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    Corruzione: l’evoluzione della specie e il caso Consip

    A cura di:

    Raffaele Liguori

    Il giudice e l’imprenditore. Gaspare Sturzo e Alfredo Romeo. Sono due dei protagonisti, su fronti opposti, dell’inchiesta Consip delle procure di Napoli e Roma. L’ipotesi di reato principale è la corruzione negli appalti pubblici della centrale degli acquisti per la pubblica amministrazione. Gaspare Sturzo è il gip del Tribunale di Roma che ha scritto l’ordinanza di convalida dell’arresto di Alfredo Romeo. Il Romeo, invece, è l’imprenditore napoletano accusato di aver corrotto il dirigente Consip Marco Gasparri per essere favorito nell’aggiudicazione degli appalti. ..Da alcuni stralci dell’ordinanza di Sturzo e dalla memoria difensiva di Romeo emerge un quadro della particolare della corruzione di oggi. Il gip Gaspare Sturzo – in un passaggio delle 60 pagine dell’ordinanza – ha scritto che l’imprenditore Alfredo Romeo «giustifica l’infiltrazione criminale in Consip come legittima difesa criminale rispetto alle condotte di altri (imprenditori e politici, ndr) volte alla sua esclusione». Secondo questa ricostruzione Alfredo Romeo avrebbe tentato di infiltrarsi alla Consip (secondo l’accusa commettendo il reato di corruzione) per ottenere appalti. Un’infiltrazione criminale che sarebbe stata rivendicata dall’imprenditore napoletano come una “legittima difesa” rispetto ai tentativi di escluderlo dagli appalti. Gaspare Sturzo, il giudice, e Alfredo Romeo, l’imprenditore, ieri si sono incontrati nel carcere di Regina Coeli per l’interrogatorio. Silenzio dell’imprenditore. Romeo ha parlato attraverso un documento dei suoi legali: “altro che privilegiato – sostiene l’impenditore – in Consip ero emarginato. Sono stato fregato più volte”. Sembra di essere ritornati al concetto di “dazione ambientale”, coniato da Antonio di Pietro all’inizio degli anni ‘90, prima che scoppiasse Mani Pulite. Dazione ambientale e legittima difesa criminale, dunque. Quali differenze ci sono tra la corruzione dell’inizio degli anni ‘90 e quella di oggi? ..Da questo interrogativo comincia la puntata di oggi di Memos. Ospite Elena Pulcini, dell’Università di Firenze dove insegna filosofia sociale. Pulcini è studiosa di antropologia politica. L’altro ospite è Alberto Vannucci che insegna scienza politica all’Università di Pisa. Tra i suoi filoni principali di ricerca ci sono le organizzazioni criminali e la corruzione politico-amministrativa. Vannucci dal 2010 coordina il Master universitario in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”.

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    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che ha ospitato Elena Mignosi, docente di Pedagogia della comunicazione non verbale e della relazione educativa dell' @Università di Palermo e autrice con Damiano Biscossi e Birgit Winther del libro Incontri con gli asini. Percorsi educativi, formativi e terapeutici @Carocci editore. A cura di Cecilia Di Lieto.

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    Pubblica di martedì 15/10/2024

    Tre uomini, tre studiosi in università americane, per un’interrogativo: “come si spiegano le differenze di prosperità tra le nazioni?”. La risposta a questa domanda è valsa l’assegnazione del premio Nobel per l’economia a Daron Acemoglu (MIT Cambridge), Simon Johnson (MIT Cambridge) e James Robinson (università di Chicago). Tre economisti, uno di origini turche e gli altri due britanniche, che hanno collegato la prosperità delle nazioni alle istituzioni politiche che si insediano negli stessi paesi. «Dal punto di vista del metodo - racconta a Pubblica l'economista Emiliano Brancaccio - i tre restano legati ai dogmi dell’ortodossia. Le loro teorie sono ancorate al postulato neoclassico». Qual è stato lo studio decisivo ai fini del Nobel fatto da Acemoglu, Johnson e Robinson? «Il Nobel - prosegue Brancaccio - lo hanno vinto soprattutto su alcuni studi legati all'epoca coloniale. Le loro ricerche segnalano che dove i colonizzatori hanno instaurato regimi più prossimi a forme di governo tendenti alla democrazia (tra mille virgolette, come farebbero anche gli autori), allora lo sviluppo economico successivo è stato più accentuato. Dove, invece, i colonizzatori imposero governi autoritari, finalizzati ad estrarre risorse, i territori sono rimasti in uno stadio di sostanziale stagnazione».

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    Gli Stati Uniti alla sfida decisiva. A cura di Elisa Graci e Roberto Festa

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    ROBERTO RED SOX MANTOVANI - TASSISTA DI NOTE - presentato da Luca Gattuso

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