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In aumento i crimini di odio antimusulmano

Bletchley, cittadina a nord di Londra, 6 agosto. Una donna che indossa il velo “e dall’apparenza mediorientale”, come hanno poi scritto i giornali inglesi, viene attaccata verbalmente da un uomo mentre si trova a fare acquisti in un supermercato. L’uomo la insulta con frasi razziste. Poi la segue nel parcheggio, dove la sbatte a terra e prende a calci. La donna, 34 anni, incinta, viene portata subito al Milton Keynes General Hospital dove però non c’è niente da fare. Perde il bambino.

Ora il presunto assalitore è stato arrestato. Ha 37 anni, non si conosce il suo nome.

L’attacco di Bletchley arriva in un momento particolare della storia inglese. Secondo il National Police Chiefs’ Council (NPCC) gli attacchi xenofobici sono aumentati nel mese successivo al 23 giugno (giorno del referendum su Brexit) del 58 per cento. Si sono in seguito abbassati, ma restano comunque del 14 per cento più numerosi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Gli attacchi riguardano gli stranieri in genere – la settimana scorsa una donna polacca è stata picchiata brutralmente da un gruppo di 20 giovani. I principali obiettivi delle violenze e degli abusi verbali restano però cittadini di fede musulmana. Secondo Shenaz Bunlawala, a capo del dipartimento ricerche del gruppo Muslim Engagement and Development, i crimini a sfondo religioso e razziale sono aumentati del 45 per dal 2013 al 2014 e di un altro 43 per cento dal 2014 al 2015.

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Altrettanto preoccupanti le notizie che vengono dagli Stati Uniti. Nelle scorse ore è stato dato fuoco al vestito di una donna musulmana che camminava per la Fifth Avenue a New York. Si sta ancora indagando sui moventi dell’atto, che potrebbe non essere collegato all’origine etnica e religiosa della donna, che è di nazionalità scozzese. Altre tre donne, infatti, nelle stesse ore, sono state oggetto di attacchi simili. E anche Albert Fox Cahn, che è un avvocato del Council of American-Islamic Relations, ha che “è prematuro raggiungere delle conclusioni, mentre l’indagine è in corso”.

Ciò non toglie che anche negli Stati Uniti – dove Donald Trump ha particolarmente esasperato la retorica antimusulmana e antiaraba – il numero degli attacchi etnicamente mirati sia in aumento. Lunedì scorso è stato dato fuoco a una moschea in Florida: quella frequentata da Omar Mateen, l’autore dell’attentato al Pulse dove sono morti 50 omosessuali. Il giorno prima due donne musulmane sono state attaccate verbalmente a Brooklyn da una donna, che gli ha urlato di lasciare il Paese.

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    “FRANGI. Nobu at Elba Redux”, la monumentale installazione di Giovanni Frangi installata nella Sala Stirling in Palazzo Citterio a Brera, è un ambiente che avvolge il visitatore con grandi tele dipinte che danno l’impressione di trovarsi immersi in un panorama silvano alla luce della luna. Nell’ambiente anche sculture in gommapiuma bruciata che assomigliano a tronchi trascinati dalla corrente. L’opera fece la sua prima apparizione vent’anni fa alla Scuderia Grande di villa Panza a Varese e ora a Palazzo Citterio viene proposta in un nuovo allestimento a cura di Francesco Librizzi: un grande sipario luminoso in metallo nasconde o protegge l’opera rendendo così più sorprendente il primo sguardo, come una scoperta. Di fianco poi si incontra una galleria di foto che mostrano sensazioni e momenti che hanno accompagnato la nascita del lavoro. In mostra abbiamo incontrato l’artista Giovanni Frangi e poi Francesco Librizzi che ha curato l’allestimento. Ascolta il servizio con le interviste di Tiziana Ricci.

