Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Giovedì 27 agosto 2020

Il racconto della giornata di giovedì 27 agosto 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia col commento di Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe alle linee guida del Comitato Tecnico Scientifico approvate dalla Conferenza delle Regioni. Negli Stati Uniti Donald Trump chiude la Convention repubblicana mentre lo sport USA reagisce alle proteste contro gli episodi di discriminazione razziale perpetrati dalle forze di polizia. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Ancora un record di tamponi in Italia, 94mila in una giornata, 1.411 i nuovi positivi (contro i 1.367 di ieri), 5 i morti. 286 i nuovi casi In Lombardia che per il 4°giorno consecutivo non registra decessi, 171 casi in Emilia-Romagna, 152 casi in Lazio, due terzi a Roma e da rientri dalle vacanze. 132 in Veneto, con più di 7.000 le persone in isolamento, quasi tutte asintomatiche. 130 i casi registrati in Campania, con un nuovo focolaio in un’azienda agricola di Eboli, in provincia di Salerno. 99 i casi in Toscana, 88 in Piemonte, impennata di contagi nelle Marche con 61 nuovi casi, non si registravano dal 23 aprile. In Umbria, dove si registrano 20 nuovi casi, sono invece risultati tutti negativi i 57 docenti e operatori scolastici che erano risultati positivi agli anticorpi su più di 3600 test sierologici effettuati. Il commento di Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe:


 

Riapertura delle scuole, il piano del Comitato Tecnico Scientifico

(di Anna Bredice)

“Se la crescita dei contagi schizzerà verso l’alto si potrebbe arrivare a dei lockdown locali, quello totale è memoria del passato.” In commissione Istruzione alla Camera dei deputati il coordinatore del comitato tecnico scientifico affronta con queste parole l’argomento scuola, in sostanza si definiscono le regole ma guardando all’andamento della curva dei contagi e così Agostino Miozzo sintetizza che sull’estensione dell’uso delle mascherine non c’è “nulla di granitico”, dice, apre alla possibilità che i docenti utilizzino quelle trasparenti, e annuncia che arriveranno dieci milioni di mascherine alle scuole, ma saranno destinate a chi lavora a scuola e agli studenti se in attività di laboratorio. A due settimane quindi dall’apertura dell’anno scolastico si affrontano i nodi della scuola, sperando che i dati non subiscano un peggioramento. Entro domani dovrebbero essere diffuse le linee guida sui trasporti, che rimane il tasto dolente degli spostamenti verso la scuola e legato a questo l’eventualità di ingressi scaglionati nelle classi per allargare la fascia di ora di punta dei trasporti. Secondo uno studio, al momento potrebbero rimanere a piedi il 25-30 per cento dei passeggeri, per questo potrebbe avere il via libera la richiesta delle regioni di una maggiore capienza sugli autobus, almeno in quelli dotati di ricambio d’aria e dispositivi di protezione. Domani intanto verranno consegnati i primi banchi e sedie monoposto e l’evento avverrà in tre delle città simbolo della pandemia, Alzano, Nembro e Codogno, ma per il resto dei banchi è possibile che in alcune regioni le scuole riapriranno senza che la consegna sia terminata. Le regioni intanto hanno approvato il testo dell’Istituto superiore di Sanità sulle regole da seguire nel caso in classe ci siano dei contagi, domani ci sarà una riunione definitiva con il governo, ma l’anello debole rimangono le famiglie che in caso di un figlio con sintomi di COVID, o compagno di un alunno contagiato dovranno attivarsi da sole per effettuare il tampone.

Le Regioni approvano le linee guida per il ritorno a scuola

(di Anna Bredice)

Le linee guida del Comitato tecnico scientifico per il ritorno a scuola sono state approvate dalla conferenza delle regioni. Gli esperti hanno ammesso che si attendono un aumento dei contagi, ma che rientrare a scuola è considerato assolutamente necessario.
Le famiglie avranno la responsabilità di avvisare il pediatra o il medico di famiglia in presenza di eventuali sintomi di Covid. Ogni mattina all’allievo andrà provata la temperatura, a casa. Se l’alunno si sentirà male a scuola, sarà isolato in una area protetta, fino all’arrivo dei genitori, che contatteranno il medico per l’esecuzione del tampone.
Se lo studente sarà positivo, il dipartimento di prevenzione provvederà alla quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e i contatti stretti.
Nelle scuole dell’infanzia, la didattica sarà a piccoli gruppi stabili. Il personale scolastico sarà allontanato in caso di sintomi e fino al risultato del tampone. È previsto personale sanitario che dovrà fare da raccordo tra la scuola e il servizio sanitario nazionale.

