Appunti sulla mondialità

Biden, tempo di riforme globali

Arriva con forte ritardo, e solo perché il mondo è in emergenza. Ma potrebbe essere la riforma più importante degli ultimi vent’anni. Stiamo parlando della proposta fiscale di una “global minimum tax” avanzata da Joe Biden all’OCSE, l’organismo che raggruppa i Paesi più industrializzati al mondo, che fa il paio con l’annuncio, avanzato dalla Segretaria al Tesoro Janet Yellen al G20, sull’aumento dal 21 al 28% della tassazione sugli utili aziendali negli USA. La proposta Biden va ancora più lontano, perché punta dritta a evitare l’erosione della base fiscale: cioè quel “gioco delle tre carte”, lecito, che permette alle grandi aziende multinazionali di pagare cifre irrisorie sui profitti, attraverso contorti percorsi che portano ai paradisi fiscali. Una situazione che per molti Stati è paragonabile all’evasione fiscale e che danneggia le aziende che operano solo su base nazionale.

Con trent’anni di ritardo, la riforma Biden della fiscalità globale andrebbe a completare la cornice che si era creata, dopo la fine della Guerra Fredda, per permettere la libera circolazione globale dei capitali. In mancanza di una legislazione omogenea tra i diversi Paesi, le multinazionali non soltanto delocalizzarono la produzione dove la mano d’opera costava meno, ma fecero lo stesso con i profitti, portandoli là dove si pagavano meno tasse, talvolta nessuna. Quella situazione è stata tollerata in nome del progresso per tutta l’umanità rappresentato dalla moderna economia digitale: ora però, in tempo di crisi sanitaria ed economica, non è più sostenibile. Per due motivi.

Il primo è che proprio le multinazionali sono le imprese uscite “vincitrici” dalla pandemia, quelle che non solo non hanno subito contraccolpi, ma spesso hanno addirittura tratto grandi vantaggi. Il secondo è che lo Stato, ormai ridotto al lumicino in molti Paesi, ha svolto in questi mesi un ruolo centrale e costoso. Il cerchio si chiude quando si collega il sostegno al reddito e all’economia, garantito nell’ultimo anno dagli Stati, con i guadagni stratosferici registrati da molte multinazionali nello stesso periodo, permessi proprio dalla pioggia di denaro pubblico che ha sostenuto i consumi.

La proposta Biden prevede di introdurre in tutto il mondo una tassazione minima del 21% per le grandi imprese: in sostanza, le multinazionali sarebbero tassate con questa aliquota anche se trasferissero i loro profitti in giurisdizioni terze. Finora non è stata osteggiata da nessuno. Anzi, Jeff Bezos, il padrone di Amazon e l’uomo più ricco al mondo, ha detto che sarebbe giusto sia passare al 21% nel caso di guadagni offshore (raddoppiando l’aliquota del 10,5% oggi in vigore negli USA per questo tipo di utili), sia aumentare le tasse dal 21 al 28% sui profitti realizzati negli USA. Nessuno protesta, almeno per ora, perché non sono soltanto i cittadini ad aver rivalutato lo Stato come sostegno di ultima istanza, ma anche il mondo economico. Non c’è solo chi ha guadagnato, ma anche chi ha perso con la pandemia: e, almeno in Occidente, chi ha perso ha avuto a suo sostegno lo Stato, che si è fatto carico dell’erogazione degli stipendi ai lavoratori fermi e di indennizzi e ristori di ogni tipo. La pandemia, cambiando l’umore di cittadini e imprese verso lo Stato, ha così ridato centralità alle teorie sulla riattivazione economica di John Maynard Keynes, incentrate sull’investimento pubblico, derise per decenni dai seguaci di Milton Friedman e dalla Scuola di Chicago.

Se Biden riuscirà davvero nel suo tentativo di riformare il fisco mondiale, e contemporaneamente a dare nuovo slancio alla lotta contro i cambiamenti climatici, il suo nome resterà sicuramente nella storia. Perché la globalizzazione è stata architettata proprio dal suo Paese, così come sempre gli Stati Uniti, fino a poco tempo fa, sono stati responsabili di un quarto delle emissioni totali di CO2. Porre rimedio a queste due emergenze globali confermerebbe la leadership mondiale che, malgrado l’intervallo della presidenza Trump, gli Stati Uniti continuano a esercitare.

