Mia cara Olympe

Gpa, famiglie arcobaleno: una discussione da maneggiare con cura

Ci sono parole da maneggiare con cura. Tutte le parole sono da maneggiare con cura, alcune, forse, con ancora maggiore prudenza per evitare funzionino da boomerang. Stiamo, da giorni, assistendo all’arrembaggio della destra di governo sul tema dei diritti dei bambini delle famiglie arcobaleno: un arrembaggio che strumentalmente ha mescolato la questione della tutela di questi bambini – necessaria, doverosa, civile – con la ben diversa querelle sulla gestazione per altri.
Fare di tutta l’erba un fascio, ‘mostrificare’ questa famiglie ritraendole come ‘sbagliate’ laddove l’unica famiglia consentita sarebbe quella tradizionalmente costituita da madre, padre e dai loro nati è il gioco così evidente della destra da consigliare, in questa battaglia, una prima cosa: non cadere nella trappola, tenere sgombro il campo, separare le questioni. Un conto infatti sono i diritti di quei bambini – ne hanno scritto Chiara Saraceno, Michele Ainis, Linda Laura Sabbadini, giusto per fare qualche nome tra quelli che hanno ben spiegato la discriminazione alla base di questo attacco e cosa significa il ‘preminente interesse del minore’, punto focale di diverse sentenze della corte costituzionale in materia – altro, e differente, è la questione della gestazione per altri.
Il dibattito cui stiamo assistendo invece è di non grande spessore, spesso con toni da crociata, e di enorme confusione tra i temi: il che, politicamente, indebolisce un fronte che sul tema della tutela potrebbe compattarsi e che, invece, è diviso sulla questione della gpa. A sinistra, nei femminismi, nel fronte che per brevità chiamiamo progressista. E lo è con ragioni che non vanno, a mio avviso e da una posizione contraria alla gpa, liquidate o immediatamente tacciate di omofobia, laddove il ricorso alla gpa riguarda al 70% coppie eterosessuali. Tra le parole che credo vadano maneggiate con cura in questo dibattito ci sono autodeterminazione e aborto. In alcuni commenti si è affacciata la comparazione tra gpa e aborto: concettualmente sbagliata – nell’un caso la donna decide su di sé e con limiti temporali indicati dalla legge, nel secondo su un altro da sé al momento della cessione ai committenti – e politicamente pericolosa com’è evidente in tanta parte di mondo che costantemente rimette in discussione il diritto delle donne ad un aborto legale e sicuro. Ed è proprio dal significato dell’autodeterminazione – che, attenzione, vale per tutti gli esseri umani, donne e uomini – che mi piacerebbe partisse una discussione seria sulla gpa che evidentemente non è frettolosamente liquidabile come pura espressione della volontà di chi la decide, siano essi i committenti o la donna portatrice. Non è una discussione facile: riguarda la libera scelta, il significato della gravidanza e del parto nell’esperienza umana, delle donne e dei nati, riguarda il mercato e i suoi contratti, il capitale che mette tutto a profitto e le diseguaglianze, il desiderio, il ruolo del maschile, e mi fermo perché l’elenco è complesso e sicuramente ho tralasciato qualcosa. È una discussione che, a sua volta, deve affrontare sia il piano concettuale sia quelli delle pratiche e delle legislazioni, sapendo che non sempre e non necessariamente le due posizioni possono coincidere. È una discussione da fare senza anatemi da entrambe le parti e usando le parole con cura, sviscerandone i significati, rileggendole nella loro storicità  e nella loro attualità. E tenendo ferme le conquiste delle donne, perché quelle stesse parole non abbiano l’effetto boomerang.
Intanto però, ed è questa la battaglia da fare insieme, ci sono quei bambini, molti sono già ragazze e ragazzi che crescono in famiglie omogenitoriali, chiedono diritti ed eguaglianza e non una vita condizionata e complicata da infinite burocrazie. E ne hanno, come tutti i bambini e i ragazzi, diritto.

  • Assunta Sarlo

    Calabromilanese, femminista, da decenni giornalista, scrivo e faccio giornali (finché ci sono). In curriculum Ansa, il manifesto, Diario, il mensile E, Prima Comunicazione, Io Donna e il magazine culturale cultweek.com. Un paio di libri: ‘Dove batte il cuore delle donne? Voto e partecipazione politica in Italia’ con Francesca Zajczyk, e ‘Ciao amore ciao. Storie di ragazzi con la valigia e di genitori a distanza’. Di questioni di genere mi occupo per lavoro e per attivismo. Sono grata e affezionata a molte donne, Olympe de Gouges cui è dedicato questo blog è una di loro.

