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Artemisia Gentileschi e la magia del Barocco

La compagnia di ricerca Anagoor, in collaborazione con Accademia d’Arcadia, torna a Milano (dopo la bella prova di “Virgilio brucia” al Piccolo Teatro) con “Et manchi pietà”, stavolta al CRT -Teatro dell’Arte.

Al centro del progetto, la vita tormentata e avvincente della pittrice Artemisia Gentileschi, nata a Roma nella seconda parte del ‘500, e vissuta presso varie corti d’Europa e d’Italia grazie al suo straordinario talento, ne fece un’icona del femminismo del ‘900 e ci restituì un punto di vista di eccezionale potenza artistica nella pittura dell’epoca, ancor più perché espresso da una donna.

Il progetto di Anagoor associa alla pittura e alla vita di Artemisia la musica del suo tempo, struggente, eccessiva, proprio come l’opera della pittrice. Il percorso si snoda in tredici quadri che corrispondono ad altrettanti momenti biografici e che si associano a estratti da composizioni di Monteverdi, Merula, Strozzi, Castello, Landi, Rossi, Falconieri, Fontana, Trabaci, Marini, stabilendo un legame immediato e forte fra le immagini e il suono barocco.

Il risultato è che l’arte di Artemisia Gentileschi non sembra più staccata dalla sua vita ma appare come un unico flusso rabbioso e travolgente, irresistibile e magnifico, dove il dolore si trasforma in sforzo artistico.

La colonna sonora è eseguita appositamente dall’Accademia d’Arcadia e l’opera è anticipata ed intervallata dalla voce di Moreno Callegari, che ne guida la visione.

Moreno Cellegari è stato ospite a Cult in occasione del debutto milanese.

Ascolta l’intervista a Moreno Callegari

anagoor

  • Autore articolo
    Ira Rubini
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