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Alla corte dello zar Putin

Anche il presidente russo Vladimir Putin ha le sue “Olgettine”. O almeno una versione russa, in cui a ricevere regalie da collaboratori del presidente non sono solo sospette amanti, ma anche donne della famiglia. Famiglia di cui il presidente non parla mai: al Cremlino nemmeno si conoscono ufficialmente i nomi delle figlie avute dal primo matrimonio con Ludjmila Putina, chiusosi nel 2014. Figurarsi se si conosce cosa è accaduto dopo la sua fine.

Ad occuparsi delle donne del presidente è un suo amico di San Pietroburgo, che paga loro lussuosi appartamenti a Mosca. Casualmente, l’uomo è anche l’imprenditore russo che più ha guadagnato dagli appalti pubblici, spesso assegnati senza gara. Il suo nome è Grigory Baevskiy, 47 anni, di professione businessman. Finora, un uomo rimasto nell’ombra.

Da qui parte un’inchiesta condotta dal centro per il giornalismo investigativo Organized crime and corruption reporting project (Occrp) insieme a Reuters e al giornale russo RBC. Un’inchiesta che ancora una volta svela i nomi dei cortigiani di Putin, vassalli che grazie alla zelante fedeltà al nuovo zar sono diventati imprenditori miliardari oppure ricche possidenti.

La prima donna dell’entourage dell’uomo più potente di Russia è Alina Kabaeva. Da anni si parla di lei come dell’amante di Putin. Secondo alcuni giornali sarebbe anche madre del suo ultimo figlio. Kabaeva, ex ginnasta e modella, è nata nel 1983. Oggi è nel board della National Media Group, tra le più grosse società radiotelevisive della Russia, controllata dall’amico Yuriy Kovalchuk. La sorella di Alina, Leysan, ha ricevuto in dono da Baeveskyiy nel 2009 un appartamento da 228 metri quadri in pieno centro a Mosca.

Baevskiy è anche l’ultimo proprietario tracciabile di una casa sulla Minskaya, a Mosca, che oggi è abitata da un splendida ragazza di 23 anni: Alisa Kharcheva. La ragazza ha un blog che si chiama Pussy for Putin dove pubblica foto erotiche dedicate al presidente. In una di queste accarezza un gattino, che dice di aver regalato a Vladimir Putin come portafortuna. “Quella casa è un regalo di Baevskiy?”, le chiede il giornalista di Occrp Ronan Anin. Kharcheva ride e dice di averla comprata.

Alisa Kharcheva, fondatrice del blog "Pussy for Putin"
Alisa Kharcheva, fondatrice del blog “Pussy for Putin”

Perché Grigory Baevskiy ha a disposizione decine di abitazioni nelle vie più esclusive di Mosca? Scavando nel suo passato, si trova qualche risposta. Agli inizi del 2000, infatti, era a capo della Direzione per le attività d’investimento (Dia), una sorta di società immobiliare di Stato. Finita quell’esperienza, si lega alla banca dei fratelli Rotenberg, due amici di vecchissima data di Putin. Uno dei due, Arkady, era compagno di judo del presidente. Nel 2016 la versione russa del magazine Forbes ha eletto Arkady Rotenberg “Il re degli appalti pubblici di Russia”, visto che ha incassato 7,4 miliardi di dollari attraverso contratti avuti con lo Stato. Nel 2004 la figlia di Rotenberg Lilya riceverà in regalo da Baevskiy un appartamento nel centro di Mosca.

Anche la Commissione europea ha messo gli occhi su Rotenberg. Nel 2014 un documento lo indica fra gli imprenditori da sanzionare perché ha contribuito al tentativo di annettere illegalmente la Crimea alla Russia. Una delle aziende di cui è azionista ha cercato di costruire un ponte per connettere direttamente la penisola alla Russia. Rotenberg, inoltre, è tra gli imprenditori che più hanno lucrato sulla torta di appalti più gustosa che ha avuto a disposizione la Russia di Putin: i giochi olimpici di Sochi. Anche qui, le somiglianze con l’epoca berlusconiana non mancano.

  • Autore articolo
    Lorenzo Bagnoli
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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    quando le piante dei nostri balconi tirano un sospiro di sollievo, perché finalmente qualcuno che la sa lunga ci spiega come e quando bagnarle, come trattarle, reinvasarle, esporle al sole. Ospite della puntata Ambra Pagliari (pianteinveranda su Instagram). A seguire microfono aperto con tutti gli scempi da pollice nero di cui siete e siamo capaci. Con Vittoria Davalli e Alessandro Diegoli

    Poveri ma belli - 01-07-2025

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    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

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    E’ morto l’architetto Francesco Borella, per tanti il papà del Parco Nord Milano. Lo ha diretto per venti anni dagli inizi degli anni ‘80, quando lo ha progettato insieme al paesaggista Adreas Kipar. Cava dopo cava, orto spontaneo dopo orto spontaneo, aziende agricole in dismissione dopo aziende agricole a fine ciclo, ha rigenerato e riconesso con percorsi ciclopedonali l’ampia area che tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si estende a Cusano Milanino, Cormano e ai quartieri milanesi di Affori, Bruzzano, Niguarda e Bicocca. Un parco che negli anni ‘70, quando è stato voluto con le mobilitazioni popolari, sembrava impensabile che potesse avere le presenze che ha il più noto e storico Parco di Monza. Fabio Fimiani ha chiesto un ricordo dell’attuale presidente del Parco Nord di Milano, Marzio Marzorati. Radio Popolare si stringe affettuosamente con un abbraccio ai figli Joanna, Cristiana, Giacomo e Sebastiano Borella.

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