Approfondimenti

Occupazione israeliana, laboratorio globale

“L’occupazione non ci piace, ma non la fermiamo. Come fa Israele a gestire una cosa del genere: un’occupazione di 50 anni, violenze, decisioni dell’ONU, diritti umani, leggi internazionali? Perché l’Italia, l’Europa e la comunità internazionale acconsentono? Che contributo dà Israele alla comunità internazionale che spinge tutti ad acconsentire all’occupazione?”. È con queste domande che si apre l’ultimo libro dell’antropologo e attivista Jeff Halper intitolato La guerra contro il popolo. Israele, i palestinesi e la pacificazione globale (Edizioni Epoké). Di fatto, il testo è un’analisi delle tecniche più subliminali che Israele usa per soggiogare non solo i palestinesi ma anche tutti gli altri, innescando nella testa la paura del nemico in casa. E Jeff Halper tutto questo lo vive da vicino, perché da anni è impegnato a combattere per la causa palestinese.

Jeff Halper
Jeff Halper

Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro in questo momento storico?

“Penso che quello tra Israele e Palestina sia un microcosmo, un conflitto-simbolo di un Paese del primo mondo estremamente sviluppato, una potenza militare ed economica, alleata con l’Europa e gli USA, contro quelli che potremmo definire ‘popoli colonizzati’. Il capitalismo oggi è sempre più coercitivo perché i ricchi diventano più ricchi, molte più persone vengono escluse, le risorse si fanno più scarse, quindi c’è questa guerra per le risorse. Il potere capitalistico e le classi dirigenti cercano di trovare dei modi per controllare la popolazione mondiale e, dato che Israele è da cento anni che controlla i palestinesi, ha le armi, la tecnologia, i modelli di controllo sulla popolazione e li esporta. Quindi, parlo della ‘Palestina globale’, dell’idea secondo la quale lo stesso territorio occupato è solo un laboratorio per Israele, perché il suo scopo principale è quello di servire le potenze imperiali. Israele ha un’esperienza nella guerra contro le persone che i Paesi del Nord non hanno”.

Nel libro parli di pacificazione globale. Cosa intendi?

“Le vere guerre oggi sono contro le persone per le risorse e il controllo, e Israele è molto più avanzato in questo tipo di guerra rispetto alle grandi potenze militari. Il termine che uso nel titolo è ‘pacificazione’, che ha significati diversi in lingue diverse, ma io, insieme alle persone con cui lavoro, lo intendo nel senso di sopprimere a tal punto una popolazione da impedire che esista ancora. È questa la pacificazione ed è questo lo scopo delle potenze capitaliste e della classe dirigente. Non devono necessariamente costruire dei campi di concentramento. Per molti è più importante calmare le persone. Se riesci a farlo, per esempio come succede in aeroporto con gli annunci che t’invitano a riportare determinate cose, se riesci a controllare in questo modo le persone, portandole a voler essere al sicuro e a voler aiutare lo Stato, è perfetto. Ma le persone che resistono al capitalismo, come in un certo senso in Europa le persone di sinistra, che sono critiche e ritengono di essere manipolate, di essere controllate in vari modi, quelle persone devo essere pacificate in maniera fisica: devono essere demolite, a volte devono essere imprigionate e controllate… dipende da quanto collabori. Il messaggio è questo: se cooperi con le autorità, avrai una vita tranquilla; se resisti, diventerà sempre più difficile. Sono coinvolto nella lotta contro questa occupazione da più di vent’anni, sono stato il capo di questo Comitato israeliano contro la demolizione delle case negli ultimi vent’anni”.

Perché ti sei avvicinato a questa causa?

