Approfondimenti

L’Europa non salverà mai i migranti

Dal 21 marzo, chiunque arriverà in Grecia in maniera irregolare sarà rispedito in Turchia. Da qui, l’Unione europea s’impegna a ridistribuire tra gli Stati membri un siriano ospite dei centri d’accoglienza turche ogni migrante irregolare preso in carico da Ankara. In tutto saranno poi 72 mila i siriani portati in Europa per motivi umanitari.

Il piano però fa acqua da tutte le parti come scrivono le ong. “Il doppio linguaggio con cui è stato ammantato l’accordo non ce la fa a celare l’ostinata determinazione dell’Unione europea a girare le spalle alla crisi globale dei rifugiati e a ignorare i suoi obblighi internazionali”, ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del programma Europa e Asia centrale di Amnesty International.

“L’accordo tra Ue e Turchia sulla crisi migratoria viola il diritto internazionale e quello dell’Unione, scambiando vite umane con concessioni politiche – afferma Elisa Bacciotti, direttrice campagne di Oxfam Italia – Dopo il blocco della rotta balcanica, questo nuovo accordo con la Turchia è un ulteriore passo verso l’abisso della disumanità, peraltro mascherato, con raggelante ipocrisia, da strumento per smantellare il business dei trafficanti. Il costo del controllo dei confini europei non può continuare a essere pagato con vite umane”.

La ragion politica è chiara: evitare che ai confini dell’Europa continuino ad arrivare migranti. Perché altrimenti l’Europa non tiene, alle elezioni vinceranno le destre antieuropee e il più ambizioso progetto politico ereditato dal Novecento naufragherà. Al di là appunto della politica, c’è la questione umanitaria: migliaia di morti nel Mediterraneo, altre migliaia di persone ammassate in condizioni disumane lungo la muraglia della Fortezza.

Ma come scrive il direttore della Transnational Foundation for peace and future research, il danese Jan Olsen, “non c’è un’emergenza profughi nell’Unione europea, ma diverse altre crisi:

1- La crisi causata da anni di militarismo

2 – L’emergenza della gestione delle crisi

3- La crisi di leadership – o, con l’eccezione della Cancelliera Merkel – la totale assenza di leadership per la creazione di politiche comuni.

4- La crisi di solidarietà, umanità ed etica

Si potrebbe aggiungere 5 – l’euro-razzismo espresso come Islamofobia”.

La diagnosi di Bruxelles, invece, è questa: se Schengen è in pericolo è colpa dei disperati che cercano una vita migliore. Niente di più sbagliato. La cura per la malattia lo è altrettanto. Per questo dall’Unione europea adesso non potrà arrivare alcuna soluzione per la crisi umanitaria. L’intento è solo quello di scaricare il barile su qualcun altro.

Al contrario, le uniche risposte umanitarie sono arrivate da fuori il circuito della politica europea.

  1. Le missioni umanitarie di privati. Ha cominciato il Moas, una missione privata finanziata da due imprenditori italo-americani. Oggi c’è anche Medici senza frontiere e Sos Mediterranée. Mentre la politica è ferma, loro salvano vite umane. E i migranti continueranno a partire.
  2. Strumenti tecnologici per tracciare i migranti. L’Agenzia di pattugliamento delle frontiere Frontex ha lanciato un bando per trovare sviluppatori in grado di crearne. Esistono già soiti internet come Watch the Med che danno coordinate ai migranti per come mettersi in cotatto con persone in grado di venire a salvarli.
  3. Corridoi umanitari. Finora erano una formula vuota, un’etichetta da dare ad un miraggio. Invece Sant’Egidio e la Chiesa valdese hanno dimostrato che è possibile, salvando le prime mille persone. Sta all’Alto commissariato Onu per i rifugiati ora rendere i corridoi una pratica comune.

