Approfondimenti

Manifestanti feriti, arrivano gli street medic

Sono ormai mesi che i francesi scendono in piazza per protestare contro la riforma del lavoro. Ogni manifestazione, blindatissima da cordoni di poliziotti esausti e tesi, registra scontri e tafferugli. Tra le nubi di lacrimogeni e petardi, dei ragazzi corrono qui e là a soccorrere i feriti. Sono gli street medic, un gruppo di volontari autogestiti e molto attivi, eredi di un movimento nato negli Stati Uniti negli anni Sessanta, durante le lotte per i diritti civili. Victor, che li consoce bene, sta risalendo il corteo per andare ad aiutarli:

“Gli street medic sono un gruppo ben organizzato, tra le dieci e le 15 persone, con i manifestanti che sono con loro per proteggerli. Hanno tutti il casco, li si nota perché hanno una croce rossa sulla spalla o sul casco. Appena c’è un incidente qualcuno grida ‘medic!’ e loro vanno verso di lui, lo soccorrono e cercano di evacuarlo, se le ferite sono troppo gravi, o di curarlo sul posto. Spesso si tratta di attacchi di panico per colpa del gas, o di persone che si son fatte spintonare o manganellare o che hanno beccato un ‘flash-ball’ nell’occhio, in testa o altrove”.

20160521_202442

Incuriosita, dopo la manifestazione sono andata cercare gli street medic a Place de la République, dove molti di loro fanno i volontari all’infermeria della nuit débout. Qui ho incontrato Anna, 24 anni e un brevetto da soccorritrice, che ha accettato di spiegarmi meglio chi sono e cosa fanno questi ragazzi e ragazze.

“Gli street medic esistono in Germania, dove funzionano molto bene, nel Québec dove hanno uno statuto specifico. In Francia non ce n’erano quasi, o erano solo dei gruppetti di persone che accompagnavano collettivi o associazioni. Adesso ci sono sempre più street medic a ogni manifestazione. Non è casuale, è perché siamo davanti a un’escalation della violenza. E più si va avanti più vediamo delle ferite che magari son sempre le stesse, non per forza più gravi, ma sempre più numerose”.

Per esempio?

“Per esempio qualcuno che si trova coperto di ematomi, perché è stato colpito da qualcosa, o alcune persone che hanno a che fare per la prima volta con i fumogeni. In quel caso cerchiamo di guidarli: ‘Ok, non vedi nulla ma non ti preoccupare, mi occupo di te, ti porto in un posto più calmo’. Abbiamo anche dei casi più gravi: durante la scorsa manifestazione qualcuno si è beccato un proiettile sulla mascella, era fratturata”.

In un contesto simile, però, sapendo che la croce rossa e i pompieri non hanno accesso al corteo e sono oltre la barriera di poliziotti, è difficile trovare un posto tranquillo dove portare i feriti…

“Mi è già successo di essere in luogo che consideravo protetto e beccarmi dei fumogeni che cadevano dall’alto. Lì basta che ti entri nello zaino o ti caschi addosso e ti puoi bruciare o ferire. Una mia amica si è ritrovata con un buco nello zaino. Dei fotografi e dei giornalisti indipendenti hanno ricevuto dei bossoli di lacrimogeni sul torso e sul ventre che lasciano delle belle bruciature”.

È uno dei motivi per cui manifestanti e giornalisti vengono in corteo con caschi e maschere…

“Ci siamo accorti che sempre più persone vengono in manifestazione equipaggiate. Si portano il collirio, le maschere da sub. E non lo fanno per provocare ma perché sanno che manifestare, oggi, vuol dire ritrovarsi tra i fumogeni e quindi si preparano. C’è questa sorta di banalizzazione della violenza che sta emergendo ed è abbastanza allucinante. Non bisogna dimenticare che è una situazione violenta, che usano contro di noi delle armi che sono quasi da guerra civile e questa non è una guerra civile, stiamo manifestando per strada”.

A che tipo di armi ti riferisci?

“Ci sono i ‘flash-ball’, tutto ciò che è lacrimogeno, con i rispettivi bossoli e poco tempo fa ho anche visto delle bombe al pepe. La bomba esplode e sparge il gel al pepe, è roba tosta”.

E voi che strumenti avete?

