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Pubblica di martedì 04/04/2023
A cura di:Raffaele Liguori
La medaglia del revisionismo della destra ha due facce. Su di una vi è scritto: “il fascismo ha fatto anche cose buone”, sull’altra - invece - “l’antifascismo ha fatto anche cose cattive”. Le frasi di La Russa su via Rasella servono a perorare la causa dell’equiparazione tra fascisti e antifascisti. Attraverso la torsione della verità storica e l’abuso politico della storia stessa, si cerca una delegittimazione dell’antifascismo. Quando La Russa sostiene che i partigiani “sapevano benissimo del rischio di rappresaglia” in via Rasella, sta cancellando il drammatico contesto della guerra e dipingendo la Resistenza come un gruppo di irresponsabili. La destra di Meloni vuole innestare la sua narrazione della storia e della politica nel senso comune della “nazione”. Sperando che risulti funzionale al grande progetto di legislatura di Meloni: la legittimazione costituzionale della destra post-fascista. Non attraverso l’adesione allo spirito della Costituzione anti-fascista del ‘48. Ma rendendo questa destra artefice di una “nuova” costituzione, che sposti il baricentro dei principi fondamentali: dalla democrazia parlamentare verso una democrazia “esecutoria”, con un governo sempre più forte. Pubblica ha ospitato oggi Simona Colarizi, storica all’università “La Sapienza” di Roma; e Marco Revelli, storico e sociologo dell’università del Piemonte Orientale.
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