Tra Buddha e Jimi Hendrix

A spasso fra “i maledetti” del Pére-Lachaise, da Jim Morrison a Modigliani…

I cimiteri mi hanno sempre lasciato addosso un gran senso di pace e tranquillità. Le persone nei cimiteri parlano a voce bassa, camminano lentamente, hanno un approccio più misurato alla vita. Sarà la paura, o forse un senso di condivisione naturale verso l’unico destino che accomuna tutti.
Ora, non voglio certo dirvi che quando ho un momento libero lo passo al cimitero, quanto trasmettervi semplicemente l’informazione di essere una persona che tra le lapidi non avverte disagio. Figurarsi se mi capita poi di visitare delle vere e proprie opere d’arte, come il cimitero di Pére-Lachaise, a Parigi, anche noto come “il cimitero degli artisti”.
Arroccato nel XX arrondissement della capitale, ogni anno accoglie oltre tre milioni e mezzo di visitatori, il che ne fa il cimitero più visitato al mondo.
Ci arrivo insieme a mia moglie Daria, come in una sorta di pellegrinaggio, a piedi dal Bercy Village in una fredda, freddissima mattinata di gennaio. Cinquanta minuti di buon passo, un the verde e un espresso nel café a fianco all’ingresso e due roselline bianche comprate dal fiorista cinquanta metri più indietro.
Oggi é una giornata importante per me. Trent’anni dopo una promessa fatta al bar al mio migliore amico, porterò il nostro omaggio sulla tomba della mia più grande fonte di ispirazione artistica: Jim Morrison.
Se oggi vivo grazie ai libri, alla poesia e alla musica, il merito in parte va proprio a Jim, che per primo ha acceso in me queste passioni. Piccola nota di colore: sotto la giacca e la felpa indosso fieramente la t-shirt dei Doors.
Dopo aver consultato la piantina, cammino in silenzio, mentre le nuvole sembrano abbassarsi e una “pioggerellina gentile” scende dal cielo senza dare fastidio. Ma é solo un attimo, smette subito e quando mi trovo a pochi passi dalla tomba di Jim ha già smesso.
Ed eccola lì, a pochi passi da noi e protetta da una transenna che ne vorrebbe scoraggiare l’accesso. A quasi 48 anni mi emoziono. Tanto. Precipito ai miei 11 anni, quando papà mi faceva ascoltare i Doors in macchina. Ai 16 quando sotto la pioggia battente presi l’1 e poi il 20 per raggiungere il Cinema Universale nel centro di Genova per vedere il film “The Doors” di Oliver Stone, uscendo da lì completamente cambiato. E torno a quando lessi “Nessuno Uscirà vivo di Qui” e grazie a quel libro che era infarcito delle passioni di Jim mi avvicinai alla poesia di Rimbaud e Baudelaire, alla beat generation, allo sciamanesimo indiano e agli studi di Carlos Castaneda. Senza dimenticare la meravigliosa, ipnotica e visionaria musica dei Doors. Con loro in cuffia mentre salivo sull’immancabile treno delle sette e quarto diretto a scuola, mi si aprí un mondo, passioni su passioni che alla fine mi portarono a scegliere la strada della scrittura e della musica.
Davanti alla tomba di Jim, alle sue foto in evidenza, la lapide con il suo nome e quella scritta in greco che più o meno recita “fedele ai propri demoni”, le emozioni mi attraversano crude.
Mi sento commosso e grato, un padre di famiglia che corre verso i cinquanta e si ferma a dire grazie all’uomo che per lui é stato la prima scintilla, sulla quale é divampato un incendio che ancora non si è spento.
Un cerchio oggi si chiude.
