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    Jazz Anthology |

    Wadada Leo Smith (4)

    A cura di:

    Marcello Lorrai

    Tornato nei primi mesi del '70 dal suo lungo soggiorno parigino, Leo Smith non vede a Chicago molte prospettive, e in settembre decide di trasferirsi in Connecticut, per raggiungere il sassofonista Marion Brown che ha incontrato per la prima volta nel corso dell'estate. Nel dicembre del '71 Leo Smith incide il primo album a suo nome, interamente in solo, in cui si alterna a tromba, flicorno, percussioni e altri strumenti: intitolato Creative Music - 1, viene pubblicato dalla Kabell, etichetta dello stesso Smith. Nell'album non mancano fra l'altro segnali dell'interesse di Smith per culture di altre parti del mondo (Africa, GIappone, Indonesia...), interesse che il soggiorno parigino ha stimolato. Il trasferimento nel '70 in Connecticut rappresenta per Smith l'inizio di un nuovo periodo, perché se il suo primo album personale lavora su alcune direttrici che sono tipiche della AACM - solo, polistrumentismo, senso dello spazio... - allo stesso tempo il fatto di essere lontano da Chicago, ma anche da New York, dove nel frattempo Braxton e Leroy Jenkins si sono trasferiti, apre per lui una fase di riflessione individuale e anche di emancipazione dalla AACM.

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    "Quando si parla di critica cinematografica non si può non partire da Goffredo Fofi. Un punto di riferimento, anche nel dissenso. C'è lui, e poi si scende". Così lo ricorda il critico Mauro Gervasini nell'intervista di Ira Rubini

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    Il meglio della festa di Radio Popolare, All You Need Is Pop del 6, 7 e 8 giugno 2025

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    Goffredo Fofi, elogio della disobbedienza civile

    Era uno dei più importanti intellettuali italiani viventi. È morto a 88 anni Goffredo Fofi. Saggista, critico cinematografico, scrittore, fu vicino ai movimenti studenteschi e alla sinistra extraparlamentare tra gli anni ‘60 e ‘70, e in quegli anni fondò o partecipò a diverse riviste, come quella di cinema “Ombre rosse” e i “Quaderni piacentini”, insieme a Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi. Dalla metà degli anni ‘90 a una decina di anni fa aveva diretto “Lo straniero”, che si occupava di letteratura. In questa intervista del 2015 a Radio Popolare conversa con Roberto Festa a partire dal libro “Elogio della disobbedienza civile”, uscito in quell’anno.

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    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

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    La guerra in Ucraina: da un lato di parla di ricostruzione, dall'altro il conflitto si prospetta ancora lungo. Ne parliamo con Nello Scavo, da Odessa, inviato di Avvenire e Francesco Strazzari, professore di relazioni internazionali alla scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Il rapporto annuale sulle ecomafie di Legambiente: i reati contro l'ambiente continuano a crescere, con Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Il libro "Etnografie Trap: il potere delle vite immaginate", intervista di Roberto Maggioni all'autrice Francesca Buscaglia. Trent'anni dal genocidio di Srebrenica: tra memoria e presente. Dalla Bosnia a Gaza. Con Nicole Corritore da Srebrenica, giornalista dell'Osservatorio Balcani e Caucaso e Christian Elia, giornalista, grande conoscitore di Balcani e Medio Oriente.

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