Approfondimenti

La Secchia Rapita e altri Ricordi

Finalmente in scena a Milano La Secchia Rapita di Jules Burgmein (nome de plume di Giulio Ricordi) in occasione del 105° anniversario della morte. L’Orchestra Sinfonica Verdi di Milano diretta da Aldo Salvagno insieme ai solisti e ai cori della Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado” di Milano il 16 maggio porteranno a compimento il progetto che dal 2012 rende omaggio alla figura del poliedrico editore di Verdi e Puccini attraverso un articolato programma di iniziative.

Solo per ricordarne alcune, nel 2012 il concerto per MITO con sue musiche e la mostra di alcuni dei suoi acquerelli, la pubblicazione di due dischi di sue musiche per pianoforte e recentemente il restauro e l’inaugurazione della statua posta in Largo Ghiringhelli. Durante l’evento sarà anche presentata la ristampa per il Saggiatore della biografia di Giuseppe Adami Giulio Ricordi scritta nel 1945.

Quale occasione migliore per parlare di questo personaggio che ha fatto la storia dell’editoria musicale e non solo con Claudio Ricordi, suo pronipote e coordinatore del comitato organizzatore del progetto per Giulio.

Chi era Giulio?

Giulio fu in successione il terzo editore di Casa Ricordi, dopo il nonno Giovanni, che la fondò nel 1808, e il padre Tito. Giulio aveva però una marcia in più rispetto al nonno e al padre. Giovanni era un buon violinista e aveva fatto i primi soldi come trascrittore, Tito era un ottimo pianista (aveva suonato a quattro mani anche con Franz Liszt). Giulio era un musicista completo, non solo esecutore ma anche compositore, giornalista, acquarellista dilettante. Uomo pieno di idee, riuscì a rilanciare e ad ammodernare Casa Ricordi. Magistrale la sua capacità di rapportarsi con i suoi musicisti; riusciva ad esserne amico ma anche a guidarli verso le decisioni giuste, senza tralasciare i suoi interessi. In primis il rapporto con Giuseppe Verdi anche se il suo capolavoro assoluto rimane quello di aver scovato e creduto fin dal primo momento in un giovane compositore lucchese, tal Giacomo Puccini. E questo nonostante il parere contrario di tutti i suoi consiglieri e del consiglio di amministrazione di Casa Ricordi che ad un certo punto voleva dargli il ben servito dopo le prime non proprio soddisfacenti uscite musicali. Giulio si impuntò: Puccini sarà il degno successore di Verdi, se lo cacciate me ne vado pure io.

La Secchia Rapita. Perché quest’opera per ricordare Giulio?

Innanzitutto perché è un’opera completa, con coro, 10 cantanti solisti e un’orchestra di una quarantina di elementi. E poi perché meglio di altre sue composizioni rappresenta le sue ultime “voglie musicali” essendo stata composta nel 1910, due anni prima della sua scomparsa.

A proposito di “voglie”, che stile musicale viene fuori da questo lavoro?

Si tratta di un’opera leggera, quasi operetta, che si inserisce nello stile e nei gusti a cavallo tra ‘800 e ‘900. Giulio, in quanto editore, conosceva quasi tutta la musica che veniva scritta ed eseguita in quegli anni ed era calato completamente dentro la realtà europea dell’epoca. Conosceva anche i suoi limiti e sapeva perfettamente di non avere le capacità di un Verdi o di un Puccini. La sua musica rimane sostanzialmente un coté di buona fruizione anche se non mancano occasionali spinte armoniche audaci, scivolamenti cromatici, modulazioni che rivelano un’eccellente capacità di scrittura. Non a caso Giuseppe Verdi, sempre restio nelle adulazioni, disse una volta al poeta Ghislanzoni: «Se guardo ai giovani che mi stanno intorno, ti dico che chi meglio sa la musica è Giulio Ricordi».

Qual è il tema dell’opera?

L’opera si fonda sul poema del poeta e scrittore secentesco Alessandro Tassoni e il libretto fu scritto da Renato Simoni, uno dei collaboratori di Giulio. L’azione si svolge nel XIII secolo, una secchia di legno di nessun valore diventa il pretesto per una faida regionale tra ducato di Modena e ducato di Bologna dentro la quale si calano alcuni personaggi, non certo guerrieri, che si rivelano molto comici. Gia solo leggendo il nome di un personaggio c’è da ridere: il conte di Culagna. Come da copione per un opera comica, la faida trova il lieto fine.

C’è qualche particolarità nella messa in scena?

