Approfondimenti

I vantaggi di essere vegani

“Gli sportivi mi chiedono l’alimentazione perfetta per il giorno della gara, ma un’alimentazione appropriata ci sostiene in tutti i momenti della vita!”

Inizia così la chiacchierata con il medico Ettore Pelosi. Lucchese di nascita e torinese di adozione, maratoneta, appassionato di sci e triathlon, noto nutrizionista, chiamato anche dalle scuole cittadine per elaborare il menù delle mense per i ragazzi.

Quanto ci condiziona quello che mangiamo?

Sei ciò che mangi, diceva Ippocrate. Per gli sportivi, ma non solo, l’alimentazione è performance: determina i nostri bioritmi, le secrezioni ormonali indotte dai diversi nutrienti, gli orari a cui è meglio mangiare un certo cibo, gli abbinamenti corretti e quelli sbagliati.

Lei è vegano, una scelta che non ha imposto ai suoi figli. Cosa cambia rispetto alla dieta vegetariana?

I miei figli hanno il diritto di fare le loro scelte. La dieta vegana non elimina soltanto le carni degli animali (di terra e d’acqua) ma anche i prodotti che da questi derivano come il latte, i latticini e le uova.

Oltre ai motivi etici, perché dovremmo scegliere una dieta vegetariana oppure vegana?

Sono diete associate a una riduzione del rischio di morte per cardiopatia ischemica. I vegetariani tendono ad avere un ridotto indice di massa corporea (BMI), hanno livelli inferiori di colesterolo totale e colesterolo legato alle lipoproteine LDL (quello cattivo, ndr), nonché ridotti tassi di ipertensione e di diabete mellito di tipo 2 rispetto ai non-vegetariani. Inoltre, i vegetariani hanno tassi inferiori di tutti i tipi di cancro… e non lo dico da vegano, è pubblicato sulle riviste scientifiche.

Perché la dieta vegetariana/vegana riduce il rischio di malattie croniche?

Sono diete che prevegono assunzioni ridotte di acidi grassi saturi e colesterolo, e più elevate di frutta, verdura, cereali integrali, frutta secca, prodotti della soia, fibre e fitocomposti.

In alcuni casi (gravidanza, crescita) non sarebbe meglio consumare almeno un po’ di carne?

Ben pianificate, queste diete sono appropriate in tutti gli stadi del ciclo vitale, inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia, adolescenza. E vanno bene pure per gli atleti.

Quali sono i gruppi di alimenti della dieta vegana? (www.piattoveg.info)

Primo i cerali: integrali o decorticati, sono ricchi di carboidrati complessi, ma sono da alternare nella dieta di tutti i giorni, tra quelli con glutine (frumento, segale, farro, orzo, avena, Kamut) e quelli senza (riso, miglio, mais e gli pseudo cereali come grano saraceno, quinoa e amaranto).

Secondo: i legumi (o altri cibi ricchi di proteine), che vanno sempre aggiunti al menù della giornata. Nel piatto con i cereali o, meglio, in pasti separati.

Terzo: la verdura (fresca, locale e di stagione), deve essere presente in tutti i pasti; dopo le 16 meglio se cotta; quella amara favorisce la digestione.

Quarto: la frutta va assunta quotidianamente, meglio lontano dai pasti (alimento ideale per lo spuntino del mattino, anche sotto forma di centrifugato o estratto, frullata oppure cotta).

Quinto: la frutta secca e i semi oleaginosi sono alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi (tra i quali anche quelli essenziali) con assenza di colesterolo e un limitato contenuto di grassi saturi. Contengono anche proteine, fibre, vitamine e minerali.

Sesto: i grassi, da limitare; preferibili gli oli e in particolare quello di oliva, soia e lino (gli ultimi due ricchi in omega 3).

Settimo: i cibi ricchi di calcio rappresentano un gruppo trasversale presente negli altri sei; ne sono ricchi le mandorle, i semi di sesamo, i fichi secchi, alcune verdure (rucola, radicchio, carciofi, cime di rapa, indivia) e l’acqua: è importante scegliere un’acqua ricca di calcio (350 mg/L).

Esistono raccomandazioni sui nutrienti critici?

Sì, acidi grassi omega 3 (quantità raccomandata giornaliera: olio di lino 10ml; oppure noci 60g, oppure semi di chia 30g; queste dosi sono alternative e tra loro combinabili); calcio e vitamina D (in assenza di esposizione adeguata al sole da integrare attraverso i cibi fortificati o integratori); vitamina B12 (da integrare con cibi fortificati o integratori in dose di 50microgrammi in unica somministrazione giornaliera o 6microgr. in 3 assunzioni giornaliere o 1000microg. in due assunzioni distinte settimanali).

Che cosa consiglia per ridurre l’indice insulinico e glicemico?

Meglio una dieta dissociata, utilizzando verdure e ortaggi con carboidrati complessi o legumi o frutta secca (per esempio riso venere con verdure saltate, minestra di lenticchie).

Altri consigli?

Utilizzare, aggiungendoli a freddo, olio extravergine di oliva e olio di lino oppure di soia. Limitare le sostanze nervine contenute in caffè, tè, cacao, cola e alcol.

Quanto è difficile essere vegani fuori da casa?

