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“La paranza dei buonisti”, il primo libro de Il Terzo Segreto di Satira

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"La paranza dei buonisti", il primo libro de Il Terzo Segreto di Satira

Il primo libro del collettivo Il Terzo Segreto di Satira, “La paranza dei buonisti: Manuale di sopravvivenza per il ventennio sovranista” edito da Longanesi, è disponibile in tutte le librerie e in occasione di questo evento abbiamo parlato con una piccola rappresentanza del collettivo satirico, Davide Bonacina e Pietro Belfiore.

L’intervista di Ira Rubini a Cult.

Come è organizzato il libro?

Davide Bonacina. È un manuale semiserio ed è organizzato in modo tale da aiutare noi e voi buonisti a districarsi in ogni ambito della vita di tutti i giorni, dal lavoro ai social network, dalla gestione dell’amore al tempo libero. Il presupposto del manuale è che l’Italia proceda per ventenni: abbiamo avuto il ventennio fascista, il ventennio berlusconiano e adesso ci troviamo di fronte al ventennio sovranista. Noi non abbiamo trovato un’altra soluzione se non quella di provare a mimetizzarsi ed entrare nel campo sovranista per provare a distruggerli dall’interno, come il cavallo di Troia.

Ci sono anche molti test.

Pietro Belfiore. Sì, perché ogni capitolo è strutturato con una parte iniziale molto teorica in cui cerchiamo di spiegare qual è il modo migliore di mimetizzarsi, sempre senza correre il rischio di diventare uno di loro. Poi c’è un racconto che mette in narrazione quello che abbiamo spiegato a livello teorico e infine una serie di test.
Uno di questi è una piccola rubrica a cui teniamo molto, un ribaltamento di una delle rubriche più famose nel Mondo del buonismo e dei buonisti, L’Amaca di Michele Serra. Noi abbiamo “La branda dell’esperto sovranista Michele Terra.

Le classificazioni che ne escono sono classificazioni che dovrebbero poi aiutarci ad attraversare l’esistenza in una maniera più consapevole.

Pietro Belfiore. Infatti alla fine di ogni capitolo abbiamo messo anche un test di autovalutazione in cui il lettore, prima di passare al capitolo successivo, si mette alla berlina di se stesso e tenta di rispondere ad una serie di domande per capire se pian piano questa trasformazione sta avvenendo oppure no.

Come avete scritto questo libro?

Davide Bonacina. La tecnica non è stata molto diversa dal solito, scriviamo tutti e cinque insieme. In questo caso abbiamo costruito insieme uno scheletro e ci dividevamo lo sviluppo per poi rimbalzarcelo tra di noi fino ad arrivare ad una versione definitiva che convinceva tutti.
Pietro Belfiore. Il fatto che fosse un manuale diviso in capitoli come quelli ci ha aiutato molto nella divisione del lavoro.

Il capitolo dell’amore.

Pietro Belfiore. Quando abbiamo deciso che uno dei temi da trattare per mimetizzarsi in un mondo sovranista era quello dell’amore, ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che poteva essere un argomento un po’ spinoso. Abbiamo trovato una soluzione.
Davide Bonacina. Prima delle battute un po’ più scorrette abbiamo messo il cosiddetto “Murgia alert” in onore di Michela Murgia, così se qualcuno è particolarmente sensibile al tema del femminismo può saltare quel punto.

Avete parlato di questo primo libro come di un “manuale utile e codardo”. Perché?

Davide Bonacina. Perché è un manuale che non ha soluzioni vere. In un mondo che ha solide realtà, noi abbiamo solidi dubbi. Scherzi a parte, è stato uno scheletro che ci permetteva di raccontare alla nostra maniera quello che ci circonda e di divertirci prendendo in giro noi nelle situazioni di tutti i giorni.
Pietro Belfiore. Nelle conclusioni ci siamo lasciati la libertà di provare a dare delle piccole soluzioni, così da dare una parvenza di speranza.

Foto dalla pagina Facebook de Il Terzo Segreto di Satira

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