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“Vincere è un calcio di rigore. Non sbagliatelo”

In politica, le metafore calcistiche sono sempre una cosa molto seria.

“Questo è un calcio rigore e i rigori li puoi soltanto sbagliare”.

Lo ha detto Renzi a Milano, dove è arrivato a sostenere il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala.

Ascolta Matteo Renzi

Matteo Renzi calcio di rigore

Il presidente del Consiglio sa che la partita di Milano non è semplice. Non quanto si immaginasse alla vigilia della contesa.

“Fino a oggi, la campagna elettorale non ha conquistato i cuori e le menti quanto ci si sarebbe aspettati”, dice un dirigente del Partito democratico a Radio Popolare confindando, se non una preoccupazione, la consapevolezza che si guarderà con particolare attenzione al risultato di domenica, in vista dei calcoli pre ballottaggio.

“La metafora del calcio di rigore significa che ogni voto è importante e che la sfida tra Sala e Parisi si deciderà all’ultimo“.

Una vittoria di Sala al primo turno di uno o due punti su Parisi verrebbe considerata un pareggio dal punto di vista politico.

Da qui l’appello alla mobilitazione. “Per vincere ho bisogno di voi”, ha detto Sala, che mercoledi mattina sarà ospite del Microfono Aperto di Radio Popolare.

Ascolta Giuseppe Sala

Giuseppe Sala ho bisogno di voi

Un appello lanciato alla Barona, nella casa di don Gino Rigoldi, il Barrio’s, luogo iconico dell’impegno sociale e della sinistra, con il grande murale dedicato alle donne partigiane ad accogliere Renzi, proprio nei giorni delle polemiche su Anpi e referendum costituzionale. Una scelta che non appare casuale. Mister Expo ha calcato su temi di sinistra – la città di tutti, l’accoglienza dei migranti, il rifiuto delle logiche della paura, le periferie – più di quanto fatto fino a oggi. Pensando a domenica. E pensando alla partita che si concluderà al secondo turno.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    1) Netanyahu ordina “immediati e potenti” raid sulla striscia di Gaza come rappresaglia per presunte violazioni dell’accordo di cessate il fuoco da parte di Hamas. (Chawki Senouci) 2) “Il genocidio a Gaza è un crimine collettivo”. Francesca Albanese presenta all’onu il suo ultimo report sulle complicità degli stati terzi. La spagna, intanto apre un'inchiesta per contrabbando e crimini contro l'umanità contro uno dei giganti europei dell'acciaio, per una partita destinata a Israele. (Giulio Maria Piantedosi) 3) Sudan, i paramilitari delle RSF prendono il controllo della città di El Fasher. Si aggrava la crisi umanitaria per la popolazione civile. (Matteo D’Alonzo - Emergency) 4) L’Olanda di nuovo al voto. Alle elezioni di domani, l’estrema destra potrebbe vincere ancora, ma difficilmente riuscirà a formare un governo. (Valeria Schroter) 5) La destra statunitense all’attacco di Wikipedia. Elon Musk lancia Grokipedia: la sua enciclopedia digitale, che dice quel che piace ai maga. (Roberto Festa) 6) Regno Unito, entra in vigore la legge Awaab: una protezione importante per le persone che vivono nelle case popolari. (Elena Siniscalco) 7) Rubrica Sportiva. Lo scandalo più importante dell’anno per lo sport statunitense: il caso delle scommesse NBA (Luca Parena)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Così come il suo autore, “Insularities” è un disco che abita i continenti e i linguaggi, intrecciando folk, elettronica e sperimentazione a testi che dall’inglese passano al siciliano, spagnolo e portoghese. Il filo rosso che lega le canzoni “quasi come un film o un romanzo di nove capitoli“, spiega Fabrizio Cammarata ai microfoni di Volume, “è la metafora dell’isola e dell’arcipelago”, usata per esplorare il rapporto con la Sicilia e il concetto di identità: non un punto fermo ma un arcipelago in continuo movimento che abita ognuno di noi. Ascolta il MiniLive di Fabrizio Cammarata e l'intervista a cura di Dario Grande.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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