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    “L’intolleranza nell’epoca post-razziale”. Intervista con l’antropologo Marco Aime

    A cura di:

    Raffaele Liguori

    “Pietà rabbiosa”. Di fronte alla strage di Centocelle a Roma, la reazione di alcuni abitanti del quartiere è sintetizzata da questo sentimento di pietà e rabbia insieme, come ha scritto Maria Novella De Luca oggi su Repubblica. La nostra Anna Bredice ha sentito ieri un abitante di Centocelle che diceva: “un fatto del genere non è accettabile anche se i nomadi non stanno simpatici a nessuno...i furti di motorini, di macchine sono all’ordine del giorno”. Pietà per le tre vittime, Elizabeth, Francesca e Angelica Halilovic. E insofferenza, rabbia mista ad odio, per i motorini rubati. «Quando si sente la parola “rom” – racconta l’antropologo Marco Aime, ospite oggi di Memos – scatta subito quel sentimento di rabbia, di antipatia, di rivalità caricata da tutta una serie di pregiudizi e luoghi comuni». Sulla strage di ieri, la procura di Roma indaga per omicidio volontario. L’ipotesi, non è chiaro ancora quanto solida, è che si sia trattato di una vendetta da parte di un’altra famiglia rom. Al di là dell’orribile omicidio di Centocelle, con Marco Aime abbiamo parlato di razzismo, intolleranza, xenofobia, discriminazioni. Qual è il segno di questi tempi? Come si spiega la voglia di muri? Come si difende la società aperta? «Noi non siamo di fronte a forme di razzismo classico, per intenderci quello del Novecento, il razzismo della Shoah», dice Aime. «Siamo in un’epoca post-razziale dove la discriminazione (se non vogliamo ancora chiamarlo “razzismo”) passa attraverso altri elementi che non sono più quelli della razza, ma della diversità e della cultura». ..Il superamento del concetto di razza è dovuto anche agli studi e alle parole nette, conclusive, che sono state scritte ad esempio in Italia dal biologo e genetista Guido Barbujani: nel genere umano le razze non esistono, gli africani siamo noi. Marco Aime: «Il razzismo “scientifico” - che Barbujani e altri hanno sconfessato – tendeva ad elaborare un modello teorico per cercare di dimostrare attraverso parametri “scientifici” che ci fossero delle differenze, se non delle gerarchie, tra le “razze”. Oggi, da dopo la scoperta del Dna nel 1961, la moderna genetica ci ha dimostrato – e Barbujani lo fa benissimo in molti suoi libri – come non sia possibile classificare l’umanità in razze per il fatto che tutti noi siamo il prodotto di centinaia di migliaia di anni di incroci e mescolamenti. I nostri geni – prosegue l’antropologo Aime - sono tutti stranieri. Dato 100 il totale dei geni di tutta l’umanità, 88 sono in comune a tutti. Il fatto che gli scienziati ci abbiamo dimostrato che non esistono le razze non vuol dire che i razzisti non esistano, perché il pretesto per discriminare l’altro sul piano della diversità viene comunque cercato. Molto spesso si tratta di un sentimento basato sull’ignoranza, come si dice “di pancia”, a cui poi si aggiunge un carico politico. Se si continua a ripetere che gli stranieri portano malattie, ci costano tantissimo, creano delinquenza – e i dati smentiscono tutto questo – alla fine nella vulgata comune queste cose fanno effetto». Marco Aime è autore, tra gli altri, di “Contro il razzismo” (Einaudi 2016), scritto a più mani anche con Guido Barbujani. Un altro libro di Aime “Senza sponda. Perchè l’Italia non è più terra di accoglienza” (Utet, 2015).

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    La nave solidale colpita da droni prima della partenza per Gaza

    Il 2 marzo il governo israeliano ordinava il blocco totale dell’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Oggi, esattamente due mesi dopo, il blocco è ancora in essere e da due mesi nella Striscia non entra niente: né cibo, né acqua, né medicinali, né carburante. La situazione peggiora giorno dopo giorno, le scorte sono ormai esaurite e la fame sta dilagando. In questo contesto di blocco totale, il più lungo che Gaza abbia mai sperimentato, dove morire di fame non è più solo un modo di dire, le ong e le organizzazioni umanitarie cercano di sopperire alle colpevoli mancanze dei governi. È in quest’ottica che la nave della Freedom Flotilla Coalition, si stava preparando a partire per Gaza carica di aiuti umanitari, con l’obiettivo di rompere l’assedio. Questa notte, però, la nave è stata colpita da due droni, che hanno fatto scoppiare un incendio e ne hanno ovviamente impedito la partenza. Abbiamo raggiunto a Malta Simone Zambrin, attivista di Freedom Flotilla, che si sarebbe dovuto imbarcare oggi per andare verso Gaza.

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    Il Comitato Sì Meazza presenta un esposto alla Corte dei conti contro il nuovo stadio

    Non è arrivata nessuna proposta alternativa. Quella presentata da Inter e Milan è rimasta l’unica offerta per l’acquisto dello stadio di San Siro e delle aree vicine al “Meazza”. Il Comune di Milano lo ha comunicato, alla mezzanotte del 30 aprile, alla scadenza dell’avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni d’interesse. Un esito prevedibile, dal momento che la finestra è rimasta aperta per poche settimane. Ora proseguiranno i lavori della Conferenza dei servizi, già iniziati quando potevano arrivare anche altre proposte. Il fronte di chi si oppone ai piani dei due club e a come la giunta comunale sta gestendo la vicenda tenta ancora di interrompere il percorso avviato. Oggi il comitato Sì Meazza, dopo aver già fatto un esposto alla Procura, ha inviato alla Corte dei conti una segnalazione perché indaghi per danno erariale, chiamando in causa il Comune. Luigi Corbani del comitato Sì Meazza spiega perché ha depositato questa segnalazione.

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    1) Gaza senza cibo da due mesi. Il blocco israeliano agli aiuti continua indisturbato mentre la fame dilaga tra la popolazione. Nella notte colpita con droni la nave della Freedom Flotilla, che voleva portare aiuti nella striscia. (Sami Abu Omar, Simone Zambrin - Freedom Flotilla) 2) Guerra in Ucraina. Secondo le Nazioni Unite la situazione lungo il fronte è peggiorata da quando sono iniziati i negoziati per il cessate il fuoco. In esteri la testimonianza da Sumy. 3) Germania, i servizi segreti classificano Afd come partito estremista. I leader del partito rispondono: azione politica, ci difenderemo. (Alessandro Ricci) 4) L’effetto Trump sulle elezioni nel pacifico. Domani Australia e Singapore al voto. In entrambi i casi i dazi americani hanno ribaltato i sondaggi. (Lorenzo Lamperti) 5) Mondialità. La partita sul clima si gioca tra Usa e Cina. (Alfredo Somoza)

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    Poveri ma belli di venerdì 02/05/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

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    "If You Asked for a Picture", uscito oggi, è il secondo disco ufficiale di Blondshell. Un lavoro in cui l'artista americana unisce al suo approccio indie rock la sua fascinazione per lo stile Motown, un album che contiene molto della sua identità, personale e musicale. Un disco di cui ha parlato oggi con Matteo Villaci in una lunga intervista a Jack.

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