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Milano, cercasi futuro per l’Ortomercato

Sono allo studio nuovi piani per l’Ortomercato di Milano, che prevedono anche capitale privato, magari di Eataly, intanto l’amministratore unico Nicolò Dubini è dimissionario.

È tutto ancora da scrivere il futuro della struttura di via Lombroso, fondamentale non solo per la città metropolitana, ma per tutto il Paese, dato che è la principale porta verso l’estero dell’ortofrutta, delle carni bianche (avicunicole) e del pesce nazionale.

Sono anni che si discute invano della ristrutturazione dei padiglioni, per questo Dubini ha predisposto due progetti, uno da 500 milioni di euro, e uno da 130. Il primo prevede la trasformazione dell’area adiacente la tangenziale est e la cerchia ferroviaria in un grande snodo per l’agroalimentare nazionale. La parte principale riguarda il rifacimento dei padiglioni dell’ortofrutta, la zona più estesa tra quelle dei Mercati generali.

Il progetto di Dubini è molto innovativo e ambizioso, e prevede anche di aprire i Mercati generali alla ricerca e alla cultura del cibo, con anche spazi per la vendita diretta al pubblico. In Comune non ha trovato sostegno, per questo Dubini ha rassegnato le dimissioni al sindaco di Milano Giuliano Pisapia, e le ha mandate anche al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al ministro all’agricoltura Maurizio Martina e quello allo sviluppo economico Federica Guidi, vista l’importanza della struttura. Secondo il manager il progetto si potrebbe sostenere con un partenariato pubblico-privato.

Sul piano Dubini il Corriere della Sera ha sentito il patron di Eataly Oscar Farinetti, che sarebbe interessato a visionare il progetto. A Bologna, proprio dalla dismissione di 80mila metri quadrati dei mercati generali, l’imprenditore piemontese sta realizzando Fico Eataly World, un parco agroalimentare che in piccolo sembra assomigliare al progetto di Dubini per via Lombroso.

  • Autore articolo
    Fabio Fimiani
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