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Tinkerman Ranieri e la nuova Babilonia del gol

Di Leicester, la citta e le sue tradizioni, tutto si può dire tranne che sia noiosa. Trecentomila abitanti, fondata dai romani, è praticamente al centro dell’Inghilterra e la sua composizione demografica è quantomeno singolare.

In questo spicchio di Gran Bretagna i bianchi inglesi sono la minoranza.

Quasi una persona su tre è di origine indiana e non è un caso che qui ogni anno si festeggi il Diwali, una delle più importanti feste indiane.

Ad ottobre le strade di Leicester si trasformano in una piccola, colaratissima Mumbai, con quasi quaranta mila persone in strada. Città multietnica, squadra di calcio che ne ricalca le sembianze.

E che ora vive letteralmente un sogno, con il primato nella che sa di favola operaia nella ricchissima Premier League. Dovrà mantenerlo sabato, nel big match di giornata contro il Manchester City di Aguero e degli sceicchi: servirà un’impresa, ma non sarebbe la prima di questa stagione.

Proprietario è un milionario tailandese e così a Bangkok oggi si vendono più magliette dei Foxes che di Cristiano Ronaldo.

In porta gioca Kasper, il figlio di Peter Schmeichel, a centrocampo c’è Inler, ex Napoli e svizzero di origine turca e davanti Mahrez, algerino nato in Francia, assieme a Jaime Vardy, un passato nelle acciaierie di Sheffield prima di sfondare nel calcio.

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A tenerli assieme ci pensa Claudio Ranieri, che qui in Inghilterra avevano ribatezzatto Tinkerman: quello che pensa troppo, perché quando allenava il Chelsea cambiava formazione ogni domenica.

Ora l’allenatore di Testaccio, che vanta infinite panchine in giro per l’Europa, pare decisamente averla trovata, anzi è uno dei tecnici che meno fa ruotare i suoi undici di tutto il Regno.

Squadra di eccessi il Leicester, l’anno scorso tre giocatori sono stati mandati a casa dopo che la stampa ha pubblicato un video a luci rosse, condito da insulti razzisti. Lo scorso agosto il bomber Vardy, capocannoniere della Premier League, fu ripreso con un cellulare in bar mentre gridava ad un turista ‘Go home, you Jap’ che suona come ‘vai a casa muso giallo’.

Il suo compagno Okazaki, che gioca nella nazionale del Giappone, pare non se la sia presa ed ha continuato a fornigli assist. E per il momento il centravanti con un passato nel cantiere non smette di far sognare la città di Leicester.

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  • Autore articolo
    Dario Falcini
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