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    Il silenzio del banchiere e le bugie di papà Renzi

    A cura di:

    Raffaele Liguori

    La tenuta del governo italiano, il governo guidato da Paolo Gentiloni, è nelle mani di un privato cittadino. L’affermazione di per sé ha dell’incredibile. Ed è probabile che sia così...Eppure sembra credervi il privato cittadino Federico Ghizzoni, nato a Piacenza il 14 ottobre del 1955, banchiere italiano, ex amministratore delegato di Unicredit, una delle principali banche europee. Il banchiere ha parlato, pur dicendo di voler restare in silenzio. Repubblica, 15 maggio: «Adesso non parlo», dice Ghizzoni al cronista che lo ha raggiunto sotto la sua casa di campagna nel piacentino. «Non parlo – aggiunge - perché non si può mettere in mano ad un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo...E’ un caso della politica, sarebbe dovere e responsabilità della politica risolverlo». L’antefatto delle parole di Ghizzoni è noto. Tutto comincia il 9 maggio con le anticipazioni dell’ultimo libro (Poteri forti, o quasi) di Ferruccio De Bortoli, l’ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24-Ore. «Nel 2015 – scrive De Bortoli - l’allora ministra delle Riforme non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata». A fronte di queste affermazioni, la ministra Boschi – figlia dell’allora vicepresidente di Banca Etruria Pierluigi Boschi – smentisce tutto, anche per respingere le indirette accuse di un plateale conflitto di interessi: «non ho mai chiesto all'ex Ad di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria», scrive Boschi il 9 maggio sul suo profilo Facebook. De Bortoli, invece, conferma le sue affermazioni: “sono sicuro delle mie fonti”. Ecco quindi che le parole dell’ex ad di Unicredit Ghizzoni (“non si può mettere in mano ad un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo”) diventano molto importanti. Sembra voler dire: se parlo e dico quanto so, cade il governo. Quindi se Ghizzoni parlasse non sarebbe per smentire De Bortoli. E il banchiere immagina addirittura che la tenuta del governo Gentiloni dipenda proprio dai suoi silenzi. Questa è solo una delle vicende di questi ultimi giorni che fanno pensare a quanto possa essere instabile la poltrona di Gentiloni a Palazzo Chigi. L’altra vicenda che può indebolire l’esecutivo è quella delle intercettazioni tra Renzi e suo padre Tiziano, pubblicate ieri dal Fatto Quotidiano e contenute nel libro di Marco Lillo “Di padre in figlio”. Le intercettazioni risalgono al 3 marzo scorso. Da quelle conversazioni pubblicate emerge che Matteo Renzi, nel pieno della sua campagna per le primarie, vive con particolare apprensione le vicende giudiziarie di suo padre sul caso Consip. E anche di alcuni suoi compagni di partito, come il ministro Luca Lotti. “Babbo devi dire tutta la verità ai magistrati”, dice Renzi a suo padre Tiziano. ”Non voglio essere preso in giro e tu devi dire la verità in quanto in passato la verità non l’hai detta a Luca (Lotti, ndr)”. Renzi è preoccupato di cosa deve dire suo padre ai magistrati e anche di cosa può tralasciare. Nella conversazione Tiziano Renzi parla di un incontro al Four Season con un gruppo di imprenditori ai tempi delle primarie del 2012 in cui era accompagnato da sua moglie Laura Bovoli. E Matteo Renzi dice: “Non dire che c’era mamma, altrimenti interrogano anche lei”. Renzi è preoccupato ancora oggi, e il suo post su Facebook ieri tradisce un nervosismo dannoso per chi è il leader del principale partito di governo. “Chi ha sbagliato – ha scritto ieri Renzi - pagherà fino all’ultimo centesimo, comunque si chiami. Spero che valga anche per chi – tra i giornalisti – ha scambiato la ricerca della verità con una caccia all’uomo”. In mezzo tra il caso Boschi-Ghizzoni-De Bortoli, da un lato, e le intercettazioni tra i Renzi, dall’altro, c'è un puntello sicuro per il governo Gentiloni: l’assenza di una nuova legge elettorale. In parlamento un accordo non riesce a formarsi e ciò di fatto allunga la vita dell’esecutivo. Memos oggi ha ospitato Carlo Galli, deputato di Mdp, politologo all’università di Bologna; e Alberto Vannucci, politologo dell’università di Pisa, ex presidente di Libertà e Giustizia.

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    Lo sentiamo dire ogni estate "quest'anno c'è tutta musica brutta. Una volta si che c'era la musica bella". Ma cosa c'era davvero nella top ten una volta? Carlo Centemeri ed Emiliano Longo vanno, scientificamente, a percorrere un anno per decade (quest'anno 1965, 1975, 1985, 1995, 2005) e ci raccontano, settimana per settimana, la top ten delle canzoni più vendute di quell'estate, quelle che sono durate un'estate e quelle che sono arrivate fino a oggi Con Carlo Centemeri, nel ruolo del conduttore ed Emiliano Longo, nel ruolo del prof. Con la partecipazione straordinaria di Sonia Colombo, nel ruolo della valletta invisibile.

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    Un titolo che richiama i primi lanci spaziali, vecchi film di fantascienza in bianco e nero, e ingenui giocattoli di latta futuristici, che in questa occasione viene usato per un viaggio musicale a velocità elevatissima, attraverso uno spazio-tempo remoto condotto senza nostalgismo e utilizzando lontani brani musicali: beat, rock’n’ roll, garage, rhythm & blues, surf, boogaloo; scelti spesso tra i più sconosciuti, assurdi e curiosi, e qui provocatoriamente presentati da Bob Scotti come una estemporanea via di fuga dall’ordinarietà del gusto corrente. In onda ogni domenica dalle 15.35 alle 16:30

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    C'è Di Buono: Fabio Ciconte parla del suo libro "Il cibo è politica"

    Ospite della puntata è Fabio Ciconte, scrittore, attivista, tra i fondatori dell’associazione Terra!, che ha pubblicato per Einaudi editore un libro dal titolo semplice e diretto (e verissimo): “Il cibo è politica”. In cui tra le altre cose, si pone la domanda: “Se il mito del consumatore consapevole fosse controproducente?”. A cura di Niccolò Vecchia

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    Oggi #onderoad racconta le strade di San Francesco e di Moulana Rumi, poeta mistico e teologo persiano, una sorta di fratello orientale del contemporaneo San Francesco. Il viaggio di san Francesco a Damietta, In Egitto, e il suo incontro con il sultano Malik al-Kamil, il "sovrano perfetto". Musiche originali di Yalda Masoodnia e dell'ensamble persiano Avinar. Presentazione del disco "Il visionario (Francesco d’Assisi)", il lavoro con cui Patrizia Cirulli rilegge in chiave femminile il Cantico delle Creature e Audite Poverelle a 800 anni dalla composizione. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

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    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

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