
Non solo le lenzuola appese ai balconi. Milano ha risposto a Matteo Salvini e ai suoi alleati europei anche scendendo in piazza. Alcune migliaia, 20mila secondo gli organizzatori, hanno partecipato al gran galà del futuro, nonostante la pioggerellina che ha accompagnato tutta la giornata milanese. Una manifestazione nata come risposta all’adunata dell’estrema destra europea lanciata dal leader della lega in piazza Duomo, che è diventata molto di più. È diventata un’opposizione sociale, e non solo social, al ministro dell’interno e alle sue politiche securitarie e reazionarie. Canti, balli e slogan, ma anche proposte alternative a quel clima d’odio e di paura che Salvini, in campagna elettorale permanente, sta alimentando a dismisura, per accrescere il suo consenso. Un corteo giovane e colorato, che ha attraversato le vie della città, a un certo punto guidato da quello zorro che poco prima era apparso su un balcone di piazza Duomo, lasciando increduli e stupefatti i militanti leghisti accorsi ad applaudire, in realtà in numero molto minore del previsto, il loro leader. Ma soprattutto per ribadire che, di fronte a chi vorrebbe riportare l’Italia e l’Europa indietro di decenni, c’è chi è capace di dire di no. Perché, lo slogan è degli organizzatori, il futuro non si arresta