Il discorso di Donald Trump alla Convention repubblicana

(di Roberto Festa)

Una cosa è certa. Alla fine del discorso di stasera, che Donald Trump terrà dalla Casa Bianca, esploderanno i fuochi d’artificio sul cielo della Convention repubblicana. È un finale a effetto, per una Convention che ha avuto un unico protagonista: Trump stesso, circondato da un corteo di amici, familiari, parenti, star del football, imprenditori, preti e rabbini, studenti e infermiere che hanno lanciato un unico messaggio. Quanto grande è stata la presidenza di Trump. Nel discorso di accettazione della candidatura nel 2016, Trump dipinse il quadro di un’America devastata dal caos, dalla distruzione economica, dalla violenza. Molto probabile che torni sul tema stasera, nel mezzo di diffusi scontri razziali nelle città americane. Altrettanto probabile che stasera il presidente accusi Biden di essere ostaggio di una massa di pericolosi radicali marxisti, proponendosi come il vero patriota in lotta contro I socialisti. Possibile che Trump ripeta la realtà alternativa che ha esposto in questi mesi. E cioè che la sua gestione dell’emergenza sanitaria è stata brillante. Una cosa è comunque certa. Come già nel 2016, Trump metterà al centro dei suoi prossimi quattro anni se stesso. Chiederà agli americani di fare un atto di fiducia. E di credere che Trump, in quanto Trump, potrà again make America great again, rendere di nuovo e nuovamente grande l’America.

La protesta dello sport USA

(di Davide Mamone)

I giocatori dell’NBA decidono di rientrare in campo e di terminare i Playoffs, anche se le partite in programma di stanotte saranno di nuovo rinviate. A renderlo noto per primo è stato Adrian Wojnaroswki, insider di ESPN, che ha twittato gli aggiornamenti dell’incontro decisivo di questa mattina, iniziato alle 11 locali nel campus all’interno del Walt Disney World in Florida dove si stanno disputando i Playoffs.
Ieri i giocatori dei Milwaukee Bucks si erano rifiutati di disputare gara-5 con gli Orlando Magic, in protesta contro gli episodi di discriminazione razziale perpetrati dalle forze di polizia americane. L’ultimo domenica scorsa nella contea di Kenosha, a sud di Milwaukee, dove l’afroamericano Jacob Blake è rimasto paralizzato dopo essere stato colpito alle spalle da 7 colpi di pistola sparati da un agente.
La decisione di questa mattina sblocca una fase di stallo durata ore, dopo che un incontro fiume di ieri sera tra i giocatori aveva portato a un nulla di fatto. Secondo quanto twittato da Chris Haynes, insider NBA di Yahoo, a essere decisivo sarebbe stato il cambio di posizione di Lebron James, stella dei Los Angeles Lakers, tra i sostenitori più decisi della chiusura anticipata della stagione.
La maggioranza però non avrebbe concordato una così radicale soluzione e così l’NBA tornerà in campo, dopo aver scioperato durante i Playoffs, scrivendo una pagina storica della Lega, e del Paese.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 23/12 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 23/12 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 23-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 23/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 23/12/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 23-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Popsera di martedì 23/12/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 23-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 23/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 23-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 23/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 23-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di martedì 23/12/2025 - ore 15:36

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 23-12-2025

  • PlayStop

    Manovre pericolose

    L’undicesimo episodio del podcast dell’Alleanza Clima Lavoro, a cura di Massimo Alberti, è dedicato a un tema centrale del dibattito pubblico: la Legge di Bilancio, ovvero lo strumento chiave per orientare la nostra spesa pubblica. Da sempre l’Alleanza Clima Lavoro richiama la necessità di sostenere il percorso di transizione verso un’economia a zero emissioni, integrando politiche climatiche, industriali e del lavoro, e rafforzando al contempo il welfare e la qualità della vita delle persone. La manovra economico-finanziaria del Governo per il 2026 procede purtroppo in direzione opposta: è una “manovra pericolosa” che, oltre a non offrire una prospettiva di decarbonizzazione, prevede un aumento delle spese militari cui si accompagnano tagli o mancati investimenti in sanità, istruzione, ambiente e politiche industriali. Nel corso della puntata emergono tutte le criticità di una Legge di Bilancio che rinuncia a svolgere un ruolo di indirizzo strategico per il futuro del Paese. Il confronto tra l’analisi della manovra e le proposte alternative per migliorarla rilancia una domanda di fondo: quale modello di sviluppo intendiamo davvero perseguire?

    A qualcuno piace verde - 23-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 23/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 23-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 23/12/2025

    Considera l'armadillo di martedì 23 dicembre 2025 ospite Alessandra Abidin che ci ha parlato dei 10 anni di @Ernesto's Sanctuary for Cats in Syria, @houseofcatsernestos il santuario nato per ricordare il gatto di Alessandra e che ora ospita 2380 gatti e altre centinaia di altri animali dando lavoro a 18 persone in Siria. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 23-12-2025

  • PlayStop

    Cult di martedì 23/12/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: il direttore d'orchestra Luigi Cinque e la violoncellista Giovanna Famulari sul concerto di S. Stefano alla basilica di Santa Maria in Ara Coeli a Roma; Franco Citterio su "La bella addormentata" al Piccolo Teatro Grassi e sulla stagione 2026 della Compagnia Marionettistica Colla; al Teatro Carcano lo spettacolo delle feste è "Hair" in versione italiana, con la regia di Simone Nardini; la rubrica ExtraCult a cura di Chawki Senouci...

    Cult - 23-12-2025

  • PlayStop

    La conversazione: Felice Accame

    Claudio Agostoni dialoga con Felice Accame, saggista, teorico della Comunicazione, storico collaboratore di Radio Popolare.

    La conversazione - 23-12-2025

Adesso in diretta