Ed é con l’emozione che mi vibra ancora nelle ossa che lascio la tomba di Jim per accompagnare Daria alla ricerca della lapide di uno dei suoi più grandi ispiratori: Amedeo Modigliani, che qui a Parigi trovó la morte a 36 anni, finendo tumulato al Pére-Lachaise. Estremo, verace e bohemienne all’ennesima potenza, il pittore livornese diventerà leggenda appena morto, dopo una vita da pittore vizioso e squattrinato nelle bettole.
La sua tomba é semplice, quasi nascosta fra le lapidi di illustri sconosciuti, anche se una bottiglia vuota di Montepulciano lasciata lì sopra, lascia intendere che c’é sempre chi lo ricorda con un certo affetto. Insieme a lui riposa la sua compagna Jeanne Hébuterne, con cui ebbe una figlia e un altro era in arrivo quando Amedeo morì per un attacco di meningite tubercolotica. Distrutta dal dolore, la ventiduenne Jeanne, incinta di quasi 9 mesi, si gettò dalla finestra, suicidandosi. Davvero una storia dolorosa.
Ci spostiamo alla ricerca della tomba di Edith Piaf, sbagliamo strada e allora decidiamo di passare prima a rendere omaggio a Fryderyk Chopin, che pare trovarsi più vicino. Mentre cerchiamo di raggiungere il sommo pianista polacco mi imbatto casualmente nella tomba di Michel Petrucciani, il piccolo grande gigante del jazz francese. Affetto da osteogenesi imperfetta – una rara malattia congenita conosciuta anche come “sindrome dalle ossa di cristallo”, che priva le ossa del calcio necessario per poter sostenere il peso del corpo e impedisce la crescita – Michel seppe raggiungere in vita traguardi impensabili viste le sue difficoltà iniziali, ed oggi è riconosciuto come uno dei più grandi pianisti del novecento europeo.
Dopo aver reso omaggio a due assi del piano, troviamo finalmente la tomba di famiglia di Edith Piaf. Una vita tragica la sua, segnata da eventi tragici – su tutti quello della figlia Marcelle Carolina di appena due anni – malattie, alcool, droghe, e disperazione. Ricordo che quando la affrontammo in una delle puntate di “Rock is Dead” mi colpì in modo particolare.
A pochi passi da Edith mi incuriosisce la tomba di un signore presumo cinese, tale Ling Yang Tien. Più che una tomba sembra un tempietto mystic-trash che non ti aspetti. Non so chi sia, cerco su internet ma non trovo nulla. Chi ne sapesse di più mi scriva in privato.
Nella zona nord del cimitero, troviamo la tomba di Oscar Wilde. Impossibile sbagliarsi per via dell’orribile statua a forma di sfinge alata lì a fianco. La realizzò lo scultore e pittore statunitense naturalizzato inglese Jacob Epstein, prendendo spunto dalla poesia di Wilde “La Sfinge”. Più fedele a Oscar e alla sua fama, era l’idea di baciare la sua tomba lasciando l’impronta del rossetto, un rituale andato avanti per decenni anche se adesso non si può fare più e un’orribile barriera in plexiglass protegge l’angelo alato sotto il quale giaciono i resti mortali dello scrittore.
Ce ne sarebbero ancora molti di nomi illustri a cui rendere omaggio, penso a Rossini, Bellini, Balzac, Proust e tanti altri ancora, ma tra il freddo pungente, oscilliamo tra zero e 1 grado, la stanchezza per la lunga camminata e il dispendio emotivo figlio di tutte le esperienze forti, decidiamo di andare. Serve tempo e spazio per metabolizzare, assaporare e fare davvero propri certi momenti.