Sempre meno!

Come organizzare i pasti?

Non saltate i pasti! Al risveglio, con l’aiuto dei carboidrati affrontiamo la mattinata senza cali. Il pranzo dovrebbe essere basato su carboidrati complessi con basso indice glicemico e un piatto di verdure, in modo da superare il primo pomeriggio, quando sovente siamo interessati da cali importanti della capacità di concentrazione e da sonnolenza.

Anche il pasto serale è fondamentale: che cosa assumere?

Proteine, anche vegetali. E verdure. Senza esagerare perché troppo cibo altera i ritmi circadiani (di 24 ore) dell’ormone della crescita.

  • Autore articolo
    Farian Sabahi
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    Dopo il successo delle edizioni romane, l’R&B Takeover Fest approda per la prima volta a Milano, all’interno del calendario della Milano Music Week. "Volevamo creare un momento di condivisione per un genere che c’è sempre stato in Italia ma che è sempre stato snobbato dalla discografia”, spiega il direttore artistico e produttore Big Fish ai microfoni di Volume. Il Festival punta a dare voce a una nuova scena di artisti “che ha voglia di esprimersi lontano dalle dinamiche di mercato” ed è il primo in Italia interamente dedicato alla musica R&B e alle sue contaminazioni. Si partirà il 19 novembre con un panel pubblico dal titolo “R&B Takeover: L’Italia che vibra di R&B”, presso la Casa degli Artisti, per proseguire il 20 novembre con la serata dei live, condotta da Nina Zilli presso l'Apollo Club e con protagonisti Arya, Ghemon, Ste e Malasartoria. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande a Big Fish e Arya su radiopopolare.it

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    Nell'ottobre del 1945 nasceva l’Udi, Unione donne italiane, ora sul sito della storica associazione si legge Unione donne in Italia, perché – spiegano – anche le donne che vengono da altri paesi possono entrare nell’Udi e sentirsi unite in battaglie che dopo 80 anni non sono ancora terminate. È quella per difendere la 194 da chi in questo governo vuole limitarla, svuotandola, quella per ottenere il “bilancio di genere”, come spiega Liviana Zagagnoni, responsabile nazionale dell’Udi. Una legge di bilancio pensata anche per le donne, con investimenti per gli asili nido e per i congedi parentali e poi quella per avere una vera parità di genere, nei salari, ma anche nelle relazioni, per una società senza più femminicidi. Una storia iniziata ottanta anni fa da ragazze e donne che fecero la Resistenza e che quella partecipazione attiva nella lotta di Liberazione volevano continuarla per ottenere dei diritti, a cominciare da quello del voto. Lo ricorda Luciana Romoli, staffetta partigiana di 95 anni, una delle fondatrici dell'Udi, incontrata al convegno che alla Camera dei deputati celebra l’anniversario e che ci racconta la sua storia e l’ostilità che l'Udi trovò negli uomini, anche del partito comunista. Le interviste di Anna Bredice.

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    Ersilia Bronzini Majno nasce a Milano nel 1859. Sensibilissima alle difficoltà delle donne, soprattutto delle meno fortunate, si unisce presto ad altre pioniere del femminismo italiano, Laura Solera Mantegazza, Alessandrina Ravizza, Anna Kuliscioff. E nel 1899 è cofondatrice dell’Unione Femminile, la prima realtà italiana per l’emancipazione delle donne, alla quale farà seguito la creazione del celebre Asilo Mariuccia, per l'infanzia abbandonata. Lucia Tancredi, che da anni racconta storie di donne che hanno fatto la storia del femminismo, firma il libro "Ersilia e le altre" (Ponte alle Grazie"). L'intervista di Anna Bredice a Lucia Tancredi.

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    1980, crocevia dello stragismo in Italia: dalla stazione di Bologna agli omicidi Bachelet, Costa, Galli, Amato e Tobagi. E poi l'assassinio di Piersanti Mattarella e la strage di Ustica. Gli interessi dei poteri criminali (da cosa nostra all’eversione nera a pezzi “infedeli” dei servizi segreti, i poteri occulti), a volte convergenti o soltanto paralleli. Dell’omicidio Mattarella restano ancora i segni di quella pista nera il giudice Falcone riconobbe e seguì nella seconda metà degli anni ‘80. Pubblica ha ospitato la giornalista e saggista Stefania Limiti e l’ex direttore dell’istituto “Ferruccio Parri” Emilia-Romagna Luca Alessandrini.

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    Sta diventando impossibile lavorare i propri campi per i contadini della Cisgiordania, soprattutto tra Hebron e Nablus, circondate da nuovi avamposti dei coloni. Le aggressioni si moltiplicano insieme alle minacce e allora diversi gruppi di contadini solidali si sono mossi per andare ad aiutare gli olivicoltori palestinesi. Questo è il racconto di Francesco Franchi della comunità agricola Mondeggi Bene Comune di Firenze, che ci descrive la sensazione di essere circondati, ma anche l’importanza della raccolta dell’olive, dell’importanza dell’olio e del potersi aiutare tra contadini, una pratica che contraddistingue la cultura dei campi mediterranea. “Per noi agricoltori è insopportabile che un momento comunitario e collettivo come la raccolta, non possa avvenire in sicurezza”. L'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

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