“Mi sono sempre fatto molte domande e una di queste è: perché Israele non ha accettato i due Stati? Era un buon affare per Israele: aveva la pace, la sicurezza, il 78% del Paese… Così ho iniziato a guardare l’occupazione in maniera diversa. L’occupazione non è una minaccia ma una risorsa, come un laboratorio. Ci sono milioni di persone in un territorio su cui puoi sperimentare le armi sviluppate, con cui puoi perfezionare le armi, i sistemi di sicurezza e di sorveglianza e i modelli di controllo. E questo spiega perché fino a oggi le autorità palestinesi hanno voluto e vogliono una soluzione con due Stati. Rinuncerebbero al 78% del territorio e Israele ancora non accetta e questo non ha senso, a meno che non si prende in considerazione il vero beneficio che ne trae. E poi c’è l’altra domanda, quella con cui ho iniziato il libro: perché la comunità internazionale non ferma Israele? Beh, penso che questo dipenda dal fatto che Israele è molto utile dal punto di vista militare e della sicurezza, perché questo esercito lavora con i servizi di sicurezza interni, è molto preparato. Quindi dipende tutto dal livello dei tuoi vicini e, dato che dal punto di vista delle tattiche, dei metodi di controllo, delle armi, Israele è molto sviluppato, si è reso così utile che è come un qui pro quo”.

Dal tuo punto di vista in che modo il mondo vede l’occupazione della Palestina?

“Da un lato, è diventata una questione globale: penso che per le società civili, per le persone di sinistra, per le confessioni religiose e le persone interessate ai diritti umani sia diventata una grossa questione globale. Penso che la questione palestinese abbia raggiunto i livelli della lotta dell’apartheid. Un paio di anni fa ero nella Corea del Sud, in aprile, durante la loro giornata dell’indipendenza e c’erano 50mila persone, soprattutto giovani, nella piazza principale con un grosso schermo televisivo che manifestavano per la Palestina. In Brasile, dove è iniziato il World Social Forum, un paio di anni fa venne organizzato un World Social Forum solo per la questione palestinese e la cosa interessante è che non venne intrapreso dai palestinesi ma dal movimento internazionale dei contadini di Via Campesina. Da un lato, credo che la Palestina venga vista come qualcosa di emblematico, rappresenta tutte le lotte che ci sono nel mondo, i palestinesi rappresentano tutte le persone oppresse, anche nei Paesi del nord. Sempre più persone vanno contro Israele e stanno dalla parte dei palestinesi, anche le confessioni religiose, ma i governi stanno ancora dalla parte di Israele”.

Ma tu hai mai avuto problemi per le tue idee?

“Israele è una democrazia accesa, se sei ebreo. Io sono ebreo israeliano, ho tutti i privilegi che avete voi in Italia: posso parlare, manifestare, nessuno mi ferma in aeroporto… quindi non ho particolari restrizioni. Ovviamente, però, se sei palestinese è tutto diverso. In quanto ebrei israeliani, usiamo i nostri privilegi per resistere. Per esempio, quando un bulldozer dell’esercito sta per demolire una casa palestinese (perché sai, Israele ha demolito 50mila case palestinesi dal 1967, quindi resistiamo alle demolizioni delle case) e io ci vado davanti per bloccarlo, per i soldati si tratta solo di un tipo che sta lì a fare casino: mi spostano o mi arrestano per qualche ora e poi mi lasciano andare… Se un palestinese si mette davanti ai bulldozer, gli sparano. Punto. Quindi è questa la differenza tra la mia capacità di resistere e quella di un palestinese. Ho un privilegio che cerco di usare dal punto di vista politico”.

La-guerra-contro-il-popolo-Copertina-solo-fronte

  • Autore articolo
    Bianca Senatore
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 15/06 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 15-06-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 15/06 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 15-06-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 15/06/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 15-06-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 13/06/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 13-06-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    La sacca del diavolo di domenica 15/06/2025

    “La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…” Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere. Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.

    La sacca del diavolo - 15-06-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di domenica 15/06/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 15-06-2025

  • PlayStop

    Bohmenica In di domenica 15/06/2025

    "Bohmenica In!" – condotta da Gianpiero Kesten e co-condotta da Gaia Grassi, Astrid Serughetti e Clarice Trombella, con ospiti fissi Andrea Bellati e Zeina Ayache – colonizza la domenica di Radio Popolare. Tra domande scientifiche e curiosità esistenziali, la squadra porta contributi settimanali come in una famiglia allargata, condividendo idee e buon umore dalle 19.45 alle 21.00. La missione è divulgativa e d'infotainment, in uno spirito di condivisione e riflessione tipico della domenica.

