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Parola d’ordine: spostarsi a sinistra

I pericoli, per Sala e il Pd, arrivano in queste ore sia da destra che da sinistra e dal forte attivismo degli avversari politici.

La strategia individuata per rispondere è chiara: ricollocare l’immagine di Giuseppe Sala rapidamente a sinistra e ricostruire l’unità della coalizione che si è divisa, anche in maniera dura, durante le primarie. Una strategia giocata in termini di comunicazione e di sostanza politica.

Sul piano della comunicazione, Sala ha iniziato ieri sera. È andato in televisione e alla prima domanda attorno al Partito della Nazione ha detto: “Milano è un laboratorio politico, non subiremo idee di altri, che non sono neanche tanto chiare”. Una presa di distanza dall’immagine di esecutore della volontà renziana che gli hanno attribuito gli avversasi di qualsiasi schieramento. Sala e il Partito Democratico devono garantirsi quei voti a sinistra che oggi sono in pericolo.

Il 35 percento di chi ha votato Francesca Balzani e Pierfrancesco Majorino si dichiara indeciso se votare Sala o meno alle elezioni e nell’area che va da Civati a Lista Tsipras e Rifondazione diventa sempre più concreta la possibilità di una lista alternativa che vorrebbe capitalizzare il più possibile il malcontento degli elettori verso Mister Expo. In attesa che Sel decida se rimanere o meno nella coalizione.

Allo stesso tempo, Sala deve guardarsi dalla strategia di Berlusconi, il quale intende candidare Stefano Parisi, un uomo che gli somiglia nel curriculum e nel profilo, per sottolineare la contraddizione di un manager abituato agli affari prestato alla sinistra, chiedendo a quel punto ai milanesi di votare per colui che sarebbe promosso come l’originale invece che per colui che finirebbe per apparire come la brutta copia. Una mossa che metterebbe oltretutto ancora più in crisi gli elettori di centrosinistra.

La risposta di Sala e del Pd è la costruzione di un profilo politico molto più marcato di quanto sia stato fino a oggi. Se questa è la direzione, c’è discussione in queste ore nel Partito Democratico milanese attorno all’ipotesi di una lista Balzani dentro la coalizione che sosterrà Sala, accanto a quella del Pd e alla lista civica del candidato sindaco. Dopo un’iniziale freddezza e dopo la controproposta di fare di Francesca Balzani la capolista del Pd, ci sarebbe un’apertura. Anche perché una vasta parte dell’area che ha sostenuto Balzani ha il mal di pancia all’idea di rinunciare alla lista autonoma e di votare Pd.

Sala, il segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati e Giuliano Pisapia in queste ore si stanno incontrando. Il ruolo del sindaco uscente sarà molto importante. Domenica scorsa ha dichiarato a Radio Popolare che farà campagna elettorale per il suo successore. Se effettivamente lo sostenesse in maniera esplicita – e ne sapremo di più forse dopo l’incontro di oggi tra i due – l’operazione di ricollocazione politica di Sala e di ricompattamento del centrosinistra “civico” farebbe un importante passo avanti.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    Fa troppo caldo: scioperano i lavoratori della Emmegi, che costruisce condizionatori a Cassano d’Adda

    Troppo caldo, lavoratori in sciopero. 36 gradi nel capannone dove si producono componenti per i condizionatori. Il paradosso è che, in quella ditta, si producono scambiatori di calore, componente fondamentale per gli impianti di climatizzazione. Che però, nei capannoni della Emmegi di Cassano d’Adda, non ci sono. La conseguenza, temperature roventi, che superano i 36 gradi, e condizioni di lavoro inaccettabili. Per questo lavoratori e lavoratrici stanno scioperando, per ottenere almeno un po’ di refrigerio, che però al momento viene negato dalla proprietà, che anzi ha incaricato un consulente per farsi dire che “la temperatura è acettabile”. Maurizio Iafreni è Rsu Fiom alla Emmegi e responsabile della sicurezza: (foto Fiom Cgil)

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    Gaza, ipotesi di tregua tra le bombe d’Israele, con Paola Caridi, giornalista, saggista, esperta di Palestina. La trattativa sui dazi e la debolezza dell’Europa, con Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano, editorialista del Sole 24 Ore. Il caso del libro di storia che non piace a Fratelli d’Italia, con uno degli autori del libro, lo storico Carlo Greppi. Milano sempre più cara, chiudono anche i negozi per gli affitti troppo alti: il microfono aperto. Mao Valpiana del Movimento Noviolento ricorda Alex Langer a 30 anni dal suicidio. La quarta puntata di “Racconto Lucano” con Sara Milanese.

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