Approfondimenti

Molenbeek, il ghetto dei jihadisti

Il terrorismo dell’ Isis e i suoi giovani simpatizzanti. Visti da Molenbeek, quartiere di Bruxelles.

Non stiamo parlando di una banlieue o di una periferia ai margini della città.

Molenbeek è una zona relativamente centrale, a non più di 20 minuti di camminata dalla Grand Place, la piazza principale della capitale belga.

A Molenbeek hanno vissuto o sono passati diversi terroristi jihadisti. Una lista da far paura: nel 1995 Moleenbek aveva servito da quartiere generale al responsabile europeo del Gia algerino (gruppi Islamici armati). Da lì avrebbe assicurato una parte della logistica dell’attentato al RER Saint–Michel a Parigi (otto morti ).

Dahman Abd el-Sattar e Rachid Bouraoui hanno soggiornato a Molenbeek prima di uccidere in Afghanistan il comandante Massud, due giorni prima degli attentati dell’undici settembre a New York.

E poi ci sono Hassan el Haski, di origine marochina, membro del Qaeda,uno dei cervelli degli attentati della stazione di Atocha di Madrid ( 192 morti); Mehdi Nemmouche, il franco-algerino autore della strage al Museo ebraico di Bruxelles ( 4 morti); Abdelhamid Abaaoud, forse ucciso oggi a Saint Denis, presunto cervello degli attacchi di venerdi scorso a Parigi. Era il capo della cellula di Verviers (la cittadina belga a una ventina di chilometri da Liegi, dove in una sparatoria le forze speciali anti-terrorismo uccisero due sospetti jihadisti); Amedy Coulibaly, che ci ha comprato le armi per il massacro all’Hypercacher (il supermercato di Porte de Vincennes, a Parigi); Ayoub El Khazzani, l’autore della mancata strage sul treno Thalys Amsterdam-Parigi.

Ultimi, i kamikaze del Bataclan.

Osservare cosa sta accadendo e cosa è accaduto a Moleembek puo aiutare a capire, almeno in parte, come si è formata la generazione Isis. E perché ci sono aree di giovani che simpatizzano per le azioni di questi terroristi.

Ci ha aiutato Annalisa Gadaleta , assessora alla cultura di Molenbeek.

Annalisa, che appartiene a Ecolo, un partito ambientalista-progressista belga, vive le violente contraddizioni, la complessità, di questa area di Bruxelles, con 97 mila abitanti, concentrati in sei chilometri quadrati.

Le Monde la descrive cosi: “Ci sono tre Molenbeek : quella che costeggia i viali, dove i caseggiati di edifici lussuosi ospitano una borghesia media, quella delle villette, e quella povera del quartiere arabo”.

Annalisa parla con noi dal suo ufficio del Comune, la trincea dove si batte quotidianamente.

“La vera sfida per me è cambiare Moleenbek – dice – e soffro che il mio Comune, suo malgrado, si sia conquistato la nomea di cuore della jihad europea”.

Ci spieghi lei allora come stanno le cose, partiamo da cosa è Moleenbek.

“Intanto siamo il secondo comune più povero di tutto il Belgio, con una disoccupazione intorno al 40%, tantissimi i giovani, e con una serie di problemi a partire dalle case, spesso piccole e vecchie, mancanza di verde, di servizi. Un Comune con molte sfide. In un contesto cosi gli estremisti hanno buon gioco. Circa il 30 per cento degli abitanti è musulmano”.

Le Monde scrive: “l’elenco di persone che sono passate per Molenbeek prima di essere coinvolte in azioni terroristiche è impressionante”. Lei cosa dice?

Sì è vero, ma è un piccolo gruppo che però fa grossi danni alla nostra società. Il problema esiste e va affrontato.

Allora affrontiamolo : partiamo dalla presenza dei predicatori di odio salafiti . Questi predicatori hanno fatto un lavaggio del cervello a molti giovani ? Che influenza hanno?

