti, professore di diritto costituzionale all’università La Sapienza di Roma.

La polemica scatenata dalla Lega non è stata alimentata da nessuno degli alleati di governo. Da Fratelli d’Italia è arrivata solo una difesa d’ufficio del testo approvato in Consiglio dei Ministri, nessuno ha voluto seguire il partito di Matteo Salvini.

(di Luca Parena)

L’attacco frontale della Lega al presidente dell’Anac sul codice degli appalti rimbomba nel silenzio degli altri partiti della maggioranza. Né da Fratelli d’Italia né da Forza Italia sono arrivate parole di rinforzo o prese di posizione sul punto.
Un silenzio che stride con il fuoco di fila del Carroccio che in rapida successione ha mandato avanti il responsabile Enti locali Locatelli, il vice ministro Rixi, fedelissimo di Salvini, il senatore Cantamessa. A far infuriare i leghisti le dichiarazioni di ieri di Busia sui rischi della semplificazione spinta dalle nuove regole per assegnare i lavori pubblici, soprattutto nei piccoli Comuni, soprattutto per le opere che restano sotto la soglia di spesa per le assegnazioni senza gara.
Una critica puntuale, su un tema di diretta competenza dell’anticorruzione. La Lega invece ha accusato il presidente di “aver puntato a priori il dito contro i sindaci italiani” ed è arrivata a chiedere di fatto le sue dimissioni. Un attacco grave a un’autorità di garanzia, a cui gli alleati di governo non hanno voluto dare seguito. Forse persino per loro c’è un limite alle polemiche.

La condanna dell’Europarlamento all’Italia sulle famiglie arcobaleno

(di Michele Migone)

Per il governo italiano è uno schiaffo. Ed è forte anche perché arriva il giorno dopo il rifiuto della Ministra Roccella di sedersi al tavolo con i sindaci per discutere dello stop alle trascrizioni dei figli delle coppie gay. La condanna dell’Europarlamento nei confronti di Roma è arrivata con un voto trasversale che oltre ai liberal democratici di Renew Europe – gli estensori dell’emendamento – ha visto il sì anche del gruppo dei Socialisti Democratici, dei Verdi e della Sinistra oltre che di una buona metà del Partito Popolare, voto quest’ultimo che ha spaccato il fronte moderato (Forza Italia ha votato contro l’emendamento, i popolari nordici a favore), mentre i sovranisti sono finiti all’angolo.
Il voto è politico e quindi non ci saranno effetti pratici, ma segna comunque l’isolamento del governo di Giorgia Meloni. Era stato ieri il sindaco di Milano Beppe Sala ad andare a Bruxelles per sollecitare a nome di tutti gli altri sindaci italiani un intervento dell’Europarlamento. Appello raccolto dalle forze progressiste che erano riuscite a mettere la questione all’ordine del giorno della seduta plenaria. Dopo lo schiaffo, sono piccati i commenti degli esponenti della maggioranza, ma appare evidente che non verrà cambiata rotta.
La ministra Roccella ieri si è trincerata dietro una sentenza della Cassazione per giustificare il suo rifiuto a dialogare con i sindaci. I primi cittadini chiedono un intervento legislativo che permetta di garantire i diritti dei figli delle coppie gay, diritti che vengono riconosciuti dal diritto comunitario in tutta Europa. Il governo Meloni invece ha deciso che sulla famiglia vale solo la sovranità nazionale, come ha detto il leghista Pillon. Una sovranità nazionale decisa dalla Destra.

Migranti e respingimenti, la Corte europea per i diritti umani condanna l’Italia

La Corte Europea dei Diritti Umani ha condannato l’Italia per il trattamento subito da quattro tunisini nel 2017. La condanna riguarda “le condizioni di detenzione nell’hotspot di Lampedusa e il fatto che siano stati caricati su un aereo diretto nel paese d’origine senza alcun esame della loro situazione individuale. Un caso limite, per cui i quattro riceveranno un risarcimento.
Ma che la pratica dei respingimenti collettivi sia la prassi in Europa lo denuncia anche un altro organismo europeo: il comitato per la prevenzione della tortura che fa capo al Consiglio d’Europa. Nel suo rapporto annuale, pubblicato oggi, parla di sistematicità di questi respingimenti, sia via mare, delegandoli di fatto alla cosiddetta guardia costiera libica, sia via terra, in particolare nei balcani. Silvia Marraone si occupa di immigrazione e Balcani:


 

Il premier spagnolo Pedro Sanchez vola in Cina da Xi Jinping

La Cina sta valutando l’invito fatto da Zelensky a Xi Jinping a visitare Kiev. A dirlo è il ministro degli esteri Ucraino Kuleba che ha fatto sapere di aver ricevuto la notizia da fonti diplomatiche cinesi. Secondo quanto detto da Kuleba, Pechino starebbe “valutando attentamente” l’invito o, quantomeno, di avere una conversazione telefonica diretta con Zelensky, come si era parlato dopo il vertice tra Xi e Putin.
Oggi intanto è iniziata anche la visita del premier spagnolo Pedro Sanchez in Cina. È il primo leader europeo ad incontrare Xi dall’inizio della guerra. Il servizio del nostro collaboratore Gabriele Battaglia:


 

L’arresto in Russia del giornalista del Wall Street Journal fa crescere la tensione con gli USA

