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Il grande burattinaio che provò a prendersi l’Italia

Nato a Pistoia nel 1919, Gelli creò con la P2 (Propaganda 2) nel corso degli anni 70: un centro di potere di cui facevano parte alti vertici delle forze armate, dei servizi segreti, politici, imprenditori e giornalisti. La P2 e’ stata chiamata in causa in tutti i più grandi scandali della storia d’Italia, dal tentato golpe del principe Borghese, al crack Sindona, dal caso Calvi, al controllo del Corriere della Sera.

L’Italia scopri’ l’esistenza di una sorta di Stato parallelo il 17 marzo 1981 quando gli allora giudici istruttori Gherardo Colombo e Giuliano Turone – nell’ambito di un’inchiesta sul finto rapimento del finanziere Michele Sindona – fecero perquisire la residenza aretina di Licio Gelli, Villa Wanda. Qui venne scoperta la lista degli aderenti alla P2. Una lunga lista che mostrava come un pezzo della classe dirigente italiana fosse parte del patto occulto di Gelli. C’erano alti ufficiali delle forze armate, alti dirigenti della pubblica amministrazione, politici e industriali. La lista includeva 962 nomi tra cui l’intero gruppo dirigente dei servizi segreti italiani, 2 ministri (entrambi Dc), 44 parlamentari, 12 generali dei Carabinieri, 5 della Guardia di Finanza, 22 dell’Esercito, 4 dell’Aeronautica e 8 ammiragli. E ancora, imprenditori come Silvio Berlusconi, giornalisti come Roberto Gervaso e Maurizio Costano, l’editore del Corriere della Sera Tassan Din.

La lista venne resa pubblica dall’allora presidente del Consiglio Giovanni Spadolini il 21 maggio 1981.

Il “piano di rinascita democratica” era parte essenziale del programma piduista e consisteva in una modifica progressiva dell’Italia in un regime autoritario, tramite l’asservimento di apparati e pezzi dello Stato. Al centro del piano c’era l’informazione, considerata ganglo vitale per influenzare l’opinione pubblica. Il piano vene ritrovato e sequestrato nel 1982 in un doppiofondo di una valigia di Maria Grazia Gelli, figlia di Licio.

Licio Gelli e’ stato condannato, tra l’altro, a 12 anni per il crack del Banco Ambrosiano di Calvi; per calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola; per calunnia aggravata dalla finalità di terrorismo per aver tentato di depistare le indagini sulla strage alla stazione di Bologna, vicenda per cui e’ stato condannato a 10 anni. Dopo essere stato detenuto in Svizzera e Francia, è vissuto a Castiglion Fibocchi, a nord di Arezzo, a Villa Wanda, sequestrata il 10 ottobre 2013 dalla Guardia di Finanza per frode fiscale. Qui dal 2001 Gelli viveva in detenzione domiciliare dove ha scontato la pena di 12 anni per la bancarotta fraudolenta dell’Ambrosiano.

Nel maggio del 1981 Gelli è già irreperibile. Scappò in Svizzera dove fu arrestato nel 1982. Ma misteriosamente riusci’ a scappare l’anno successivo. Trovò rifugio in Sudamerica dove restò a lungo tra Venezuela e Argentina prima di costituirsi nel 1987 a Ginevra. Solo nel febbraio del 1988 venne estradato in Italia.

Negli ultimi anni in alcune interviste ha detto: “Non mi pento di nulla, rifarei tutto. Sono fascista e morirò da fascista”. Nel 2008 di Berlusconi disse: “E’ l’unico che può andare avanti”.

  • Autore articolo
    Alessandro Principe
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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    Poveri ma belli - 01-07-2025

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    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

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    E’ morto l’architetto Francesco Borella, per tanti il papà del Parco Nord Milano. Lo ha diretto per venti anni dagli inizi degli anni ‘80, quando lo ha progettato insieme al paesaggista Adreas Kipar. Cava dopo cava, orto spontaneo dopo orto spontaneo, aziende agricole in dismissione dopo aziende agricole a fine ciclo, ha rigenerato e riconesso con percorsi ciclopedonali l’ampia area che tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si estende a Cusano Milanino, Cormano e ai quartieri milanesi di Affori, Bruzzano, Niguarda e Bicocca. Un parco che negli anni ‘70, quando è stato voluto con le mobilitazioni popolari, sembrava impensabile che potesse avere le presenze che ha il più noto e storico Parco di Monza. Fabio Fimiani ha chiesto un ricordo dell’attuale presidente del Parco Nord di Milano, Marzio Marzorati. Radio Popolare si stringe affettuosamente con un abbraccio ai figli Joanna, Cristiana, Giacomo e Sebastiano Borella.

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    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi. Enrico Gabrielli è stato il secondo ospite che ha raccontato quali sono i suoi vinili di riferimento: polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha collaborato con artisti come Muse e PJ Harvey, e fa parte dei gruppi Calibro 35, Winstons e Mariposa (in passato anche negli Afterhours). Complessivamente compare in oltre 200 dischi. Ha anche suonato il flauto traverso nella sigla di Dodici Pollici.

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