Tra Buddha e Jimi Hendrix

Santità e polemiche: cosa è veramente successo al Dalai Lama?

Partiamo dal fatto: Sua Santità il Dalai Lama ha baciato sulla bocca un bambino che aveva chiesto di abbracciarlo, poi gli ha mostrato la lingua e infine gli ha detto “sucks my tongue”, che in lingua inglese vuol dire “succhiami la lingua”.
Il contesto: il Dalai Lama stava partecipando a un evento pubblico davanti a circa 200 persone, con macchine fotografiche e telefonini che scattavano e riprendevano tutto quanto.
Le conseguenze: il video, datato 28 febbraio, qualche giorno fa diventa virale. Il mondo occidentale si scandalizza, il Dalai Lama viene additato come vecchio pedofilo e sulla sua pagina ufficiale si scusa per aver scherzato in una maniera che poteva essere male interpretata.
Personalmente ci sono rimasto male. E come me i milioni di persone nel mondo che negli anni hanno trovato nelle parole e nel sorriso di Sua Santità un esempio da seguire.
Nella gompa tibetana che ho costruito nel bosco davanti a casa ci sono solo una coperta, delle candele e due quadretti: uno é un ritratto di Gandhi. L’altro del Dalai Lama.
Capirete quanto sia difficile per me analizzare con obiettività l’accaduto. Eppure ci ho provato. Ho visto il video. L’ho rivisto. Ho letto sia i commenti degli scandalizzati che puntano il dito, sia di quelli che vogliono difendere SS a tutti i costi.
E ho sentito le testimonianze di coloro che il Dalai Lama lo conoscono e, negli anni, lo hanno vissuto da vicino.
Personalmente sono portato a pensare che il Dalai Lama con gli anni, ne ha ben 87, abbia perso un po’ di, chiamiamola “brillantezza” per non usare altri termini, e questo lo abbia portato a scherzare in maniera inappropriata con quel bambino.
Premesso questo, non penso vi fosse alcuna morbosità nei suoi gesti. Ha giocato e scherzato senza nessuna malizia. Come farebbe un bambino con un altro bambino, in totale innocenza. Una cosa che Sua Santità ha sempre fatto, anche in contesti importanti. Penso al tirare la barba ai mullah, dare baci all’arcivescivo anglicano Desmon Tutu, oppure togliere scherzosamente il copricapo a vari capi religiosi incontrati nella sua ultraottuogenaria carriera, per metterseli lui in testa.
Il tirare fuori la lingua é invece un’ antica tradizione tibetana di saluto. E non dimentichiamo, anzi ribadiamolo con forza, che il tutto si é svolto davanti a 200 persone.
La frase “sucks my tongue” si fa invece più fatica a spiegarla. Lama Trinle Gyatso, sulla sua seguitissimi pagina Facebook non ci trova nulla di strano e spiega l’espressione molto candidamente. Nella cultura tibetana é usanza che i nonni diano il cibo ai nipoti, in particolare i dolci, direttamente da bocca a bocca. Quando poi i bambini vogliono ancora dolci ma i nonni non ne hanno più, si lasciano andare all’espressione “CheLa Sa”, che vuol dire “mangiarmi la lingua”, come a significare “ti ho dato tutto quello che avevo, l’unica cosa che posso ancora offrirti é la mia lingua, mangiatela pure.”
In questa ottica, secondo Trinle Gyatso, vanno inquadrate le parole del Dalai Lama, che ha usato quella tipica espressione col bambino indiano come a dirgli: “ti ho ricevuto, abbracciato, dato baci e consigli, non ho più niente a parte farti succhiare la mia lingua”.
Il termine “succhiare” invece di “mangiare” sarebbe una differenza minima, dovuta alla traduzione dalla lingua tibetana a quella inglese, ma ne manterebbe intatto il significato.
Monia Sangermano, su Stretto web, opta invece per un’altra teoria e senza peli sulla lingua afferma: “Se sei il Dalai Lama non puoi permetterti di avere la demenza senile”. E aggiunge: “avete mai visto un pedofilo agire pubblicamente, come se niente fosse? Avete mai visto un deviato sessuale mostrare spudoratamente davanti a milioni di persone la propria squallida devianza? Sono quasi certa che nessuno possa rispondere di sì a queste due domande. Allo stesso tempo, però, avete mai visto un anziano mostrare in pubblico, e in privato, segni di demenza senile? Avete mai sentito un anziano dire cose senza senso e pensare: “è proprio vero che la demenza fa tornare tristemente bambini“. Sicuramente a queste due domande molti risponderanno di sì”.
Dejanira Bada, giornalista, insegnante di mindfulness a autrice del fortunato libro” Il Pensiero Tibetano” mi spiega che “quello che ha fatto Il Dalai Lama è assolutamente sbagliato, ma il punto è che non credo si tratti di pedofilia. Il Dalai Lama bacia in bocca chiunque incontri, abbraccia le persone, avvicina la fronte a quella del suo ospite, spessissimo tira fuori la lingua perché in Tibet è un gesto di saluto che viene fatto per far capire a tutti che non si è un demone, perché i demoni hanno la lingua nera… quindi a volte può capitare che le lingue si sfiorino. Anche a detta di chi lo ha incontrato, il Dalai Lama è sempre stato come un bambino giocoso, anche oggi che ha novant’anni (infatti c’è chi ha parlato anche di demenza senile). Ciò non toglie che un conto è fare certe cose molto affettuose ma non maliziose con un adulto e un conto con un bambino che ancora non capisce quello che sta accadendo, e che sì, potrebbe pure restare traumatizzato.”
Va poi sottileato come la nostra cultura sia profondamente diversa rispetto a quella tibetana.” Più viaggio più studio e più mi occupo di queste cose e più mi rendo conto di quanto siamo diversi dagli orientali” aggiunge Dejanira, “la pensiamo in modo differente praticamente su tutto, sulla religione, sulla concezione della vita stessa. Anche i diritti e le regole che valgono per noi laggiù non valgono, e non siamo noi i detentori della verità, non lo è nessuno. Se si sapessero i vari riti che esistono in India o in Tibet riguardo al rapporto con la morte, i defunti, il sesso ecc., verrebbero tutti rinchiusi nei nostri ospedali psichiatrici”.