“Nella cassetta del primo soccorso ci sono intanto dei guanti, del collirio specifico, ovviamente, delle salviette per neonati, del disinfettante, del limone, dei cerotti, delle garze, delle bende… Del Maalox, anche, che non guasta. Però più andiamo avanti più ci facciamo confiscare il materiale. Alcuni amici hanno subìto delle intimidazioni prima di andare in manifestazione. Siccome ci facciamo riconoscere ci tengono d’occhio e possiamo essere considerati anche come qualcuno che sostiene i violenti, quindi ci prendono di mira. È successo il primo maggio dove ci hanno proprio puntati. Avevamo tre feriti gravi e abbiamo fatto un cordone sanitario intorno a loro, identificandoci e mostrando i bracciali e ci siamo presi una pioggia di lacrimogeni”.

È sempre cosi difficile evacuare i feriti?

“Bisogna sempre discutere con la polizia, anche perché abbiamo sempre paura che se ne approfittino per procedere a un fermo: è successo l’altro giorno, una ragazza è venuta a cercare informazioni sul suo ragazzo che era stato ricoverato in ospedale per un colpo in testa e alla fine si è ritrovato al commissariato. Ma In generale ci si aiuta tutti gli uni con gli altri, se c’è qualcuno che è ferito gravemente e bisogna evacuarlo, la gente dà una mano. Abbiamo un ottimo rapporto con i manifestanti, più andiamo avanti più ci ringraziano, ci dicono che è fantastico averci lì… Un collega l’altro giorno si è fatto persino baciare (eheheh) è il massimo insomma”.

20160521_202354

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR sabato 27/04 15:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 27-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 26/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 26-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 26/04/2024 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Chassis di sabato 27/04/2024

    Dal 2002 va in onda Chassis-Il contenitore di pellicole di Radio Popolare. Un programma pensato per informare ed evocare con un tono leggero fatto di parole, note e suoni che sostituendo le immagini permettono di ricreare con la propria capacità di ascolto emozioni e riflessioni suggerite dal cinema. Il programma, che prende il nome dal contenitore che conserva e ripara dalla luce le pellicole all’interno della macchina da presa, va in onda ogni domenica mattina con quasi un’ora di interviste a registi, attori, autori, musiche e parole dal mondo della celluloide. A volte con interventi e opinioni di critici, sempre con i racconti di chi il cinema lo fa. Un programma d’informazione sulle uscite cinematografiche settimanali e le cronache dai Festival di Cannes, Venezia, Torino, Locarno. Inoltre viene dato spazio alle novità editoriali in campo cinematografico e ogni puntata di Chassis si chiude con una canzone dei titoli di coda, tratta ogni mese da una colonna sonora diversa. Vi aspetta ogni sabato dalle 14.00 alle 15.00 in FM 107.60, in streaming o su app.

    Chassis - 27-04-2024

  • PlayStop

    I girasoli di sabato 27/04/2024

    La trasmissione è un appuntamento con l’arte e la fotografia e con le ascoltatrici e gli ascoltatori che vogliono avere più notizie ed approfondimenti in quell’ambito della cultura che cerchiamo di racchiudere nella definizione “Arti Visive”. A cura di Tiziana Ricci va in onda il sabato alle 13.15 e vuole essere un viaggio fra alcuni degli eventi più importanti della settimana, ma non solo. Interviste ai protagonisti per scoprire le idee che stanno dietro la loro ricerca creativa e rendere cosi’ accessibile a tutti il significato delle loro opere. Vi proporremo anche le opinioni dei critici che stimiamo di piu’ per la loro onesta’ intellettuale e cercheremo di avere un’attenzione particolare per giovani talenti che come ben sappiamo hanno difficolta’ a far conoscere il loro lavoro.Infine ci auguriamo che ” I GIRASOLI ” possa essere uno strumento utile per capire se gli eventi che ci vengono proposti sono operazioni culturali serie oppure frutto di furbizie che hanno come obiettivo solo business o intenti propagandistici.Ci sembra che questa attenzione sia piu’ che mai necessaria oggi dato che assistiamo a un grande aumento degli eventi , molti dei quali di pessima qualità. Contiamo anche di dare spazio a notizie ed eventuali polemiche che riguardano i progetti di politica culturale.

    I girasoli - 27-04-2024

  • PlayStop

    Good Times di sabato 27/04/2024

    La rassegna musicale "La Voce e il Tempo": il concerto dedicato a Rosa Balistreri; RESISTANCE!, il festival europeo in arrivo al Bloom; Antonio Cornacchione e il suo consiglio di lettura; il Trento Film Festival e The Ice Builders, il film di Francesco Clerici e Tommaso Barbaro; arte e teatro; Luca Crovi, Lenin e Capri.