L’opera sarà eseguita in forma di concerto, senza recitativi dando quindi spazio solo alle parti cantate per una durata complessiva di un’ora e mezza. Ci saranno anche delle doppie proiezioni: da una parte i sovratitoli del testo, dall’altro i bozzetti e i costumi della prima “Secchia” del 1910 arricchiti dalla scenografia originale.

Giulio era una persona molto ironica. Hai qualche aneddoto da raccontarci?

Come si può immaginare, aveva spesso delle giornate molto intense e non poteva perdere tempo. Per questo aveva escogitato un trucco “aziendale”. Quando aveva un interlocutore che non riusciva a scrollarsi di dosso, con il piede schiacciava un campanello nascosto e il suo fedelissimo segretario entrava in ufficio inventando di un fantomatico Onorevole in attesa, dandogli in questo modo la possibilità di sganciare il rompiscatole di turno. Ma anche tutti i trucchi che usò per far scrivere a Verdi l’Otello. Gli mandava dei panettoni ricoperti di cioccolato con la figura del Moro senza braccia e senza gambe, con l’idea scherzosa di aggiungerle man mano che il maestro fosse andato avanti con l’opera.

Certe situazioni ironiche erano anche involontarie…

Franca Origoni e Giulia Ricordi un giorno mi hanno raccontato di un pranzo in cui erano presenti al tavolo Leoncavallo con sua moglie. La signora era vestita come uno degli animaletti di un libro di uno dei piccoli figli di Giulio. Il bimbo esclamò : «Guarda guarda, la signora è vestita come la mia porca!».

C’è dell’ironia anche nello pseudonimo Jules Burgmein?

Sicuramente. Molti sapevano chi era ma la maggior parte no. Astutamente anche nelle foto per articoli che lo riguardavano si faceva fotografare di spalle. Sulla derivazione dello pesudonimo non c’è nulla di sicuro, anche i più preparati studiosi non hanno una risposta certa. La mia idea è che Jules sia semplicemente Giulio alla francese, e Burgmein (“del mio Borgo, della mia città” in tedesco) sia una dedica alla città di Milano. Francese e tedesco erano le due lingue degli occupanti dell’Italia preunitaria e a Milano si parlavano correntemente (oltre al milanese di una volta).

Cosa ti affascina di più del tuo antenato?

Mi colpisce la sua capacità di essere “uomo orchestra” di stampo quasi rinascimentale. La sua capacità di dare un taglio originale a quello che gli capitava tra le mani, di dare pareri mai banali, costruttivi, spesso imprevedibili. È affascinante anche ripensare a cosa volesse dire mettere in scena un’opera in quel periodo, al fatto che l’editore si dovesse occupare di tutto (luci, costumi, coreografie, contratti, diritti) e di come lui fosse capace di manovrare tutto con maestria.

Jules Burgmein (Giulio Ricordi) – La Secchia Rapita – Orchestra Sinfonica Verdi, solisti e Cori della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado. Dirige Aldo Savagno – Auditorium di Milano

RICORDI-bici-20-778x1024

  • Autore articolo
    Francesco Di Marco
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR lunedì 29/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 29-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 29/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 29-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 29/04/2024 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 29-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    From Genesis To Revelation di martedì 30/04/2024

    From Genesis to Revelation è una trasmissione dedicata al rock-progressive: sebbene sporadicamente attiva già da molti anni, a partire dall’estate del 1999 con il consolidamento del palinsesto e della redazione ha iniziato a trasmettere regolarmente un’ora di rock progressivo alla settimana. La redazione è composta da Renato Scuffietti, collaboratore di lunga data di Radio Popolare con un grande passione per il prog canonico dei megagruppi dei seventies e dalla ondata albionica di newprog (Marillion, Pendragon, Twelfth Night) e da Matthias Scheller, fan del prog sinfonico, della scena italiana e attento osservatore della cosiddetta borderline progressiva (psichedelia, space, gotico). Nata quasi come divertissement la trasmissione in brevissimo tempo è diventato un preciso punto di riferimento, presentando novità, i grandi classici, fanzine, oscuri inediti, intervistando band, case discografiche, recensendo concerti e dedicando piccole ma preziose monografie ai sottogeneri.