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR venerdì 26/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 26-07-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 26/07/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 26-07-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 26/07/2024 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-07-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Jukebox & Slot Machine di venerdì 26/07/2024

    Come molte altre cose, un luogo è definito dalle funzioni che dentro di esso si possono svolgere. Un po' come l'ambiente che ci circonda può essere più o meno ostile. Ne consegue che la presenza ormai capillare in Italia delle macchinette da gioco d'azzardo nei bar, qualcosa deve aver cambiato rispetto a quando la possibile macchina-mangia-monetine che si rischiava di incontrare sotto casa, invece che vacue promesse di un'antidoto alla disperazione della povertà, spacciava il lato di un 45 giri o al massimo anni dopo qualche giocosa avventura con le fattezze del cartone animato. In quell'epoca invece che un semplice schermo e dei bottoni, le slot-machine confinate ai casinò avevano una manopola e dei rulli che scorrevano prima di dare un responso in forma di immagini miste o uguali, spesso non casualmente in tema di frutta, poiché la natura costruisce sopra l'esistente invece che sostituirlo ed il cervello sapiens non fa eccezione. una banana, delle ciliegie, una mela? ciliegie, ciliegie e un'ananas? tre pere? sono tutte combinazioni possibili. parafrasando un celebre umanista e compositore, si potrebbe dire che "these are tunes that go together well", o almeno così ci auguriamo che sarà. anche perché dalle retrovie pare si dica che "vincere sempre è come non vincere mai".

    Jukebox & Slot Machine - 26-07-2024

  • PlayStop

    Podi podi di venerdì 26/07/2024

    Il racconto, i commenti e i retroscena delle Olimpiadi di Parigi 2024 su Radio Popolare. Dal 26 luglio all'11 agosto 2024 tutti i giorni dalle 19.00 alle 22.30 con Gianmarco Bachi, Luca Gattuso, Marta Zambon e le incursioni di Stefano Vegliani.

    Podi podi - 26-07-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 26/07/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-07-2024

  • PlayStop

    Popsera di venerdì 26/07/2024

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all’informazione dalla prima serata per tutta l’estate e nel periodo festivo di fine anno. Si comincia alle 18.00 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 26-07-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 26/07/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 26-07-2024

  • PlayStop

    Parla con lei di venerdì 26/07/2024

    Ospite di oggi la psicologa e psicoterapeuta Gabriella Scaduto. Si parla di come la psicologia supporta i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, di prevenzione al bullismo, di supporto a vittime di abusi e figl* di donne assassinate. E anche di come si concilia una vita intensamente impegnata con la famiglia.

    Parla con lei - 26-07-2024

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 26/07/2024 delle 14:32

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 26-07-2024

  • PlayStop

    Note dell’autore di venerdì 26/07/2024

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto in una decina di minuti, più o meno il tempo di un caffè...freddo!

    Note dell’autore - 26-07-2024

  • PlayStop

    Il Filo della Storia - Abacost

    Abacost, il paradosso dell’autenticità dietro la giacca di un dittatore africano. A cura di Alba Solaro

    Il Filo della Storia - 26-07-2024

  • PlayStop

    Cult di venerdì 26/07/2024

    Oggi a Cult: il Terreni Creativi Festival di Albenga; alla Maddalena, la Valigia dell'Attore; il Segesta Festival 2024 con musica, teatro, danza e incontri; in Val d'Aosta Insoliti Festival a contatto con la natura; il libro "100 vasi di design italiano" a cura di Marco Meneguzzo ed Enrico Morteo...

    Cult - 26-07-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di venerdì 26/07/2024

    A cura di Mattia Guastafierro e Massimo Alberti. Il decreto per abbattere i tempi sulle liste d’attesa: servirà davvero o è un ulteriore regalo alla sanità privata? - con Andrea Capocci, giornalista scientifico del Manifesto, e Pierino De Silverio, segretario Anaoo Assomed. Il far west della logistica: lo sfruttamento di manodopera tocca anche la filiera di Poste Italiane – con Rosita Rijtano di La Via Libera. In Irlanda i consumi dei server superano quelli domestici: siamo entrati in una nuova era di centralità delle macchine rispetto all’uomo? - con Juan Carlos De Martin, docente al Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino. Come scegliere il futuro sindaco di Milano? Con le primarie o no? - il microfono aperto con Roberto Maggioni.

    Giorni Migliori – Intro - 26-07-2024

Adesso in diretta