Quindi, dove sta la verità?
È stato tutto un equivoco
Sua Santità ha la demenza senile?
Si é trasformato all’improvviso in un pedofilo così allupato da non riuscire a trattenersi nemmeno davanti a 200 persone?
Al netto di ipotesi, teorie e discorsi, quello del Dalai Lama rimane quasi l’ultimissimo messaggio di quelli puri, che scaldano il cuore. Per questo credo, e soprattutto spero, si sia trattato di un grande, maledetto equivoco.

  • Federico Traversa

    Genova 1975, si occupa da anni di musica e questioni spirituali. Ha scritto libri e collaborato con molti volti noti della controcultura – Tonino Carotone, Africa Unite, Manu Chao, Ky-Many Marley – senza mai tralasciare le tematiche di quelli che stanno laggiù in fondo alla fila. La sua svolta come uomo e come scrittore è avvenuta grazie all'incontro con il noto prete genovese Don Andrea Gallo, con cui ha firmato due libri di successo. È autore inoltre autore di “Intervista col Buddha”, un manuale (semi) serio sul raggiungimento della serenità mentale grazie all’applicazione psicologica del messaggio primitivo del Buddha. Saltuariamente collabora con la rivista Classic Rock Italia e dal 2017 conduce, sulle frequenze di Radio Popolare Network (insieme a Episch Porzioni), la fortunata trasmissione “Rock is Dead”, da cui è stato tratto l’omonimo libro.

