Approfondimenti

Noi europei e quel che chiede Zelens’kyj

È comprensibile che il presidente ucraino Zelens’kyj, dopo aver ricevuto armi dall’Occidente (noi compresi), abbia cercato di alzare il tiro chiedendo alla Nato di intervenire per chiudere militarmente il cielo ai russi. È comprensibile perché lotta per l’indipendenza del suo popolo.

Ma una No fly zone significherebbe l’ingresso in guerra diretto della Nato contro la Russia, insomma un ulteriore escalation con una sola direzione, la terza guerra mondiale.

Per fortuna la Nato per ora ha detto no e Zelens’kyj si è arrabbiato molto.

Ma quello che è successo tra Zelens’kyj e la Nato pone una domanda, a noi europei: fino a che punto siamo disposti ad arrivare per difendere l’Ucraina aggredita? Siamo disposti a entrare direttamente in guerra, dopo averlo già fatto indirettamente?

È una domanda a cui non si può sfuggire e che ci dobbiamo porre con realismo e pragmatismo. A che punto ci dobbiamo fermare? O non ci dobbiamo fermare affatto e dobbiamo far valere le ragioni dell’Occidente fino al rischio di apocalisse nucleare?

I pacifisti, compresi quelli che erano in piazza sabato, sono spesso accusati di essere ideologici, di non fare i conti con la realtà. Oggi sembra che le posizioni si siano invertite: i pacifisti chiedono realismo, diplomazia, trattative, mosse scacchistiche e compromessi; gli altri invece si sono messi l’elmetto e non escludono altro, cioè uno scontro totale tra Occidente e Russia qualsiasi cosa implichi, come chiede Zelens’kyj.

Ora, noi al contrario della Russia siamo una democrazia, una società aperta, figlia di John Locke e di Jürgen Habermas, insomma con un’opinione pubblica.

Che risposta diamo quindi, come opinione pubblica, a questa domanda? Che indicazioni diamo su questo a chi ci governa?

  • Autore articolo
    Alessandro Gilioli
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 09/07 12:32

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 09-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 09/07 10:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 09-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 09/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 09-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 08/07/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 08-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Conduzione musicale di mercoledì 09/07/2025 delle 14:02

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 09-07-2025

  • PlayStop

    Puntata di mercoledì 09/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 09-07-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 09/07/2025

    Oggi a Cult Estate: l'artista italo-eritrea Mina Mussie ha presentato a Santarcangelo Festival il lavoro one-to-one "Cinema Impero", sulla colonizzazione italiana in Africa; Massimo Luconi dirige l'edizione 2025 del Radicondoli Festival; la seconda parte del Giardino delle Esperidi a Campsirago; il libro "Milano è città di quartieri" (NEOS) con 19 racconti, curati da Gian Luca Margheriti e Fiorenza Pistocchi; l'artista iraniano Taher Nikka apre le porte del suo studio milanese nel passante di Piazza della Repubblica...

    Cult - 09-07-2025

  • PlayStop

    Summertime di mercoledì 09/07/2025

    Il declino industriale, dall' ex Ilva a Stellantis. Con Luciano Manna, giornalista investigativo tarantino, attivista della piattaforma di inchiesta Veraleaks e Clelia Li Vigni dottoranda in scienza politica e sociologia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. I Brics danno battaglia al dollaro: tra dazi e protezionismo, il sud globale propone un'alternativa multipolare. Con Gabriele Battaglia. Pedro Sanchez alla prova del parlamento: con Giulio Maria Piantadosi parliamo della grave crisi del partito socialista spagnolo e di come il premier proverà ad uscirne. La maturità, così com'è, ha ancora senso? Microfono aperto insieme a Simone Giusti, ricercatore e docente di didattica della letteratura italiana all’Università di Siena ed editorialista de Il Domani. GKN, quattro anni di rabbia e lotta: con Dario Salvetti, del collettivo di fabbrica, raccontiamo il quarto anniversario dell'inizio della vertenza.

    Summertime - 09-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di mercoledì 09/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 09-07-2025

Adesso in diretta