Sì , qui come in altre città del Belgio, ci sono questi predicatori che fanno il lavaggio del cervello ai ragazzi e quindi poi, per loro, partire per la Siria è più facile. E poi c’è il fenomeno nuovo, più recente : alcuni giovani, con lo stesso lavaggio del cervello, non partono per la Siria ma restano qui, con idee radicali e violente. (Secondo le autorità belga, nonostante la zona di Molenbeek conti 22 moschee, i predicatori dell’odio ritenuti responsabili del reclutamento tra i giovani si riunirebbero in luoghi di preghiera clandestini, situati in case private, ndr ).

Quindi da parte di gruppi di giovani c’è simpatia, consenso, comunque non ostilità verso azioni terroristiche.

Sì, c’è un’ area di simpatia, quasi di comprensione, da parte di limitati gruppi di giovani per certi attentati. Lo abbiamo vissuto qui a Molenbeek ad esempio con l’attacco a Charlie Hebdo.

E cosa si può, si deve fare per sradicare la cultura da cui si alimenta il terrorismo dell’Isis, evitare che si crei consenso intorno a loro ?

Dobbiamo essere fermi e attenti e far capire a questi giovani che ci sono altri modi per solidarizzare con il popolo siriano, con la Palestina. Noi cerchiamo di promuovere il dialogo, il confronto.

In concreto?

Abbiamo creato un consiglio dei giovani di più di 16 anni, eletto democraticamente. Stiamo cercando di organizzare confronti tra palestinesi e le organizzazioni ebraiche per far capire, reciprocamente, come vivono entrambe le parti. Ragioniamo sulla Siria. Cerchiamo di spiegare che la democrazia si conquista. Che ci vuole il confronto. Un percorso che darà un risultato a lungo termine. Non ci sono scorciatoie. Ci stiamo lavorando.

Un compito più che difficile…

Sì, ma è nostro dovere farlo. Il problema è che ci vogliono i mezzi e con quelli che abbiamo….

A proposito di mezzi, siete aiutati dallo Stato ?

Siamo in una situazione di crisi, hanno tagliato i finanziamenti alla scuola, ai giovani, ai servizi. Invece bisogna investire perché sostenendo i giovani, la popolazione, il lavoro, potremo garantire il rispetto delle regole, la democrazia, togliere l’erba sotto i piedi di che vuole fare proselitismo per l’Isis. (I foreign fighters provenienti dall’Europa – secondo un’inchiesta della rivista Limes – sono soprattutto giovani musulmani immigrati di seconda o terza generazione che provano un forte senso di inadeguatezza spesso determinato dalla disoccupazione o dalla difficoltà a integrarsi. Questi individuano nel jihad uno strumento per fuggire dalla disperazione, una via per la realizzazione personale, ndr).

Gli islamici moderati cosa fanno ? Si muovono per contrastare questi violenti , oppure no?

In questi anni abbiamo fatto troppo poco per dare voce e rappresentanza agli islamici moderati. E’ urgentissimo dare più spazio, più potere a queste persone, nel campo sociale e politico. Sono tantissimi i musulmani qui, ( si stima il 30 %, ndr) e dobbiamo metterli nella condizione di farsi avanti per affermare che l’Islam è una religione pacifica. E anche loro devono impegnarsi a far sentire la loro voce contro i violenti.

Senta Annalisa che impatto ha avuto su di lei la strage di Parigi?

Dolore, sgomento…ma poi mi sono detta che io devo continuare, devo fare del mio meglio perché la situazione qui cambi, migliori, questo è il mio impegno oggi. E forse , un giorno, mi chiamerete dall’Italia e io potrò raccontarvi delle cose positive.

Speriamo davvero… Annalisa sorride, ci saluta . E’ una donna determinata, nella sua trincea del Comune di Molenbeek.

  • Autore articolo
    Piero Bosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 07/09 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 07-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 07/09 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 07-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 07/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 07-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/09/2025 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di domenica 07/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 07-09-2025

  • PlayStop

    La sacca del diavolo di domenica 07/09/2025

    “La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…” Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere. Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.