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 01/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 01-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 01/07 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 01/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 01/07/2025 delle 19:46

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Music Revolution di martedì 01/07/2025

    Puntata nr 1 - 01 - Shawn Phillips: L Ballade 02 - Nick Drake: River Man 03 - Ray Lamontagne: Be Here Now 04 - Paul McCartney: The Back Seat of My Car 05 - Beach Boys: Surf’s Up 06 - Keith Moon: Don’t Worry Baby 07 - David McWilliams: The Days of Pearly Spencer 08 - Anna B Savage: Lighthouse 09 - Soulsavers: Through My Sails 10 - Souad Massi: Mirage 11 - Bill Frisell: Shutter, Dream 12 - Erich Leisdorf: Coro a Bocca Chiusa 13 - Robert Downey Jr: Smile 14 - Franco Battiato: Se Mai 15 - Tommy Peltier ft Judee Sill: Pocket-Socket 16 - Gentle Giant: Pantagruel’s Nativity 17 - Rufus Wainwright: Waiting for a Dream 18 - Verve: Lucky Man

    Music Revolution - 01-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 01/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 01-07-2025

  • PlayStop

    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 01-07-2025

  • PlayStop

    Poveri ma in ferie di martedì 01/07/2025

    quando le piante dei nostri balconi tirano un sospiro di sollievo, perché finalmente qualcuno che la sa lunga ci spiega come e quando bagnarle, come trattarle, reinvasarle, esporle al sole. Ospite della puntata Ambra Pagliari (pianteinveranda su Instagram). A seguire microfono aperto con tutti gli scempi da pollice nero di cui siete e siamo capaci. Con Vittoria Davalli e Alessandro Diegoli

    Poveri ma belli - 01-07-2025

  • PlayStop

    Almendra di martedì 01/07/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

    Almendra - 01-07-2025

  • PlayStop

    Addio all’architetto Francesco Borella

    E’ morto l’architetto Francesco Borella, per tanti il papà del Parco Nord Milano. Lo ha diretto per venti anni dagli inizi degli anni ‘80, quando lo ha progettato insieme al paesaggista Adreas Kipar. Cava dopo cava, orto spontaneo dopo orto spontaneo, aziende agricole in dismissione dopo aziende agricole a fine ciclo, ha rigenerato e riconesso con percorsi ciclopedonali l’ampia area che tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si estende a Cusano Milanino, Cormano e ai quartieri milanesi di Affori, Bruzzano, Niguarda e Bicocca. Un parco che negli anni ‘70, quando è stato voluto con le mobilitazioni popolari, sembrava impensabile che potesse avere le presenze che ha il più noto e storico Parco di Monza. Fabio Fimiani ha chiesto un ricordo dell’attuale presidente del Parco Nord di Milano, Marzio Marzorati. Radio Popolare si stringe affettuosamente con un abbraccio ai figli Joanna, Cristiana, Giacomo e Sebastiano Borella.

    Clip - 01-07-2025

  • PlayStop

    Dodici Pollici del 1/7/25 - Enrico Gabrielli

    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi. Enrico Gabrielli è stato il secondo ospite che ha raccontato quali sono i suoi vinili di riferimento: polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha collaborato con artisti come Muse e PJ Harvey, e fa parte dei gruppi Calibro 35, Winstons e Mariposa (in passato anche negli Afterhours). Complessivamente compare in oltre 200 dischi. Ha anche suonato il flauto traverso nella sigla di Dodici Pollici.

    A tempo di parola - 01-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di martedì 01/07/2025 delle 14:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 01-07-2025

  • PlayStop

    L'informazione al tempo del nuovo (dis)ordine mondiale - 01/07/2025

    Con Andrea Fabozzi (direttore del Manifesto), Luciano Fontana (direttore del Corriere della Sera) e Agnese Pini (direttrice di Quotidiano Nazionale). Coordina Lorenza Ghidini (direttrice di Radio Popolare).

    All you need is pop 2025 - 01-07-2025

  • PlayStop

    Cult di martedì 01/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 01-07-2025

Adesso in diretta