Tra Russia e Stati Uniti, intanto, cresce la tensione intorno all’arresto del giornalista del Wall Street Journal, accusato di spionaggio da Mosca. Evan Gershkovich fermato a Ekaterinburg, in Russia, resterà in carcere per almeno due mesi, fino al 29 maggio. La Casa Bianca ha condannato l’arresto del reporter, definendolo inaccettabile e ha poi chiesto a tutti i cittadini americani di lasciare immediatamente la Russia. Sentiamo Giovanni Savino, docente universitario esperto di Russia:


 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 03/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 03-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 04/11 07:00

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 04/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 03/11/2025 delle 19:46

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 03-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di martedì 04/11/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 04-11-2025

  • PlayStop

    From Genesis To Revelation di martedì 04/11/2025

    "From Genesis to Revelation" è una trasmissione radiofonica dedicata al rock-progressive, attiva regolarmente dal 1999. Condotta da Renato Scuffietti e Matthias Scheller, offre un'ora settimanale di musica prog, spaziando dai grandi classici dei seventies al newprog e al prog sinfonico, con interviste, recensioni e monografie sui sottogeneri. Nata come un hobby, è diventata un importante punto di riferimento per gli appassionati del genere.

    From Genesis To Revelation - 03-11-2025

  • PlayStop

    Jazz Anthology di lunedì 03/11/2025

    "Jazz Anthology", programma storico di Radio Popolare, esplora la lunga evoluzione del jazz, dalla tradizione di New Orleans al bebop fino alle espressioni moderne. Il programma, con serie monografiche, valorizza la pluralità e la continuità del jazz, offrendo una visione approfondita di questo genere musicale spesso trascurato dai media. La sigla del programma è "Straight Life" di Art Pepper, tratto da "Art Pepper Meets The Rhythm Section" (1957).

    Jazz Anthology - 03-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 03/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 03-11-2025

  • PlayStop

    Il Suggeritore Night Live di lunedì 03/11/2025

    Il Suggeritore Night Live, ogni lunedì dalle 21:30 alle 22:30 dall’Auditorium Demetrio Stratos, è un night talk-show con ospiti dello spettacolo dal vivo che raccontano e mostrano estratti dei loro lavori. Gli ascoltatori possono partecipare come pubblico in studio a partire dalle 21.00. E spesso, il Suggeritore NL vi propone serate speciali di stand up, slam poetry, letture di drammaturgia contemporanea, imprò teatrale. Vi aspettiamo!

    Il Suggeritore Night Live - 03-11-2025

  • PlayStop

    Jailhouse Rock di lunedì 03/11/2025

    "Jailhouse Rock", trasmissione di Radio Popolare e Popolare Network, esplora il legame tra musica e carcere. Ogni lunedì dalle 20.30 alle 21.30, a cura di Patrizio Gonnella e Susanna Marietti, il programma include storie e suoni dal mondo delle prigioni, con la partecipazione di detenuti dei carceri di Rebibbia e Bollate che realizzano un Giornale Radio dal Carcere e cover di artisti. Scopri di più su http://www.jailhouserock.it/ e https://www.facebook.com/Jailhouse-Rock-451755678297925/

    Jailhouse Rock - 03-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di lunedì 03/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 03-11-2025

  • PlayStop

    Se paghi ti curi prima. Nuovo colpo alla sanità pubblica dalla giunta Fontana

    Martedì il consiglio regionale della Lombardia discuterà la cosiddetta "super intramoenia", la possibilità di fare visite ed esami negli ospedali pubblici regionali non tramite il servizio sanitario pubblico, ma attraverso accordi siglati con assicurazioni e mutue che pagano direttamente la visita o l'esame al posto del paziente. Una modalità che, secondo opposizioni, sindacati e medici rischia di creare corsie privilegiate e favorire chi possiede una polizza. Scavalcando chi non ce l'ha. Così, con la delibera approvata lo scorso 15 settembre, Regione Lombardia apre le porte a fondi sanitari integrativi, mutue e assicurazioni, dando la possibilità di curarsi più in fretta in base al proprio reddito e al tipo di copertura posseduta. Ascolta le interviste ai consiglieri regionali Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento 5 Stelle, e Lisa Noia di Italia Viva, che martedì 4 novembre presenteranno delle interrogazioni in consiglio regionale.

    Clip - 03-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 03/11/2025

    1) La guerra in Sudan continua e la crisi umanitaria si allarga. Le responsabilità, però, vanno ben oltre i confini del paese africano. (Giulia Chiopris - MSF, Emanuele Valenti) 2) “La guerra non si è fermata ha solo cambiato volto”. A Gaza la pace non esiste: almeno 236 palestinesi sono stati uccisi dall’entrata in vigore del cessate il fuoco. (Ezzideen Shehab) 3) “Maduro ha i giorni contati”. A colpi di raid e fake news, Donald Trump tenta di sollecitare la spallata interna al regime venezuelano. (Alfredo Somoza) 4) Spagna, a un anno dall’alluvione di Valencia l’indignazione popolare costringe il governatore Mazon alle dimissioni. (Giulio Maria Piantadosi) 5) Messico, l’omicidio del sindaco di Uruapan Carlos Manzo, che voleva rompere il compromesso sempre più stretto tra politica e narcotrafficanti. (Andrea Cegna) 6) New York, la vigilia. Domani il voto per il sindaco della città, un’elezione guardata con attenzione anche da Washington. (Roberto Festa) 7) Belem 2025, ultima chiamata. Il diario della Cop30: temi, obiettivi e sfide. (Alice Franchi)

    Esteri - 03-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di lunedì 03/11 18:33

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 03-11-2025

Adesso in diretta