A trent’anni da quella promessa, esco dal cimitero commosso e grato. Già ve l’ho detto: se oggi vivo grazie ai libri, alla poesia e alla musica, il merito in parte va a colui che per primo ha acceso queste passioni in me, fragile mente di bimbo aperta come un guscio d’uovo da Jim, dai Doors e dal grande beat…

  • Federico Traversa

    Genova 1975, si occupa da anni di musica e questioni spirituali. Ha scritto libri e collaborato con molti volti noti della controcultura – Tonino Carotone, Africa Unite, Manu Chao, Ky-Many Marley – senza mai tralasciare le tematiche di quelli che stanno laggiù in fondo alla fila. La sua svolta come uomo e come scrittore è avvenuta grazie all'incontro con il noto prete genovese Don Andrea Gallo, con cui ha firmato due libri di successo. È autore inoltre autore di “Intervista col Buddha”, un manuale (semi) serio sul raggiungimento della serenità mentale grazie all’applicazione psicologica del messaggio primitivo del Buddha. Saltuariamente collabora con la rivista Classic Rock Italia e dal 2017 conduce, sulle frequenze di Radio Popolare Network (insieme a Episch Porzioni), la fortunata trasmissione “Rock is Dead”, da cui è stato tratto l’omonimo libro.

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR giovedì 09/05 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 09-05-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 09/05/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 09-05-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 09/05/2024 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 09-05-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Esteri di giovedì 09/05/2024

    1- 80.000 persone fuggite da Rafah in solo 4 giorni. Gli stati uniti ribadiscono che l’invasione della città al confine con l’egitto non garantosce la sconfitta di Hamas. Intanto sarà il 21 maggio il giorno in cui Irlanda, Spagna ed altri Paesi della Ue riconosceranno lo Stato di Palestina. ( Lucia Capuzzi) 2- Malmoe diventa l’ epicentro delle proteste contro i massacri a Gaza. La città svedese sta ospitando l'Eurovision Song Contest a Malmö. ( Marcello Lorrai) 3-Malta. L’ex Premier Muscat accusato di corruzione per lo scandalo delle privatizzazioni degli ospedali. É l’inchiesta a cui lavorò la giornalista Daphne Caruana Galizia assassinata sei anni fa. ( Simone Olivelli – IRPI MEDIA) 4-Panama. Ritorno sulle presidenziali vinte dal candidato di destra Josè raul Mulino. Sullo sfondo una gravissima crisi idrica dovuta al riscaldamento globale ( Gianni Beretta) 4- Nona edizione del festival dei diritti umani. Domani l’ultima giornata. ( Danilo di Biasio – FDU)

    Esteri - 09-05-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di giovedì 09/05/2024

    (154 - 536) Dove scopriamo l'esistenza degli Stati generali della natalità con annessi e connessi. Poi presentiamo la 48a edizione della Soap Box Rally di Bergamo, una corsa di macchine auto-costruite senza motore. Ne parliamo con il Presidente Mauro Ferrari. Poi, con Elena Mordiglia, lanciamo la volata a 37 e 2 per i Diversity media awards e chiudiamo con i buffet di Guido Foddis al Giro d'Italia di ciclismo.

    Muoviti muoviti - 09-05-2024

  • PlayStop

    Playground di giovedì 09/05/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 09-05-2024

  • PlayStop

    Sapore Indie di giovedì 09/05/2024

    Sapore Indie è la trasmissione per connettersi al presente e scoprire le novità più rilevanti della musica alternative internazionale. Tutti i giovedì alle 15.30, con Dario Grande, un'ora di esplorazione tra le ultime uscite di artisti grandi e piccoli, storie di musica e vite underground. Per uscire dalla bolla dei soliti ascolti e sfuggire l’algoritmo, per orientarsi nel presente e scoprire il suono più rigenerante di oggi. ig: https://www.instagram.com/dar.grande/

    Sapore Indie - 09-05-2024

  • PlayStop

    Jack di giovedì 09/05/2024

    Nella prima parte con Niccolò Vecchia ricordiamo la figura di Steve Albini, appena scomparso, riascoltandone anche un estratto di un'intervista nei nostri studi del 2011. A seguire con Alessio Lega omaggiamo Giovanna Marini, anche lei scomparsa ieri. Nella seconda parte ospite Maestro Pellegrini che ci presenta il suo lavoro Chi sono io - Vol.I .

    Jack - 09-05-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 09/05/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che oggi ha ospitato Giorgia Gaibani, Responsabile Natura 2000 e tutela del territorio della LIPU per parlarci della decisione del consiglio di Stato sulla tutela del Lago di Vico, ma anche del GR Animali con Bianca Nogara Notarianni e scopriamo che Giorgia voleva essere Tigre

    Considera l’armadillo - 09-05-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 09/05/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 09-05-2024

  • PlayStop

    Cult di giovedì 09/05/2024

    Oggi a Cult: dal Salone del Libro di Torino, Roberto Festa con due interviste a Eshkol Nevo e ad Antonio Franchini; Elio De Capitani ricorda Giovanna Marini; la retrospettiva su Lav Diaz al FESCAAAL 2024; la rubrica di lirica di Giovanni Chiodi...

    Cult - 09-05-2024

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 09/05/2024

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare. A cura di Massimo Bacchetta

    Tutto scorre - 09-05-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di giovedì 09/05/2024

    Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire, da Gerusalemme racconta lo scontro tra i familiari degli ostaggi e il governo, specchio della rottura interna all'opinione pubblica. Duccio Facchini, direttore di Altreconomia, svela che il governo ha chiuso i fondi all'agenzia Onu per la Palestina Unrwa molto prima delle accuse di Israele a 12 operatori della stessa agenzia. Marco Preve, di Repubblica, ci racconta l'evoluzione dell'inchiesta sul "sistema Toti" e Alberto Vannucci, docente di Scienze politiche a Pisa, si occupa in particolare dei temi legati alla corruzione ed alle infiltrazioni della criminalità, analizza cosa emerge dal punto di vista del comportamento corruttivo. Infine Franco Fabbri, musicologi, tra i massimi esperti internazionali di Popular Music ci racconta Giovanni Marini e la sua musica.

    Giorni Migliori – Intro - 09-05-2024

  • PlayStop

    Valentina Calderone - Il carcere è un mondo di carta

    Valentina Calderone - Il carcere è un mondo di carta – presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 09-05-2024

Adesso in diretta