    Bohmenica In! - 15-06-2025

  • PlayStop

    Mash-Up di domenica 15/06/2025

    Musica che si piglia perché non si somiglia. Ogni settimana un dj set tematico di musica e parole scelte da Piergiorgio Pardo in collaborazione con le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare. Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 15-06-2025

  • PlayStop

    DOC – Tratti da una storia vera di domenica 15/06/2025

    I documentari e le docu-serie sono diventati argomento di discussione online e offline: sesso, yoga, guru, crimine, storie di ordinaria follia o di pura umanità. In ogni puntata DOC ne sceglierà uno per indagare e approfondire, anche dopo i titoli di coda, tematiche sempre più attuali, spesso inesplorate ma di grande rilevanza socio-culturale. E, tranquilli, no spoiler! A cura di Roberta Lippi e Francesca Scherini In onda domenica dalle 18 alle 18.30

    DOC – Tratti da una storia vera - 15-06-2025

  • PlayStop

    Alice, chiacchiere in città di domenica 15/06/2025

    A cura di Elena Mordiglia. Nella città frenetica, in quello che non sempre sembra un paese delle meraviglie, ci sono persone da raccontare e da ascoltare. Quale lavoro fanno? Come arrivano alla fine del mese? Quale rapporto hanno con la città in cui vivono? Registratore alla mano e scarpe buone, queste storie ve le racconteremo.

    Alice, chiacchiere in città - 15-06-2025

  • PlayStop

    Bollicine di domenica 15/06/2025

    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 16, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

    Bollicine - 15-06-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di domenica 15/06/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Archivio Ricordi - 15-06-2025

  • PlayStop

    Comizi d’amore di domenica 15/06/2025

    Quaranta minuti di musica e dialoghi cinematografici trasposti, isolati, destrutturati per creare nuove forme emotive di ascolto. Ogni domenica dalle 13.20 alle 14.00, a cura di Stefano Ghittoni.

    Comizi d’amore - 15-06-2025

  • PlayStop

    C'è Di Buono: Mariachiara Montera racconta il suo libro "Sugo"

    In questa puntata ospitiamo Mariachiara Montera (che trovate ospite anche della puntata del 10 dicembre 2023, con Myriam Sabolla, per il loro bookclub "Banchetto"). Mariachiara è food writer, consulente, content creator, grande appassionata di libri di cibo e gastronomia. E autrice del suo primo libro, per Blackie Edizioni: "Sugo", in cui il cibo e la cucina fanno parte di riflessioni e ragionamenti che coinvolgono il nostro corpo, le nostre storie familiari, la nostra identità. Ne abbiamo parlato con lei, cogliendo alcuni dei molti spunti che si trovano nelle pagine del suo libro. A cura di Niccolò Vecchia

    C’è di buono - 15-06-2025

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 15/06/2025

    Autostrade e mulattiere. Autostoppisti e trakker. Dogane e confini in via di dissoluzione. Ponti e cimiteri. Periferie urbane e downtown trendaioli. La bruss e la steppa. Yak e orsetti lavatori. Il mal d’Africa e le pastiglie di xamamina per chi sta male sui traghetti. Calepini e guide di viaggio. Zaini e borracce. Musiche del mondo e lullabies senza tempo. Geografie fantastiche ed escursioni metafisiche. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 15-06-2025

  • PlayStop

    La domenica dei libri di domenica 15/06/2025

    La domenica dei libri è la trasmissione di libri e cultura di Radio Popolare. Ogni settimana, interviste agli autori, approfondimenti, le novità del dibattito culturale, soprattutto la passione della lettura e delle idee. Condotta da Roberto Festa

    La domenica dei libri - 15-06-2025

Adesso in diretta