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    Psicoradio 19/02/20: Paure e speranze a Casa Rupe

    A cura di:

    La redazione di Psicoradio

    ..Un viaggio attraverso l'Europa a piedi, la vista della morte, la voglia di riabbracciare la famiglia..Finisce il ciclo di puntate che Psicoradio dedica ad una modalità di accoglienza dei migranti chiamata SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Questo sistema prevede un’accoglienza diffusa sul territorio, su scelta volontaria dei comuni, destinata a poche persone per volta (percentualmente al numero di residentii nel comune), finalizzata all' inserimento attraverso formazione al lavoro, corsi di italiano di educazione civica...Due migranti ospiti allo SPRAR Casa Rupe raccontano a Psicoradio le loro paure e i loro sogni .“Ho avuto paura del viaggio. Ho visto tante persone morte, c'è chi è morto in mare, chi per il freddo, chi in treno perché toccava l'elettricità. Ho visto morire i miei compagni di viaggio nella foresta tra la Grecia e la Serbia. Ho avuto paura perché quando fai un viaggio tutto a piedi e senza documenti, il pensiero del suicidio è sempre presente “ racconta la voce dolce di un ragazzo marocchino di 21 anni scappato da Casablanca ancora minorenne. “Grazie allo SPRAR Casa Rupe ho imparato l'italiano, ottenuto la licenza media e imparato a fare il metalmeccanico per aiutare economicamente la mia famiglia che spero un giorno possa raggiungermi”. ..Anche l’ospite russo, un ragazzone arrivato in Italia tredici anni fa per raggiungere la madre, all’inizio ha avuto paura: “quando sono stato a Napoli a lavorare ho visto tante cose brutte; ero solo, avevo paura e mi mancava la mia famiglia ”...Oggi ha 34 anni e desidera portare in Italia la figlia di cinque anni rimasta in patria “per vivere finalmente insieme”. ..David Lovelock, coordinatore di Casa Rupe ci dice che, nonostante il clima difficile e le tristi realtà con cui si viene in contatto, è “un lavoro che mi dà la possibilità di fare qualcosa rispetto agli eventi di cui sono testimone; siamo in una fase storica in cui forgiamo la nostra mente rispetto ad un atteggiamento di chiusura o di apertura. Le prospettive non sono rosee; però mi piacerebbe poter dire, magari ai miei nipoti, che io stavo dalla parte giusta della barricata"... LA MUSICA DI PIERO..UNA PALESTRA EMOTIVA PER ESERCITARMI A LASCIARMI ANDARE..Nei “5 minuti d’aria”, Piero, redattore di Psicoradio, racconta il suo processo di ricerca creativa e interiore che da diversi anni svolge attraverso la musica nota come “ambient”...Il linguaggio musicale diventa una palestra mentale ed emotiva, per “esercitarmi a lasciare andare. Nella mia esperienza, alla base di ogni sensazione di tensione, ansia, rabbia, c’è il tentativo fallimentare di fuggire mentalmente dal momento presente, in favore di qualcosa che non c’è più o non c’è ancora. Improvvisare mi costringe a stare qui, lasciando che emerga quel che deve emergere senza giudicarlo.”..Piero utilizza chitarra elettrica e voce in modi non convenzionali per creare paesaggi sonori eterei e meditativi, all’insegna della sperimentazione e della libera improvvisazione.

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    Psicoradio, la radio della mente Nasce nel 2006, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Bologna e l’associazione Arte e Salute Onlus. Il progetto PSICORADIO è composto da due momenti intrecciati: un corso di formazione per operatori radiofonici rivolto a utenti dei servizi psichiatrici del dipartimento di salute mentale di Bologna e provincia, tenuto da professionisti della comunicazione guidati dalla direttrice della testata, prof. Cristina Lasagni (Università della Svizzera italiana). una testata radiofonica, Psicoradio, regolarmente registrata al tribunale di Bologna, che si occupa dei temi della salute mentale. I programmi di Psicoradio privilegiano i territori della psiche nei suoi incroci con il sociale e la cultura. Tutti gli argomenti – dalla cronaca all’arte – sono guardati da un punto di vista prevalentemente psicologico. Nelle trasmissioni si incrociano vari registri: poetici, informativi, ironici, scientifici, narrativi, autobiografici, assieme alle voci di chi la sofferenza psichica la sta attraversando. l corso di formazione per operatori radiofonici, articolato in tre anni, è tenuto da professionisti della comunicazione, della cultura, dell’arte, della psichiatria. Nel corso si apprendono i saperi classici del “fare radio”: quelli tecnici (registrazione, montaggio, regia); quelli giornalistici (l’intervista, l’inchiesta, ecc); quelli che servono per ideare e costruire una trasmissione, un palinsesto; e ciò che riguarda la programmazione musicale. Oltre ai contenuti prettamente comunicativi il corso aggiunge ambiti “psi”: per esempio, la psichiatria e la psicologia, nelle loro storie ed evoluzioni, ma anche terreni meno conosciuti ma oggi importanti come quelli dell’etnopsichiatria. Nei primi 5 anni di attività Psicoradio ha realizzato più di 220 trasmissioni nazionali, circa 20 trasmissioni per altre testate e 20 trasmissioni in diretta. Ha anche realizzato campagne di sensibilizzazione e comunicazione e convegni su temi cari alla redazione: nel 2008 la ricerca Follia scritta, sulle parole della salute mentale nella stampa nazionale, nel 2010 la campagna Basaglia piace solo in tv?, per la difesa della legge 180 e contro alcuni progetti di legge di modifica e nel 2011 Cronisti della mente, incontro delle radio che trattano la salute mentale.

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