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Nuove regole UE sul trattamento dei dati

Mark Zuckerberg al Parlamento Europeo

Il fondatore e CEO di Facebook Mark Zuckerberg è stato ricevuto ieri al Parlamento Europeo di Bruxelles per un’audizione sulla falsariga di quella tenuta poche settimane fa davanti al Congresso degli Stati Uniti d’America, incentrata sullo scandalo di Cambridge Analytica e sulle rassicurazioni all’Europa sul futuro trattamento riservato ai dati degli utenti della piattaforma.

Ne abbiamo parlato questa mattina con Innocenzo Genna, giurista esperto di regolamentazione europea delle telecomunicazioni e di internet, a poche ore dall’entrata in vigore del nuovo nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali.

È stato un evento un po’ rituale, in cui il Parlamento voleva che Zuckerberg venisse a deporre a Bruxelles, a raccontare cosa era successo con Cambridge Analytica e cosa succederà in futuro, ma vi è stata la richiesta che questo evento fosse molto rappresentativo. Tutti i parlamentari rappresentati dei gruppi politici volevano parlare e alla fine abbiamo avuto quasi una quindicina di persone che erano presenti per porre domande direttamente a Zuckerberg, con il risultato che vi sono state tantissime domande e tantissimo tempo che è stato consumato da loro, e poco tempo lasciato a Zuckerberg per rispondere.

La cosa che mi incuriosisce è sapere se le domande che sono state fatte erano domande pertinenti, perchè ricordiamo tutti l’audizione al Congresso USA, dove le domande mostravano un sostanziale analfabetismo digitale dei deputati e senatori.

No, devo dire che i parlamentari europei erano ben preparati, sia sugli aspetti economi che tecnici, però hanno parlato di fila per più di un’ora esponendo le loro domande, quindi a Zuckerberg non è rimasto che raggruppare queste domande e rispondere in maniera un po’ generica.

Zuckerberg ha ribadito che l’intenzione di Facebook sarà quella di proteggere meglio d’ora in poi i dati degli utenti, di combattere le fake news, di fare in modo che il terrorismo non utilizzi il social network come canale di propaganda, ma gli strumenti che verranno messi in campo sono stati annunciati?

Zuckerberg ha sostenuto varie volte che stanno facendo investimenti, stanno reclutando nuove persone e soprattutto stanno sviluppando tecnologie come l’intelligenza artificiale, che è stata citata varie volte, per combattere il caso dei contenuti illeciti che devono essere rimossi perchè razzisti o perchè incitano all’odio. Un aspetto molto importante su cui si è trattenuto è stato quello delle fake news e delle influenze sulle campagne politiche. Su questo Zuckerberg ha assunto degli impegni importanti, ma ha ribadito che già dopo le elezioni americane Facebook ha fatto molto di più rispetto al passato. Su questo punto ricordato che quello che possono fare è disattivare gli account falsi e attivarsi contro coloro che utilizzano le fake news come spam per fare soldi, ma non possono decidere cosa è fake news o no: Facebook non può decidere cosa è falso e cosa è vero. Per questo è necessario, secondo Zuckerberg, l’intervento di una rete di fact-checker, quindi di entità esterne neutrali che controllino la veridicità dei fatti.

L’audizione di Zuckerberg avviene alla vigilia dell’introduzione del nuovo regolamento europeo sulla privacy. Quali ne saranno i capisaldi?

Vi sono dei requisiti di legge molto importanti per permettere alle aziende di trattare i dati personali degli utenti. Uno degli elementi più importanti è il consenso, che non potrà essere più estorto col ricatto di non avere più il servizio: questo non sarà più possibile. Il consenso dovrà essere dato liberamente, quindi quando noi vorremo giocare con un’applicazione potremo anche dover avere la scelta di dire “gioco, ma non voglio concedere il trattamento dei miei dati da parte di chi ha fatto l’applicazione“. Questo sarà molto importante, vuol dire che lo scambio usuale tra servizi e dati non funzionerà più come in passato.

Mark Zuckerberg al Parlamento Europeo
Foto | Parlamento Europeo
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    Redazione
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    1) “Gaza brucia di fronte al suo mare, testimone della sua tragedia”. L’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva di terra sulla principale città della striscia. L’esodo in mezzo alle bombe. Quasi 90 i morti da questa mattina. (Valeria Schroter) 2) Israele come Sparta. Mentre l’ONU stabilisce che quello in corso a Gaza è genocidio, Netanyahu ammette l’isolamento internazionale e dipinge un futuro di autarchia e guerra permanente. (Anna Foa, Eric Salerno) 3) Gli Stati Uniti continuano a colpire il Venezuela. Trump punta a rovesciare il regime di Maduro con la scusa della lotta al narcotraffico. (Alfredo Somoza) 4) Cinquant’anni fa l’indipendenza della Papua Nuova Guinea. Il paese oggi è vittima della maledizione della ricchezza e rischia di finire ostaggio di un nuovo braccio di ferro tra occidente e Cina. (Chawki Senouci) 5) Spagna, l’estrema destra torna a riunirsi a Madrid. Il primo passo verso una grande alleanza di tutte le destre europee. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Julia Paternain, la maratoneta uruguayana entra nella storia vincendo la prima medaglia ai mondiali di atletica per il paese sudamericano. (Luca Parena)

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    Le Guthrie Family Singers portano avanti il messaggio di umanità del nonno Woody

    “E’ stato bello rendersi conto che la figura di Woodie Guthrie è ancora molto viva anche fuori dagli Stati Uniti”, racconta Sarah Lee, nipote dell’icona folk americana. “Le problematiche di cui cantava lui ottant’anni fa sono ancora attuali”, riferendosi al tema dell’immigrazione e alla difficile situazione al confine con il Messico. Con la sua musica Woody Guthrie "affrontava un concetto molto basilare di umanità e speranza, ovvero il trattare le persone come persone, aiutandosi a vicenda nei momenti di difficoltà": lo stesso messaggio che ora le Guthrie Family Singers vogliono portare avanti. Ascolta l’intervista di Elisa Graci alle Guthrie Family Singers.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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