Approfondimenti

Fedele a se stessa e all’égalité

“A volte resistere vuol dire restare. Altre volte vuol dire andarsene, per restare fedeli a se stessi, a noi. Per lasciare l’ultima parola all’etica, al diritto”. È con questo messaggio su Twitter che Christiane Taubira, il ministro della Giustizia francese, ha annunciato pubblicamente le proprie dimissioni dal governo del primo ministro Manuel Valls.

Un messaggio né ecumenico, né conciliante, piuttosto un atto d’accusa, appena celato, e una dichiarazione d’intenti orgogliosamente rivendicata. Detto altrimenti, un atto di resistenza, appunto, in nome di un’etica radicalmente di sinistra e di un diritto – lo ius soli – che di quell’etica è uno dei fondamenti indispensabili.

Un’etica e un diritto in difesa dei quali a Christiane Taubira non restava che una strada: quella delle dimissioni, appunto, da un governo che, almeno secondo l’ormai ex ministra, li ha forse implicitamente ripudiati, di certo esplicitamente abbandonati, dopo la decisione di inserire nella Costituzione la possibilità di privare della cittadinanza i francesi con doppio passaporto (solo loro) condannati per terrorismo.

“A volte resistere vuol dire restare”, dice l’inizio del suo tweet. E Christiane Taubira, già guardasigilli nel governo Ayrault, il primo della presidenza Hollande, è rimasta per quasi due anni per resistere dall’interno alla deriva liberale, autoritaria inaugurata dal governo Valls, che è già costata la poltrona ministeriale ai principali leader della sinistra socialista, epurati perché recalcitranti nello sposare la linea neocentristra e pro-Confindustria del nuovo primo ministro, e che ha provocato l’uscita dei Verdi dall’esecutivo.

Christiane Taubira, lei, è rimasta. Ha introdotto in Francia il “matrimonio per tutti”. Ma ha dovuto ingoiare e sopportare: prima la nomina a ministro dell’Economia di un arrembante banchiere d’affari come Emmanuel Macron, poi il patto di ferro tra governo e Confindustria, i miliardi di sgravi concessi alle imprese senza contropartita, le misure di deregulation, l’aumento del lavoro domenicale, la riduzione costante delle garanzie per i lavoratori eccetera, eccetera.

Tutte questioni che, in quanto guardasigilli, non erano direttamente di sua competenza. Ma quando questo governo, sedicente socialista, dopo gli attentati del 13 novembre annuncia l’inserimento nella Costituzione dello Stato di emergenza e soprattutto la perdita della nazionalità francese per i terroristi condannati che hanno il doppio passaporto, anche se nati in Francia – una misura reclamata dalla destra e dall’estrema destra e che rompe l’integrità del “diritto al suolo” fondamento minimo di qualsiasi etica di sinistra – Christiane Taubira non può che mettersi di traverso, dichiarare pubblicamente la sua opposizione e, di fronte alla perseveranza della testa dell’esecutivo, rassegnare le dimissioni.

Dopo l’uscita di Verdi e sinistra socialista, con l’abbandono di Taubira scompare dal governo l’ultima traccia della gauche arcobaleno che aveva sostenuto Lionel Jospin tra gli anni Novanta e il Duemila e che ha eletto Hollande nel 2012.

È il ministro più popolare tra l’elettorato di sinistra che se ne va sbattendo la porta da un governo ormai monocolore socialista o piuttosto, per essere precisi, da un governo monocolore della destra socialista. Un governo che d’ora in poi sarà più coerente, omogeneo e disciplinato, pronto a marciare come un sol uomo dietro al premier Valls, letteralmente galvanizzato dal ruolo di incontestabile Lord protettore che l’emergenza attentati gli ha offerto.

Il dato politico però è quello di una base sociale ed elettorale ridotta ai minimi termini per l’esecutivo che dovrebbe accompagnare Hollande fino alle presidenziali del 2017. La scommessa, certo cinica ma non infondata, della coppia Hollande-Valls è che il resto della gauche, deluso e sfiancato dalle sconfitte elettorali, sarà costretto a rientrare nei ranghi, sotto la doppia minaccia del pericolo terrorista e del montare del populismo.