  • Alfredo Somoza

    Antropologo, scrittore e giornalista, collabora con la Redazione Esteri di Radio Popolare dal 1983. Collabora anche con Radio Vaticana, Radio Capodistria, Huffington Post e East West Rivista di Geopolitica. Insegna turismo sostenibile all’ISPI ed è Presidente dell’Istituto Cooperazione Economica Internazionale e di Colomba, associazione delle ong della Lombardia. Il suo ultimo libro è “Un continente da Favola” (Rosenberg & Sellier)

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 15/06 12:59

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 15-06-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 15/06 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 15-06-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 15/06/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 15-06-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 13/06/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 13-06-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Comizi d’amore di domenica 15/06/2025

    Quaranta minuti di musica e dialoghi cinematografici trasposti, isolati, destrutturati per creare nuove forme emotive di ascolto. Ogni domenica dalle 13.20 alle 14.00, a cura di Stefano Ghittoni.

    Comizi d’amore - 15-06-2025

  • PlayStop

    C'è Di Buono: Mariachiara Montera racconta il suo libro "Sugo"

    In questa puntata ospitiamo Mariachiara Montera (che trovate ospite anche della puntata del 10 dicembre 2023, con Myriam Sabolla, per il loro bookclub "Banchetto"). Mariachiara è food writer, consulente, content creator, grande appassionata di libri di cibo e gastronomia. E autrice del suo primo libro, per Blackie Edizioni: "Sugo", in cui il cibo e la cucina fanno parte di riflessioni e ragionamenti che coinvolgono il nostro corpo, le nostre storie familiari, la nostra identità. Ne abbiamo parlato con lei, cogliendo alcuni dei molti spunti che si trovano nelle pagine del suo libro. A cura di Niccolò Vecchia

    C’è di buono - 15-06-2025

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 15/06/2025

    Autostrade e mulattiere. Autostoppisti e trakker. Dogane e confini in via di dissoluzione. Ponti e cimiteri. Periferie urbane e downtown trendaioli. La bruss e la steppa. Yak e orsetti lavatori. Il mal d’Africa e le pastiglie di xamamina per chi sta male sui traghetti. Calepini e guide di viaggio. Zaini e borracce. Musiche del mondo e lullabies senza tempo. Geografie fantastiche ed escursioni metafisiche. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 15-06-2025

  • PlayStop

    La domenica dei libri di domenica 15/06/2025

    La domenica dei libri è la trasmissione di libri e cultura di Radio Popolare. Ogni settimana, interviste agli autori, approfondimenti, le novità del dibattito culturale, soprattutto la passione della lettura e delle idee. Condotta da Roberto Festa

    La domenica dei libri - 15-06-2025

  • PlayStop

    Va pensiero di domenica 15/06/2025

    Viaggio a bocce ferme nel tema politico della settimana.

    Va Pensiero - 15-06-2025

  • PlayStop

    Apertura musicale classica di domenica 15/06/2025

    La musica classica e le sue riverberazioni per augurare un buon risveglio a “tutte le mattine del mondo”. Novità discografiche, segnalazioni di concerti, rassegna stampa musicale e qualunque altra scusa pur di condividere con voi le musiche che ascoltiamo, abbiamo ascoltato e ascolteremo per tutta la settimana.

    Apertura musicale classica - 15-06-2025

  • PlayStop

    Radio Romance di sabato 14/06/2025

    Canzoni d'amore, di desiderio, di malinconia, di emozioni, di batticuore. Il sabato dalle 21.30 con Elisa Graci

    Radio Romance - 14-06-2025

  • PlayStop

    Snippet di sabato 14/06/2025

    Un viaggio musicale, a cura di missinred, attraverso remix, campioni, sample, cover, edit, mash up. Sabato dalle 22:45 alle 23.45 (tranne il primo sabato di ogni mese)

    Snippet - 14-06-2025

  • PlayStop

    News della notte di sabato 14/06/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 14-06-2025

  • PlayStop

    Blue Lines di sabato 14/06/2025

    Conduzione musicale a cura di Chawki Senouci

    Blue Lines - 14-06-2025

  • PlayStop

    Il sabato del villaggio di sabato 14/06/2025

    Il sabato del villaggio... una trasmissione totalmente improvvisata ed emozionale. Musica a 360°, viva, legata e slegata dagli accadimenti. Come recita la famosa canzone del fu Giacomo: Questo di sette è il più grandioso giorno, pien di speme e di gioia: di man tristezza e noia recheran l'ore, ed il travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.

    Il sabato del villaggio - 14-06-2025

Adesso in diretta