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    Memos di ven 16/10/20

    A cura di:

    Raffaele Liguori

    Il caso Padoan, tra conflitto di interessi e arroganza del potere. L’ex ministro dell’economia, oggi deputato del Pd, è stato designato tre giorni fa presidente di Unicredit, una delle principali banche private europee. Padoan ha accettato il nuovo ruolo. La nomina sarà effettiva dalla prossima primavera. L’ex ministro passerà così - senza soluzione di continuità - dall’incarico di rappresentante della Nazione (come recita la Costituzione) a quello di rappresentante dei correntisti e azionisti Unicredit. Un tradimento della fiducia dei suoi elettori che si consuma nel pieno rispetto delle norme, visto che in Italia la legge sul conflitto di interessi non prevede vincoli particolari o cosiddetti “periodi di raffreddamento” nel passaggio da un incarico all’altro. Ospite Federico Anghelè, direttore dell’organizzazione no-profit “The Good Lobby”, una sorta di guardiano dei modi di accesso al potere attraverso campagne di sensibilizzazione dei cittadini. L’organizzazione si è occupata di conflitto di interessi, evasione fiscale, corruzione, attività di lobbying. Memos ha ospitato anche il giurista Alessandro Somma su conflitto di interessi, norme giuridiche, poteri economici e libera concorrenza. Chi prevale su chi? Quando le legislazioni antitrust intervengono ex post e non prevengono la formazione di monopoli o posizioni dominanti.

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    Goffredo Fofi, elogio della disobbedienza civile

    Era uno dei più importanti intellettuali italiani viventi. È morto a 88 anni Goffredo Fofi. Saggista, critico cinematografico, scrittore, fu vicino ai movimenti studenteschi e alla sinistra extraparlamentare tra gli anni ‘60 e ‘70, e in quegli anni fondò o partecipò a diverse riviste, come quella di cinema “Ombre rosse” e i “Quaderni piacentini”, insieme a Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi. Dalla metà degli anni ‘90 a una decina di anni fa aveva diretto “Lo straniero”, che si occupava di letteratura. In questa intervista del 2015 a Radio Popolare conversa con Roberto Festa a partire dal libro “Elogio della disobbedienza civile”, uscito in quell’anno.

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