Approfondimenti

La democrazia nel calcio di Socrates

Un calciatore, un medico, un fuoriclasse, un politico, un uomo del popolo. Socrates è stato tutto questo insieme. Un calciatore dotato di grandissimo talento, tanto da guidare la nazionale brasiliana da capitano in due Mondiali (1982 e 1986), ma quello per cui viene ricordato principalmente é tutte ciò che ha fatto fuori dal campo, nel suo tentativo di usare il pallone come uno strumento per trasmettere messaggi a un’intera nazione. Il nome che Socrates si trova addosso dice molto sul personaggio che fin da bambino sembra essere destinato a diventare: il riferimento al grande filisofo greco non è frutto di un errore dell’anagrafe, come spesso accade con i nomi brasiliani, ma è un deciso e preciso omaggio del padre. Nonostante avesse appena la seconda elementare, da adulto si appassiona a La Repubblica di Platone e in suo onore decide di chiamare così il suo ultimo figlio. Appunto Socrates.

Fin da piccolo il giovane Socrates ha ben chiaro quello che è il suo obiettivo: studiare medicina. Quando il suo talento per il calcio diventa palese e non più contenibile nei ranghi del semplice gioco, Socrates entra nelle giovanili del Botafogo. Ma in mezzo agli allenamenti pretende di poter studiare, accetta di giocare solo se gli viene concessa la possibilità di saltare qualche esercitazione in modo da poter al meglio prepare gli esami universitari, come racconta Lorenzo Iervolino, autore della sua biografia “Un giorno triste così felice”, intervenuto ai microfoni di Barrilete Cosmico.

Quando Socrates si rende conto che la possibilità di diventare un calciatore professionista é più che concreta e che i guadagni, da futbolista, sarebbero stati nettamente maggiori, intraprende la vita dello sportivo, senza però mai mettere da parte i suoi ideali. E’ in questi anni che il brasiliano entra nella storia, non smettendo mai di guardare al calcio come a un tramite per aiutare le persone meno fortunate di lui. Nel 1979 approda al Corinthians, una delle squadre più tifate di tutto il Brasile. In quegli anni la squadra di San Paolo stava vivendo un periodo complicato, ma da lì a poco la sua storia sarebbe cambiata, diventando immortale. Nel biennio 82-84 Socrates e i suoi compagni iniziano a gestire la squadra secondo i principi della democrazia: tutto si mette ai voti, e tutti i voti valgono uguale. Un cambio di paradigma trascendentale: se già per sua natura il calcio è un sistema dittatoriale, dove uno solo, che sia l’allenatore o il presidente, prende le decisioni per tutti e detta legge, senza che nessuno possa contraddirlo, quello che realizzano i giocatori del Corinthians è ancora più eccezionale se si tiene conto del contesto. Il Brasile dal 1964 era controllato da una dittatura militare, la prima ad affermarsi in Sud America. Rispetto ad altri regimi, come quelli argentini, cileni o uruguagi, quello brasiliano è meno conosciuto, ma non per questo meno crudele e sanguinario. “Nelle stesse società calcistiche – spiega Iervolino – a fianco del direttore sportivo c’era anche quello della disciplina: a tutti gli effetti un militare che aveva il compito di controllare il comportamento dei calciatori, considerati come dei soldati”. Socrates e i suoi riescono a sovverchiare questo sistema, mettendo in atto quella che poi passerà alla storia come la Democrazia Corintiana. Per due anni e mezzi ogni decisione che riguadava la squadra, da chi far giocare fino a quanti giorni andare in ritiro, passando per quale maglia indossare, era messa ai voti. Calciatori, dirigenti, allenatori e staff votavano, tutti con pari peso, e veniva poi presa la decisione. All’apice di questo incredibile progetto, il Corinthians arrivò ad autogestirsi la campagna acquisti, trasformando di fatto l’allenatore in un rappresentante dei calciatori. Motore e mente di questa iniziativa è stato Socrates, che da capitano si è preso ogni responsabilità e rischio di creare un sistema del genere.