Almeno per mettere una pezza all’emergenza umanitaria, bisogna partire da questi tre punti. La società civile europea è anni luce più avanti dei burocratici di Bruxelles.

  • Autore articolo
    Lorenzo Bagnoli
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 03/07 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 03-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 03/07 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 03-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 03/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 03-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 01/07/2025 delle 19:46

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Cult di giovedì 03/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 03-07-2025

  • PlayStop

    È morta Patrizia Arnaboldi. Femminista, militante comunista, è stata tra le fondatrici di Radio Popolare

    È morta Patrizia Arnaboldi. Aveva 78 anni. Storica militante comunista, protagonista del femminismo a Milano e del movimento studentesco, negli anni Ottanta è stata deputata per Democrazia Proletaria. Legata a Rifondazione Comunista, negli ultimi anni ha partecipato a molte battaglie a difesa della città. Una delle ultime, quella legata agli alberi di piazzale Baiamonti. Patrizia Arnaboldi, 50 anni fa, è stata anche una delle firmatarie, davanti al notaio, dell’atto di nascita di Radio Popolare. Ecco il ricordo di Matteo Prencipe, segretario lombardo di Rifondazione Comunista, e di Basilio Rizzo, storico consigliere comunale milanese.

    Clip - 03-07-2025

  • PlayStop

    Fa troppo caldo: scioperano i lavoratori della Emmegi, che costruisce condizionatori a Cassano d’Adda

    Troppo caldo, lavoratori in sciopero. 36 gradi nel capannone dove si producono componenti per i condizionatori. Il paradosso è che, in quella ditta, si producono scambiatori di calore, componente fondamentale per gli impianti di climatizzazione. Che però, nei capannoni della Emmegi di Cassano d’Adda, non ci sono. La conseguenza, temperature roventi, che superano i 36 gradi, e condizioni di lavoro inaccettabili. Per questo lavoratori e lavoratrici stanno scioperando, per ottenere almeno un po’ di refrigerio, che però al momento viene negato dalla proprietà, che anzi ha incaricato un consulente per farsi dire che “la temperatura è acettabile”. Maurizio Iafreni è Rsu Fiom alla Emmegi e responsabile della sicurezza: (foto Fiom Cgil)

    Clip - 03-07-2025

  • PlayStop

    Summertime di giovedì 03/07/2025

    Gaza, ipotesi di tregua tra le bombe d’Israele, con Paola Caridi, giornalista, saggista, esperta di Palestina. La trattativa sui dazi e la debolezza dell’Europa, con Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano, editorialista del Sole 24 Ore. Il caso del libro di storia che non piace a Fratelli d’Italia, con uno degli autori del libro, lo storico Carlo Greppi. Milano sempre più cara, chiudono anche i negozi per gli affitti troppo alti: il microfono aperto. Mao Valpiana del Movimento Noviolento ricorda Alex Langer a 30 anni dal suicidio. La quarta puntata di “Racconto Lucano” con Sara Milanese.

    Summertime - 03-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di giovedì 03/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 03-07-2025

  • PlayStop

    Canzoni di mercoledì 02/07/2025

    Canzoni vuole essere un programma sulla musica italiana cantautorale e non, aperta soprattutto a quelle realtà, già molto note a un pubblico attento e in qualche modo di culto, che però faticano ad avere uno spettro di ascolto più ampio. Sono in genere gruppi, ma anche singoli artisti che sanno giocare molto bene sulla parola e costruiscono testi intelligenti e molto piacevoli da ascoltare. Il programma prevede molte ospitate in cui si ascolteranno i loro repertori, ma anche quelle musiche che li hanno influenzati creando così un ampio cerchio di ascolto. Dal 2 luglio al 3 settembre 2025 dalle ore 23.00 alle ore 24.00. Per coloro che non tirano tardi la sera sarà possibile ascoltare il programma in podcast già dal mattino successivo.

    Canzoni - 02-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 02/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 02-07-2025

Adesso in diretta