    Good Times - 27-04-2024

  • PlayStop

    Terzo tempo di sabato 27/04/2024

    Nel rugby il terzo tempo è il dopo partita, quando gli animi si rilassano, si beve e si mangia insieme: questo è lo spirito con cui nasce questa trasmissione, che potrebbe essere definita una sorta di “spin off” di Esteri – in onda tutte le sere dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 19:30 – oppure, prendendo in prestito la metafora sportiva, un “terzo tempo” di Esteri. Sarà una mezz’ora più rilassata rispetto all’appuntamento quotidiano, ricca di storie e racconti, ma anche di musica. A cura di Martina Stefanoni

    Terzo tempo – il settimanale di Esteri - 27-04-2024

  • PlayStop

    Come sta il Servizio sanitario nazionale?

    La puntata di ieri è cominciata con alcuni importanti aggiornamenti. Recentemente infatti sono usciti alcuni studi che illustrano lo stato del nostro Sevizio sanitario: partiamo da qui, per poi parlare delle liste d’attesa e della figura del Gestore.

    37 e 2 - 27-04-2024

  • PlayStop

    Il giorno delle locuste di sabato 27/04/2024

    Le locuste arrivano come orde, mangiano tutto quello che trovano sul loro cammino e lasciano solo desertificazione e povertà. Andrea Di Stefano si addentra nei meandri della finanza cercando di svelare paradisi fiscali, truffe e giochi borsistici in Italia e all’estero. Una cronaca diversa dell’economia e della finanza nell’era della globalizzazione e del mercato come icona assoluta.

    Il giorno delle locuste - 27-04-2024

  • PlayStop

    Itaca di sabato 27/04/2024

    Itaca, viaggio nel presente. I giornali, l’attualità, il colloquio con chi ci ascolta. Ogni sabato dalle 8.45 alle 10.30.

    Itaca - 27-04-2024

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 27/04/2024

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 27-04-2024

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 27/04/2024

    La nuova frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalle 23.45. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 26-04-2024

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 26/04/2024

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 26-04-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 26/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-04-2024

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 26/04/2024

    Psicoradio, la radio della mente Nasce nel 2006, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Bologna e l’associazione Arte e Salute Onlus. Il progetto PSICORADIO è composto da due momenti intrecciati: un corso di formazione per operatori radiofonici rivolto a utenti dei servizi psichiatrici del dipartimento di salute mentale di Bologna e provincia, tenuto da professionisti della comunicazione guidati dalla direttrice della testata, prof. Cristina Lasagni (Università della Svizzera italiana). una testata radiofonica, Psicoradio, regolarmente registrata al tribunale di Bologna, che si occupa dei temi della salute mentale. I programmi di Psicoradio privilegiano i territori della psiche nei suoi incroci con il sociale e la cultura. Tutti gli argomenti – dalla cronaca all’arte – sono guardati da un punto di vista prevalentemente psicologico. Nelle trasmissioni si incrociano vari registri: poetici, informativi, ironici, scientifici, narrativi, autobiografici, assieme alle voci di chi la sofferenza psichica la sta attraversando. l corso di formazione per operatori radiofonici, articolato in tre anni, è tenuto da professionisti della comunicazione, della cultura, dell’arte, della psichiatria. Nel corso si apprendono i saperi classici del “fare radio”: quelli tecnici (registrazione, montaggio, regia); quelli giornalistici (l’intervista, l’inchiesta, ecc); quelli che servono per ideare e costruire una trasmissione, un palinsesto; e ciò che riguarda la programmazione musicale. Oltre ai contenuti prettamente comunicativi il corso aggiunge ambiti “psi”: per esempio, la psichiatria e la psicologia, nelle loro storie ed evoluzioni, ma anche terreni meno conosciuti ma oggi importanti come quelli dell’etnopsichiatria. Nei primi 5 anni di attività Psicoradio ha realizzato più di 220 trasmissioni nazionali, circa 20 trasmissioni per altre testate e 20 trasmissioni in diretta. Ha anche realizzato campagne di sensibilizzazione e comunicazione e convegni su temi cari alla redazione: nel 2008 la ricerca Follia scritta, sulle parole della salute mentale nella stampa nazionale, nel 2010 la campagna Basaglia piace solo in tv?, per la difesa della legge 180 e contro alcuni progetti di legge di modifica e nel 2011 Cronisti della mente, incontro delle radio che trattano la salute mentale.

    Psicoradio - 26-04-2024

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 26/04/2024

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 26-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di venerdì 26/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 26-04-2024

Adesso in diretta