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    Renzi, i commissari e la sinistra. Intervista con Luca Alessandrini.

    A cura di:

    Raffaele Liguori

    Piovono commissari sulla politica italiana. E a mandarli è il capo del governo Renzi. Negli ultimi giorni si è parlato molto di commissari, anche per alcune coincidenze temporali come la decadenza di Marino da sindaco di Roma e la fine dell'Expo. La cacciata di Marino dal Campidoglio ha portato alla nomina al suo posto, come prevede la legge, di un commissario prefettizio al comune di Roma, Francesco Paolo Tronca, fino ad un attimo prima prefetto di Milano Quasi contemporaneamente la chiusura dell'Expo milanese è stata accompagnata dalla celebrazione del rito ambrosiano dei grandi eventi e del suo sacerdote, Giuseppe Sala (amministratore delegato di Expo Spa) che è stato anche commissario unico del governo per l'Expo. Sala sta riempiendo le cronache politiche di questi giorni anche perchè da commissario del governo si appresterebbe a diventare candidato sindaco di Milano. E gli altri commissari, chi sono? Un paio di mesi fa il governo ha nominato il prefetto di Roma Franco Gabrielli commissario unico per il Giubileo. E ancora, un altro commissario: Raffaele Cantone, il magistrato anticamorra. Il governo Renzi lo ha voluto a capo dell'autorità anticorruzione nel giugno del 2014, mentre lo scandalo per l'inchiesta della procura di Milano sulle tangenti all'Expo (con i redivivi Greganti e Frigerio) rischiava di bloccare sul nascere il grande evento. Ecco, dunque, la squadra dei commissari renziani. Cosa rappresentano? Sono i tecnici che riempiono un vuoto della politica, come si diceva qualche tempo fa, oppure sono solo emissari, mandatari di una politica che invece conta e che sta al centro della scena? Memos ne ha parlato oggi con Luca Alessandrini, direttore dell'Istituto Ferruccio Parri di Bologna.

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