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    Un anno di Trump (dopo i primi quattro dal 2016). Il 6 novembre 2024 il tycoon veniva rieletto alla Casa Bianca con una maggioranza risicata, poco più di 2 milioni di voti su 156 milioni di schede votate. In un anno Trump ha trasformato il declino di una superpotenza - gli Stati Uniti degli ultimi anni - in una forza aggressiva contro paesi e principi che erano stati amici dal dopoguerra ad oggi. Trump e il tramonto della relazione privilegiata americana con l’Europa; Trump e il tramonto delle garanzie democratiche dello stato di diritto. Nel primo anniversario del ritorno di Trump alla Casa Bianca è arrivata l’elezione del sindaco di New York Zohran Mamdani. Ecco un passaggio del suo discorso della vittoria: «la saggezza convenzionale direbbe che sono ben lontano dall’essere il candidato perfetto. Sono giovane, nonostante i miei sforzi per invecchiare. Sono musulmano. Sono un socialista democratico. E, cosa ancora più grave, mi rifiuto di chiedere scusa per tutto questo». Pubblica ha ospitato Ida Dominijanni, giornalista e saggista, fa parte del direttivo del Centro per la Riforma dello Stato. Ha insegnato filosofia politica e teoria femminista all’università di Roma Tre ed è stata ricercatrice alla Cornell University (NY).

    Pubblica - 06-11-2025

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    Alla Cop l'assemblea dei popoli chiede giustizia climatica

    A Belèm in Brasile lunedì si apre la Cop30 per il clima per cercare di tenere insieme la lotta al riscaldamento globale sotto i colpi del negazionismo di Trump e delle guerre; insieme alla Cop nella città amazzonica si riuniscono migliaia di rappresentanti di movimenti e organizzazioni sociali per elaborare proposte sulla crisi climatica, a partire da quelle relative all'Amazzonia e ai popoli che la abitano. Si chiama Cupola dos Povos ovvero "cupola dei Popoli", e non è la prima volta che si riunisce anzi, è una tradizione. Come ci racconta una delle leader del movimento indigeno brasiliano Sila Mesquita Apurina intervistata da Sara Milanese.

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    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei

    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei “A Gaza mancano cibo e rifugi, bisogna aprire il valico di Rafah”: è l’ennesimo appello che l’Onu rivolge a Israele. A quasi un mese dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, nella Striscia entra ancora solo una minima parte degli aiuti previsti; le agenzie umanitarie denunciano che Israele impedisce l’ingresso anche a tende, coperte e rifugi. I palestinesi della Striscia, in gran parte sfollati, non sono in condizione di affrontare la stagione fredda che si avvicina. L’esercito però, in violazione del cessate il fuoco, continua l’opera di demolizione degli edifici: dall’alba sono in corso raid aerei sui quartieri orientali di Gaza City. A livello diplomatico intanto gli Stati Uniti, intanto, portano avanti il loro piano per Gaza presso il consiglio di sicurezza dell’Onu: nelle scorse ore la risoluzione che autorizza la Forza internazionale di stabilizzazione è stata presentata anche ai paesi arabi coinvolti nel processo di mediazione tra Hamas e Israele. Da Deir al Balah, la testimonianza di Nicolò Parrino, responsabile logistica di Emergency a Gaza, intervistato da Chawki Senouci.

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    Monica Frassoni, presidente della Alleanza europea del risparmio energetico, commenta l’accordo raggiunto a Bruxelles per gli obiettivi climatici 2040 (90% riduzione delle emissioni ma con 5% di "sconto" ovvero di crediti di carbonio che si possono spendere in progetti di riforestazione in giro per il mondo). Sara Milanese presenta l'incontro dei presidenti a Belém in Brasile come prologo della Cop30 per il clima che inizia lunedì nella citta amazzonica e ci fa ascoltare Sila Mesquita Apurina una delle leader dell'Alleanza delle comunità indigene che organizza la "cupola dei Popoli, l'incontro che da 30 anni porta avanti le istanze dal basso delle società civili, indigene e non. Caterina Pozzi, presidente del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti) ci racconta della contro-conferenza su droghe e dipendenze mentre apre domani quella del governo che rivendicherà l'approccio punitivo e proibizionista. Infine, Alessandro Diegoli rilancia al staffetta 50e50 non solo in Lombardia ma in tutto il mondo.

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