    La sacca del diavolo - 07-09-2025

  • PlayStop

    Riverberi di domenica 07/09/2025

    Il Riverbero è un effetto sonoro che è creato dalla riflessione/interazione tra un suono e ambiente. Nello stesso modo si generano pratiche musicali quando persone di seconda generazione interagiscono con il loro ambiente. Riverberi è uno sguardo sui dj che stanno plasmando la scena notturna italiana portando con se suoni lontani che riverberano nella loro musica.

    Riverberi - 07-09-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di domenica 07/09/2025 delle 19:49

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 07-09-2025

  • PlayStop

    Bollicine di domenica 07/09/2025

    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 16, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

    Bollicine - 07-09-2025

  • PlayStop

    La bella canzone di una volta di domenica 07/09/2025

    Lo sentiamo dire ogni estate "quest'anno c'è tutta musica brutta. Una volta si che c'era la musica bella". Ma cosa c'era davvero nella top ten una volta? Carlo Centemeri ed Emiliano Longo vanno, scientificamente, a percorrere un anno per decade (quest'anno 1965, 1975, 1985, 1995, 2005) e ci raccontano, settimana per settimana, la top ten delle canzoni più vendute di quell'estate, quelle che sono durate un'estate e quelle che sono arrivate fino a oggi Con Carlo Centemeri, nel ruolo del conduttore ed Emiliano Longo, nel ruolo del prof. Con la partecipazione straordinaria di Sonia Colombo, nel ruolo della valletta invisibile.

    La bella canzone di una volta - 07-09-2025

  • PlayStop

    Cosmic di domenica 07/09/2025

    Un titolo che richiama i primi lanci spaziali, vecchi film di fantascienza in bianco e nero, e ingenui giocattoli di latta futuristici, che in questa occasione viene usato per un viaggio musicale a velocità elevatissima, attraverso uno spazio-tempo remoto condotto senza nostalgismo e utilizzando lontani brani musicali: beat, rock’n’ roll, garage, rhythm & blues, surf, boogaloo; scelti spesso tra i più sconosciuti, assurdi e curiosi, e qui provocatoriamente presentati da Bob Scotti come una estemporanea via di fuga dall’ordinarietà del gusto corrente. In onda ogni domenica dalle 15.35 alle 16:30

    Cosmic - 07-09-2025

  • PlayStop

    Puntata di domenica 07/09/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare, All You Need Is Pop del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 07-09-2025

  • PlayStop

    La Pillola va giù di domenica 07/09/2025

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 07-09-2025

  • PlayStop

    Camera a sud di domenica 07/09/2025

    Un'ora di radio per anime volatili

    Camera a sud - 07-09-2025

  • PlayStop

    C'è di buono di domenica 07/09/2025

    La cucina e il cibo hanno un ruolo essenziale nella nostra vita, influenzano il nostro benessere e riflettono chi siamo. Scegliere consapevolmente cosa mangiare è cruciale e dovrebbe essere affrontato con conoscenza e divertimento. Niccolò Vecchia, nel programma "C'è di buono", racconta ogni settimana di prodotti e cucina, raccogliendo storie contadine antiche e moderne, esplorando una cultura gastronomica che è allo stesso tempo popolare e raffinata.

    C’è di buono - 07-09-2025

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 07/09/2025

    Autostrade e mulattiere. Autostoppisti e trakker. Dogane e confini in via di dissoluzione. Ponti e cimiteri. Periferie urbane e downtown trendaioli. La bruss e la steppa. Yak e orsetti lavatori. Il mal d’Africa e le pastiglie di xamamina per chi sta male sui traghetti. Calepini e guide di viaggio. Zaini e borracce. Musiche del mondo e lullabies senza tempo. Geografie fantastiche ed escursioni metafisiche. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 07-09-2025

Adesso in diretta