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L’intricata vicenda giudiziaria della strage di Stresa

funivia Stresa Mottarone ANSA

Diversi conflitti ormai si intrecciano attorno alla vicenda giudiziaria della strage di Stresa. Tra Procura, Tribunale e ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari. Tra avvocati e investigatori. Conflitti appena mediati dalle dichiarazioni formali ma che assumono in privato forme più nette. La reazione ufficiale degli avvocati, di fronte alla decisione del Presidente del Tribunale di Verbania di sostituire la Gip Donatella Banci Buonamici, è di allarme:
“provvedimento di evidentissima eccezionalità, che crea allarme nell’avvocatura per il contesto giudiziario nel quale esso è maturato” scrive l’Unione delle Camere Penali.Fuori dai comunicati, le parole sono molto più forti per un caso che non si era mai visto.

La Giudice per le Indagini Preliminari che ha negato l’arresto per due dei tre imputati della strage del Mottarone, non ritenendo sufficienti gli elementi nei loro confronti, stava sostituendo una collega che doveva smaltire altro lavoro e aveva deciso lei stessa di auto assegnarsi quel fascicolo che ora è stato restituito alla titolare.Lo scontro con la Gip dei mancati fermi da parte degli investigatori era conclamato, pende un ricorso, la notte della decisione lo scambio di battute con la Procuratrice sarebbe stato aspro e, sempre in privato, si dice a Stresa, alcuni collaboratori della Procura nei giorni scorsi si erano lasciati andare: “noi i cadaveri sul Mottarone li abbiamo visti, lei no”. La Giudice per le Indagini Preliminari Banci Buonamici da parte sua aveva detto: “siete fortunati a vivere in uno stato di diritto”. Cioè, non si mandano in galera le persone senza prove.

La testimonianza del solo Tadini non basta. Per questa decisione aveva ricevuto nei giorni scorsi anche minacce di morte. Ora la Gip che rientra in possesso del fascicolo dovrà prendere un’altra decisione molto importante: dare il via libera all’incidente probatorio, come chiede la difesa di Tadini, o rinviare, come chiede la Procura che vuole prima raccogliere altri elementi di indagine – ed eventualmente indagare altre persone- e chiede almeno due mesi di tempo.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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