Approfondimenti

La sfida delle minoranze siriane

La sfida delle minoranze siriane

Per i nuovi padroni della Siria questo è il momento più delicato da quando hanno preso il potere lo scorso dicembre. In queste ore Ahmed al-Sharaa, che durante la guerra civile si faceva chiamare al-Jolani, ha ribadito come il suo obiettivo sia sempre un paese in pace, dove tutti possano convivere senza discriminazioni. Quanto successo nei giorni scorsi sulla costa mediterranea – la zona degli alauiti, la roccaforte del vecchio regime – ci ricorda però quanto sia ripida la strada davanti a lui. Dalla scorsa settimana ancora più ripida. Le violenze andavano avanti già da alcune settimane, ma a bassa intensità. E alla base c’erano sempre gli arresti di ex-generali di Bashar al-Assad, che dopo la sua fuga a Mosca si erano rifugiati proprio in questa regione.

Giovedì scorso c’è stata però un’escalation senza precedenti. Alcune migliaia di uomini armati hanno attaccato le forze governative facendo diverse vittime – il ministero della difesa di Damasco ha parlato di una vera e propria imboscata. A quel punto sono stati mandati rinforzi da altre zone del paese. E nelle province di Tartus e Latakia sono arrivate anche altre milizie che supportano il nuovo governo, anche se non sono mai passate sotto il suo diretto controllo. La risposta all’imboscata contro le milizie fedeli al vecchio regime si è trasformata in scontri armati in aree civili e in una vera e propria vendetta contro la popolazione civile aluita. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani – che monitora la crisi siriana dal 2011 – ci sono state decine di esecuzioni sommarie e quasi 1500 i morti, la maggior parte civili. L’Osservatorio ha parlato di pulizia etnica.

Giovedì scorso, quasi in concomitanza con l’imboscata contro le forze di sicurezza, un comunicato di un autoproclamato Consiglio Militare per la Liberazione della Siria annunciava di voler rovesciare il governo di Damasco. Sul comunicato la firma di Gaith Dalah, generale che lavorava per il fratello di Bashar al-Assad, Maher, in una delle unità più importanti dei servizi di sicurezza del vecchio regime. Oggi il ministero della difesa ha detto che l’operazione militare a Tartus e Latakia è terminata, ma in realtà la situazione è ancora molto fluida. Diversi civili hanno denunciato violenze contro le loro famiglie da parte delle forze di sicurezza e delle milizie che come dicevamo appoggiano in qualche modo il nuovo governo. Nella maggior parte dei casi si tratterebbe di milizie di integralisti islamici.

Questi i fatti, che hanno alimentato la grande preoccupazione della comunità internazionale e i timori di tutte le minoranze siriane. Aluiti, ovviamente, ma anche cristiani, drusi, curdi. A nord gli scontri tra i curdi e le milizie filo-governative supportate dall’esercito turco vanno avanti da mesi, anche se il cessate il fuoco del PKK curdo in Turchia potrebbe portare a nuovi sviluppi anche in Siria. Anche se il riavvicinamento tra le nuove autorità siriane e i curdi non c’è ancora stato.

Quanto successo adesso sulla costa mediterranea pone la questione delle minoranze al centro dell’agenda siriana. Questa è la vera sfida, o comunque la sfida più importante, sulla quale il paese si gioca probabilmente il suo futuro. C’è anche chi ha parlato di un possibile intervento esterno – per esempio da parte dell’Iran o dei suoi alleati regionali – per mettere in crisi Ahmed al-Sharaa. Ma non ci sono prove concrete.

Questa vicenda ha fatto venire a galla diversi dei nodi mai sciolti in questi mesi. Il reale controllo del paese da parte di Ahmed al-Shara. Le divisioni all’interno del suo stesso apparato per la sicurezza, dove molti non hanno mai abbandonato l’idea di uno stato islamico. La capacità del nuovo leader siriano di convincere la comunità internazionale a togliere le sanzioni a un paese dove la maggior parte della popolazione vive in povertà. Sicuramente la rimozione non sarà immediata. E questo potrebbe solo alimentare ulteriormente il circolo vizioso. La strada è in salita. In contesti radicalmente diversi, per esempio in Iraq, abbiamo già visto come le divisioni etnico-religiose, seppur strumentalizzate, possano far saltare tutto.

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 27/11 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 27-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 27/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 27-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 27/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 27-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 27/11/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 27-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 27/11/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 27-11-2025

  • PlayStop

    Cult di giovedì 27/11/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 27-11-2025

  • PlayStop

    «Autoritarismi in democrazia» 1

    Il trumpismo fa paura. L'autoritarismo trumpista ancora di più. A Pubblica la prima sintesi degli incontri alla Casa della Cultura di Milano per il ciclo "Autoritarismi in democrazia" (Osservatorio autoritarismo, Università Statale Milano, Libertà e Giustizia, Castelvecchi) di cui Radio Popolare è media partner (qui il programma https://www.libertaegiustizia.it/2025/11/21/autoritarismi-in-democrazia/). Ospite del primo incontro (22 novembre 2025) la filosofa Chiara Bottici, della New School for Social Research di New York. «Il clima negli Stati Uniti – ha raccontato la filosofa - è estremamente allarmante, estremamente preoccupante. Quando parlo di neofascismo non è un'esagerazione, non è un modo per dire "questi sono cattivi, Trump è autoritario"».

    Pubblica - 27-11-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di giovedì 27/11/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 27-11-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di giovedì 27/11/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 27-11-2025

  • PlayStop

    Sanità al verde, Garattini: "Serve una tassa sulla ricchezza"

    A Radio Popolare il farmacologo Silvio Garattini commenta l'aumento della sanità privata a discapito del pubblico e invoca scelte coraggiose. "È necessario un cambiamento radicale. Per finanziare il SSN serve una tassa sulla ricchezza e sugli extraprofitti. Chi ha ricevuto di più, ora deve dare indietro qualcosa alla società", dice il fondatore dell'Istituto Mario Negri ai microfoni di Mattia Guastafierro.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 27/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 27-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 27/11/2025

    Destra ed estrema destra alla conquista d'Europa e non solo dai nuovi sovranismi dell'Est Europa, in Germania la strategia di Merz e Weber guarda a AFD come stampella per far passare leggi più dure a partire dai migranti e cittadini stranieri residenti, l'analisi di Pier Virgilio Dastoli presidente del Movimento Europeo. Il siluramento mediatico di Witkoff racconta della debolezza della diplomazia di Trump basata sulle forza e sugli affari, l'analisi di Gianluca Pastori docente all'Università Cattolica ed esperto di Relazioni transatlantiche dell’Ispi. Martina Stefanoni di ritorno dalla Cisgiordania ci racconta l'impossibilità di muoversi e lavorare, la paura dei coloni e delle loro forze paramilitari, mentre avanza l'occupazione.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 27-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 27/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 27-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di giovedì 27/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 27-11-2025

Adesso in diretta