Una gauche divisa, senza programma credibile, senza leader riconosciuto, senza dinamica elettorale e senza un progetto di alleanza di coalizione alternativo, che possa sfidare i socialisti da sinistra.

C’è chi spera che l’uscita di Christiane Taubira dal governo sia il possibile inizio di qualcosa di nuovo nella sinistra critica francese, fin qui data per dispersa. Il rischio è che si tratti dell’ultimo atto di una morte annunciata di cui Hollande sarà stato il macabro demiurgo.

  • Autore articolo
    Francesco Giorgini
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 07/09 13:00

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 07-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 07/09 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 07-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 07/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 07-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/09/2025 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    C'è di buono di domenica 07/09/2025

    La cucina e il cibo hanno un ruolo essenziale nella nostra vita, influenzano il nostro benessere e riflettono chi siamo. Scegliere consapevolmente cosa mangiare è cruciale e dovrebbe essere affrontato con conoscenza e divertimento. Niccolò Vecchia, nel programma "C'è di buono", racconta ogni settimana di prodotti e cucina, raccogliendo storie contadine antiche e moderne, esplorando una cultura gastronomica che è allo stesso tempo popolare e raffinata.

    C’è di buono - 07-09-2025

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 07/09/2025

    Autostrade e mulattiere. Autostoppisti e trakker. Dogane e confini in via di dissoluzione. Ponti e cimiteri. Periferie urbane e downtown trendaioli. La bruss e la steppa. Yak e orsetti lavatori. Il mal d’Africa e le pastiglie di xamamina per chi sta male sui traghetti. Calepini e guide di viaggio. Zaini e borracce. Musiche del mondo e lullabies senza tempo. Geografie fantastiche ed escursioni metafisiche. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 07-09-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di domenica 07/09/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Ricordi d’archivio - 07-09-2025

  • PlayStop

    Itaca di domenica 07/09/2025

    Itaca, viaggio nel presente. I giornali, l'attualità, il colloquio con chi ci ascolta. Sabato e domenica dalle 8.45 alle 10.30.

    Itaca - 07-09-2025

  • PlayStop

    Apertura musicale classica di domenica 07/09/2025

    La musica classica e le sue riverberazioni per augurare un buon risveglio a “tutte le mattine del mondo”. Novità discografiche, segnalazioni di concerti, rassegna stampa musicale e qualunque altra scusa pur di condividere con voi le musiche che ascoltiamo, abbiamo ascoltato e ascolteremo per tutta la settimana.

    Apertura musicale classica - 07-09-2025

  • PlayStop

    Guida nella Jungla di sabato 06/09/2025

    Nata da un'idea di Paolo Minella e Luca Boselli, GnJ "Guida nella Jungla" è un programma dedicato alla cultura musicale underground contemporanea. Dalla metà degli anni '90, offre chart, interviste, dubplate corner e news, con ospiti come Mr. Finger, Apparat, Hype, Phil Asher, Ian O’Brien, Dj Kool Herc, Snowgoons, Tech N9ne, Dj Gruff, Dj Skizo, Club Dogo, Looptroop Rockers, Foreign Beggars e molti altri. Evolvendosi con il panorama musicale, è ora condotta da Matteo (East Milan) in collaborazione con la crew di Loopsessions Milano e O'Red. #prestaciascolto www.facebook.com/gnjradio www.instagram.com/gnjradio

    Guida nella Jungla - 06-09-2025

  • PlayStop

    News della notte di sabato 06/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 06-09-2025

  • PlayStop

    Blue Lines di sabato 06/09/2025

    Conduzione musicale a cura di Chawki Senouci

    Blue Lines - 06-09-2025

  • PlayStop

    Mash-Up di sabato 06/09/2025

    Musica che si piglia perché non si somiglia. Ogni settimana un dj set tematico di musica e parole scelte da Piergiorgio Pardo in collaborazione con le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare. Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 06-09-2025

  • PlayStop

    Pop Music di sabato 06/09/2025

    Una trasmissione di musica, senza confini e senza barriere. Canzoni da scoprire e da riconoscere, canzoni da canticchiare e da cui farsi cullare. Senza conduttori, senza didascalie: solo e soltanto musica.

    Pop Music - 06-09-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di sabato 06/09/2025 - ore 17:37

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 06-09-2025

Adesso in diretta