Approfondimenti

“Ma lei spaccia?”. L’avvocata Cathy La Torre difende il giovane accusato da Matteo Salvini

Cathy La Torre

L’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini, in piena campagna elettorale in Emilia-Romagna e Calabria, due giorni fa ha fatto propaganda sulla pelle di un giovane di 17 anni, Yassin, residente del quartiere bolognese del Pilastro. Il leader della Lega, su suggerimento di una donna residente nel quartiere, ha citofonato in diretta su Facebook al 17enne chiedendogli se fosse uno spacciatore.

Il caso è montato in poche ore. Il senatore Salvini ha diffuso informazioni private di un cittadino incensurato e minorenne, dal nome al palazzo in cui vive. L’avvocata e attivista Cathy La Torre ha deciso di difendere il giovane Yassin e assisterlo nella battaglia legale che inevitabilmente verrà avviata contro l’ex Ministro dell’Interno e la donna che ha fomentato la sua disperata ricerca di consensi senza guardare in faccia nessuno, neanche la legge.

L’intervista di di Serena Tarabini a Fino alle Otto.

Da avvocato come commenta quello che è successo?

La prima cosa che mi viene da commentare è da libera cittadina. Se qualcuno citofonasse al mio portone e mi chiedesse se sono una delinquente o se sono lesbica penso che crederei di vivere in un incubo. Quello che è accaduto l’altra sera a Bologna è qualcosa che sa quasi di rastrellamento. Yassin è un ragazzo incensurato che nella vita gioca solo a calcio, ma anche se lì ci fosse stato un pluripregiudicato, nessuno avrebbe il diritto di farsi giustizia da solo o spettacolarizzare qualcosa come diffondere dati personali. Matteo Salvini l’altra sera, insieme alla suggeritrice, ha violato una serie di norme e la cosa incredibile è che la mamma, che è vero ha perso un figlio molti anni fa per overdose, alla domanda “perché pensa che questo ragazzo 17enne spacci la droga”, ha risposto “perché si veste bene”. Un ex ministro è andato a citofonare ad un ragazzo e alla sua famiglia con un drappello di giornalisti in diretta e ha pubblicato tutti quei dati personali – il nome, il cognome, l’indirizzo e anche il piano in cui abita – sulla base di un’informatrice la cui unica prova era il fatto che il giovane indossasse scarpe Adidas. Questo non solo non è uno stato di diritto, ma è uno stato di delirio. Questo significa essere carne da macello elettorale. Stavolta credo che quello che è accaduto sia stato molto polarizzante. Ho sentito i giudizi di chi di solito difende alcune cose e che stavolta ha pensato che sia stato superato un limite. Oggi è toccato a Yassin, che tra l’altro è un ragazzo italiano, figlio di quelli che si chiamano matrimoni misti e che pare che oggi in Italia stiamo diventando qualcosa di sacrilego.

Ha avuto modo di capire quali sono state le reazioni nel quartiere?

La polarizzazione di cui parlavo è nel dibattito nazionale, perché Bologna sa benissimo da che parte stare e sa benissimo che la parte da cui stare è quella in cui nessun cittadino viene disturbato a casa propria in questo modo. Il Pilastro è totalmente con quella famiglia, una famiglia per bene fatta di un papà e una madre che lavorano e si spaccano la schiena e due figli di cui uno ha dei precedenti penali e vive altrove dopo aver scontato le proprie pene, che tra l’altro nulla hanno a che vedere con lo spaccio di droga.
Il Pilastro, un particolare quartiere di Bologna che negli anni ’90 fu anche lo scenario dei fatti della Uno Bianca, ha organizzato una fiaccolata in solidarietà a Yassin.
Il giovane, lo ho detto anche a me e ad alcuni quotidiani nazionali, ha denunciato ieri che la sua vita è cambiata: “gioco a calcio e tra qualche mese diventerò padre. Non ho mai fatto nulla di male nella vita e voglio solo lavorare e ripristinare la mia reputazione”. Quando si accusa qualcuno bisogna avere le prove, rovinare la reputazione di qualcuno per sentito dire non è una cosa che fa onore a nessuno, specie a chi ricopre una carica pubblica.

Sul piano legale quali sono i passi che avete intenzione di percorrere?

Adesso stiamo discutendo di quante norme sono state violate da Matteo Salvini e dalla sua informatrice che hanno diffamato i miei assistiti. C’è stata chiaramente una diffamazione e tra l’altro il senatore Salvini continua ad andare in qualsiasi trasmissione a difendere le sue azioni. Più dice e più si inguaia. Noi non contestiamo che al Pilastro possa esserci un problema di spaccio, ma intanto il Ministro dell’Interno per 14 mesi è stato lui, non io, e il problema dello spaccio al Pilastro credo sia vecchio quanto il Pilastro stesso. E gli strumenti della giustizia non sono quelli.

Foto dal profilo Facebook di Cathy La Torre

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 06/11 07:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 06-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 06/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 06-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 06/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 06-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 06/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 06-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Alla Cop l'assemblea dei popoli chiede giustizia climatica

    A Belèm in Brasile lunedì si apre la Cop30 per il clima per cercare di tenere insieme la lotta al riscaldamento globale sotto i colpi del negazionismo di Trump e delle guerre; insieme alla Cop nella città amazzonica si riuniscono migliaia di rappresentanti di movimenti e organizzazioni sociali per elaborare proposte sulla crisi climatica, a partire da quelle relative all'Amazzonia e ai popoli che la abitano. Si chiama Cupola dos Povos ovvero "cupola dei Popoli", e non è la prima volta che si riunisce anzi, è una tradizione. Come ci racconta una delle leader del movimento indigeno brasiliano Sila Mesquita Apurina intervistata da Sara Milanese.

    Clip - 06-11-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di giovedì 06/11/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 06-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 06/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 06-11-2025

  • PlayStop

    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei

    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei “A Gaza mancano cibo e rifugi, bisogna aprire il valico di Rafah”: è l’ennesimo appello che l’Onu rivolge a Israele. A quasi un mese dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, nella Striscia entra ancora solo una minima parte degli aiuti previsti; le agenzie umanitarie denunciano che Israele impedisce l’ingresso anche a tende, coperte e rifugi. I palestinesi della Striscia, in gran parte sfollati, non sono in condizione di affrontare la stagione fredda che si avvicina. L’esercito però, in violazione del cessate il fuoco, continua l’opera di demolizione degli edifici: dall’alba sono in corso raid aerei sui quartieri orientali di Gaza City. A livello diplomatico intanto gli Stati Uniti, intanto, portano avanti il loro piano per Gaza presso il consiglio di sicurezza dell’Onu: nelle scorse ore la risoluzione che autorizza la Forza internazionale di stabilizzazione è stata presentata anche ai paesi arabi coinvolti nel processo di mediazione tra Hamas e Israele. Da Deir al Balah, la testimonianza di Nicolò Parrino, responsabile logistica di Emergency a Gaza, intervistato da Chawki Senouci.

    Clip - 06-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 06/11/2025

    I fatti del giorno analizzati dai nostri esperti, da studiose e studiosi. I protagonisti dell'attualità intervistati dai nostri conduttori.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 06-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 06/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 06-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di giovedì 06/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 06-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di giovedì 06/11/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 06-11-2025

Adesso in diretta