L’impegno di Socrates però non si limitava alle vicende della sua squadra: quando poteva scendeva in piazza con gli operai, partecipava alle assemblee nelle fabbriche, dando ulteriore forza e voce a un movimento che poi soltanto nel 1985 riuscì a riportare la libertà in Brasile. La squadra era solita scendere in campo con magliette che recitavano slogan in favore della libertà, come “Libertà con responsabilità” e “Vincere o perdere, ma con democrazia”. Segno e simbolo della forza ideologica di questo progetto è quanto avviene nell’ottobre del 1982: “A sorpresa – racconta Iervolino – il regime indice delle elezioni per votare i parlamenti nazionali dei singoli stati del Brasile. Socrates e il Corinthians scendono in campo con una maglietta che invita tutti ad andare a votare. Un gesto dal forte significato simbolico, se si considera che il grosso del tifo della squadra era composto da operai e proletari”. Il governo ovviamente non la prende bene e invita la squadra a ritirare le maglie. La risposta è molto semplice: “Sapete dove e a che ora giochiamo, se volete venite a prenderle”. Insubordinazione totale.

Socrates si ritira nel 1988: “Lasciando un segno indelebile nella vita di molte persone, a prescindere dalla loro età e dalla provenienza”, dice Iervolino. Dopo l’addio al calcio Socrates torna al suo primo amore, la medicina, ricominciando a esercitare la professione che suo padre aveva sognato per lui. Apre cliniche per tutto il Brasile, destinate ovviamente ad aiutare chi più ne ha bisogno. Un personaggio del genere non può andarsene in modo banale: quando muore, il 4 dicembre del 2004 in seguito a una malattia ai polmoni, risultato di una vita in cui sigarette e alcol hanno sempre trovato spazio, è una domenica. In contemporanea il Corinthians vince la sua partita, laureandosi campione del Brasile. Una bellissima coicidenza che può sorprendere, ma che Socrates aveva anni prima immaginato. Nel 1983, in una delle tante interviste, si era stufato di rispondere alle domande sul calcio, invitando la stampa a porgli altri quesiti. Un giornalista allora gli chiese come si sarebbe prefigurato la sua morte. Socrates rispose: “Vorrei morire di domenica, con il Corinthians che vince il campionato”. Esattamente quello che è successo. Quella domenica del 4 dicembre alla festa per la vittoria del titolo si è unita, in tutti i tifosi del Timao, soprannome della squadra, una profonda tristezza per aver perso il loro giocatore più importante, il loro simbolo, uno di loro. Un giorno triste così felice. L’ultimo colpo di tacco del giocatore più intelligente della storia del calcio.

  • Autore articolo
    Matteo Serra
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 01/05 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 01-05-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 01/05 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-05-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 01/05/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-05-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 30/04/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 30-04-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Di palo in frasca di venerdì 02/05/2025

    Il programma offre un ascolto musicale variegato e trasversale, proponendo generi diversi come rock, jazz, classica, etnica, colonne sonore e jingle pubblicitari. L’obiettivo è superare abitudini e pregiudizi, esplorando la musica con curiosità. Dal rock degli anni Cinquanta ai brani più recenti, l’ascolto è pensato per essere un piacere, invitando a scoprire nuove sonorità e artisti in modo naturale. Se è mezzanotte e non siete stanchi, salite a bordo e lasciatevi sorprendere.

    Di palo in frasca - 01-05-2025

  • PlayStop

    Labirinti Musicali di giovedì 01/05/2025

    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

    Labirinti Musicali - 01-05-2025

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 01/05/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 01-05-2025

  • PlayStop

    Live Pop di giovedì 01/05/2025

    Ogni giovedì alle 21.30, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.

    Live Pop - 01-05-2025

  • PlayStop

    Uscita di Sicurezza di giovedì 01/05/2025

    La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi. con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.

    Uscita di Sicurezza - 01-05-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di giovedì 01/05/2025 delle 19:50

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 01-05-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 01/05/2025 - ore 18:02

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 01-05-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 01/05/2025 - ore 16:33

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 01-05-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 01/05/2025 - ore 14:31

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 01-05-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 01/05/2025 - ore 12:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 01-05-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 01/05/2025 - ore 11:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 01-05-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 01/05/2025 - ore 11:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 01-05-2025

Adesso in diretta