    From Genesis To Revelation - 29-04-2024

  • PlayStop

    Jazz Anthology di lunedì 29/04/2024

    Come suggerisce il titolo della trasmissione, presente nel palinsesto di Radio Popolare fin dagli inizi, Jazz Anthology ripercorre la ormai lunga vicenda del jazz proponendone momenti e artisti salienti. Al di là della varietà delle sue forme, per Jazz Anthology questo genere è un fenomeno unitario di innovazione musicale in rapporto con una tradizione di matrice neroamericana. Jazz Anthology vuole quindi valorizzare sia la pluralità degli aspetti del jazz che la continuità della sua storia, dedicando la propria attenzione a tutte le epoche di questa musica, dal New Orleans al bebop, fino alle espressioni più audaci degli ultimi decenni. Il programma si articola soprattutto in serie di trasmissioni a carattere monografico, con l’intenzione – in un contesto mediatico che al jazz dà pochissimo spazio e in modo molto dispersivo – di dare così un contributo alla diffusione di una effettiva cultura del jazz. La sigla di Jazz Anthology è Straight Life (Art Pepper), da Art Pepper meets The Rhythm Section (1957, Contemporary/Original Jazz Classics)

    Jazz Anthology - 29-04-2024

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 29/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 29-04-2024

  • PlayStop

    La Pillola va giù di lunedì 29/04/2024

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese in questo momento di emergenza, cercando di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 29-04-2024

  • PlayStop

    Il Suggeritore Night Live di lunedì 29/04/2024

    Il Suggeritore, la storica trasmissione di teatro di Radio Popolare, ha compiuto 17 anni e può uscire da sola la sera! Ora, infatti, si chiama Il Suggeritore Night Live e va in onda in diretta ogni lunedì, dalle 21.00 alle 22.00, dall’Auditorium “Demetrio Stratos” di Radio Popolare: un night talk-show con ospiti da vari ambiti dello spettacolo dal vivo, che si raccontano ai nostri microfoni e propongono estratti dai loro lavori, nella serata in cui tradizionalmente il teatro osserva il riposo. Finalmente possiamo accogliere i nostri ascoltatori in auditorim: quindi vi aspettiamo dalle 20.00 in veste di pubblico privilegiato di Il Suggeritore Night Live.

    Il Suggeritore Night Live - 29-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di lunedì 29/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 29-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 29/04/2024

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci Data di nascita: 6 ottobre 2003 (magazine domenicale di un’ora dalle 11.30 alle 12.30) Ogni giorno Chawki Senouci e Martina Stefanoni scelgono alcuni fatti che ritengono interessanti da segnalare agli ascoltatori e li propongono sotto forma di racconto, rubriche, reportage, piccole storie, interviste, approfondimenti e analisi. Essendo Esteri un magazine radiofonico i modi per “comunicare “ sono i titoli, un breve notiziario e i servizi lunghi. Il tutto inframezzato dai cosiddetti “intrusi” (notizie telegrafiche) e da stacchi musicali.

    Esteri - 29-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di lunedì 29/04/2024

    Quando le prime luci della sera… no, non è l’incipit di un romanzo. E’ l’orario in cui va in onda “Muoviti, muoviti” la trasmissione che vi accompagna nel rientro a casa dopo una giornata di lavoro, di studio o di semplice e puro fancazzismo (voluto o subito). Il racconto dei fatti principali della giornata, le piccole notizie che assurgono a tema di interesse generale, gli argomenti più dibattuti sui social, l’andamento del primo anno scolastico in presenza post-Covid, le elezioni (amministrative e del Presidente della Repubblica ma anche quelle dei consiglieri di condominio nel caso…), il presente e il futuro dell’atletica leggera dopo i successi di Tokyo. Tutto questo e molto altro lo trovate in “Muoviti muoviti” dalle 17.30 alle 19 dal lunedì al venerdì su Radio Popolare con Davide Facchini, Luca Gattuso e Marta Zambon.

    Muoviti muoviti - 29-04-2024

  • PlayStop

    Playground di lunedì 29/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 29-04-2024

  • PlayStop

    Mash-Up di lunedì 29/04/2024

    Mash Up è un dj set di musiche e parole diverse, anzi diversissime, che si confondono fra loro all’insegna di un tema diverso.  Anzi, “si pigliano perché non si somigliano”.  Conduce, mixa, legge e ricerca il vostro dj per Matrimoni Impossibili, Piergiorgio Pardo aka Pier Nowhere Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 29-04-2024

  • PlayStop

    Jack di lunedì 29/04/2024

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 29-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 29/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che ha ospitato Alice Dominese di @Animal Equality Italia per parlarci di trasporti di animali vivi, ma anche del ministro Lollobrigida e gli esseri senzienti e del Gr Animali di Bianca Nogara Notarianni e scopriamo che Alice voleva essere Pangolino

    Considera l’armadillo - 29-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 29/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 29-04-2024

Adesso in diretta