La scuola non serve a nulla

Dialogo tra me e me in un 25 aprile gastronomico qualunque

(e buona Resistenza a tutti!)

– …Ecco, cucinare l’abbiam fatto, adesso mangiamo e poi via in manifestazione, che è già tardi… Venuta bene la frittata, vero? Ricetta sperimentale e “ardita”, ma buona, no? (guardare foto della frittata sperimentale, ndr)

– Troppo, troppo buona. E infatti quest’anno facciamo una cosa diversa.

– Come diversa?

– Fai foto e pubblica.

– …Ma come pubblica?!… Dobbiamo pubblicare la foto della frittata?

– Sì, sì!…

– Oggi? Ma sei scemo?

– Certo!

– …Ma ti rendi conto? Io? Io …che ho faticosamente costruito negli anni una solida nomea da artista e intellettuale progressista di Sinistra… ridurmi miseramente così, prono alle consuetudini di massa di questa società dell’immagine, al punto da postare il 25 aprile questa cosa? Sei matto?

– Guarda che la questione è proprio quella: li prenderesti di sorpresa!

– Ma proprio oggi devo far sta roba da influencer? Fotografare e postare il piatto, come una sbarbina mostra-tette dell’Instagram qualunque? Cerca di capire, non l’ho mai fatto, è la prima volta!!!

– Guarda che non è vero che sarebbe la prima volta…

– Ok, ma sarebbe la prima volta il 25 Aprile!!!

– Appunto: tutti postano Calamandrei, “Bella Ciao!” e “Lo avrai, Camerata Kesselring…”. E tu invece te ne esci con la foto del piatto cucinato… geniale, no?

– No, è una fesseria. E poi? Mi chiederai di fare video sull’outfit, sul workout in palestra, e di dar consigli sui posti dove andare in vacanza?

-…See, e poi le dirette con le tue opinioni calcistiche o i tuoi corsi su come investire in bitcoin… no, non esageriamo: limitiamoci alla cucina, che è l’unica cosa che ti viene decentemente, ogni tanto…

– Se è per quello stavolta m’è venuta benissimo. Ma che c’entra?

– Senti a me: i partigiani sono morti per tanti motivi; comunque, tutte cose per cui val la pena di vivere. E forse, tra queste, non è escluso possa esserci pure la nostra leggera e futile vanità socialculinaria. Fallo. Fallo e basta. “JUST DO EAT”! Anzi, devi approfittarne, solo adesso puoi!

– …E perché?

– Come perché… è tempo di svolte, questo! C’hai una serie di attenuanti solide e inattaccabili!

– Sarebbero?

– Ma come! La guerra, l’Ucraina… il Governo più a Destra della storia repubblicana, una Presidente del Consiglio che condanna l’antifascismo con la stessa inequivocabile chiarezza verbale con cui uno studente spiega al prof perché non ha fatto i compiti, o con cui un fidanzato colto in flagrante tradimento balbetta spiegazioni… e tu, a tutto questo, vorresti contrapporre la solita goffa e pesantissima narrazione veteronovecentesca?

-… Ma neanche un “Bella ciao”?

– Quella, lo sai, va cantata tutti gli altri giorni… Sì, tranquillo: poi ci andiamo, in manifestazione. Ma intanto, rispondimi con la festante leggerezza social, che è più efficace: foto, post, reel. Che poi, è proprio quello lì il senso da celebrare: vuoi che non lo sappia quanto è bello urlare in corteo “ORA E SEMPRE RESISTENZA!”, il 25 del mese, nostro Natale laico? Certo, bello; ma scontato. E pero, se è grazie a quei nostri compagni che siamo liberi…

– …Posto foto di cibo&frase di Beppe Fenogli…

– Noooo!!! “Sentiti libero, influencer e cuoco”. Lo dice pure la Ferragni: siamo liberi, no? E sentiti libero. Basta tentennamenti dai! Che poi, il tuo, tra l’altro, è un superbo esempio di meltin pot gastronomico, una tortilla-omelette-pizza che fa tanto spirito europeista e, a suo modo, molto “Quarta Internazionale”!

– Frittata… il giorno della Liberazione? Sicuro? Ma neanche un pizzichino di Nenni&Pertini? O un sapido calembour politico/gastronomico tra “partigiani” e “parmigiana”? Manco ‘no straccio di “pastasciutta antifascista” dei fratelli Cervi??

– No, c’hai già messo la cipolla, va bene così!!! Vai, posta!!! Alla peggio puoi sempre dire “Me lo avete chiesto in tantissimi” … oppure “Ce lo chiede l’Europa”, che ormai è frase equipollente. Poi chiudi con un “Doppia foto, prima e dopo la voltata! Che fate voi amiciccccccci? Io mangio!!!!!! Buonnnn apppppeeeeetiitttooo! Gnaaaaammmmm! E vooooiiii? Smackkk!”

– …

– No, ok, così troppo… sì, forse hai ragione, è il caso di fare un passo alla volta, non esageriamo. Ecco, se proprio vuoi la combo “gastronomia/liberazione”, ce l’ho: foto capovolta. Diritta e poi rovescio della frittata, al contrario, sottosopra, caposotto… Com’era? “L’unico modo per far arrivar sangue alla testa di un fascista è metterlo a testa in giù”. Sì, ecco, mi pare il giusto compromesso storico tra le futili istanze d’una superficialità Social…

– …E la doverosa, sobria testimonianza civile!

– Sì! Ma SBRIGATI!!! Che i compafollowers attendono!

– …Sicuro sicuro?

– Vai. Coraggio. “Hashtag la Victoria Siempre!!!” #Ciaobelli #BelliCiao!

– …Ok… Fatto. Primo post del #25 aprile con foto di cibo da me medesimo cucinato. Oh, se devon essere storici, storici siano, questi giorni e queste ricorrenze.

– Certo. “Le Stories le postano sempre i vincenti”. Intanto che tu posti, io magno, ch’è bbona…

– Ok, magnamo. Ma poi dritti in manifestazione!

BUON 25 APRILE A TUTTI !!!

 

#25Aprile #Resistenza #bellaciao #Liberazione

  • Antonello Taurino

    Docente, attore, comico, formatore: in confronto a lui, Don Chisciotte è uno pratico. Nato a Lecce, laurea in Lettere e diploma in Conservatorio, nel 2005 si trasferisce a Milano. Consegue il Diploma di attore nel Master triennale SAT 2005-2008 del M° J. Alschitz e partecipa a Zelig dal 2003 al 2019. Si esibisce anche inglese all’estero con il suo spettacolo di Stand-up, Comedian. Attualmente è in tournèe con i suoi spettacoli (non tutti la stessa sera): Miles Gloriosus (2011), Trovata una Sega! (2014), La Scuola non serve a nulla (2016) e Sono bravo con la lingua (2020). La mattina si diverte ancora tanto ad insegnare alle Medie. Non prende mai gli ascensori.

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    A oltre un mese dall’annuncio del cessate il fuoco nella striscia di Gaza, le autorità israeliane stanno ancora commettendo il crimine di genocidio nei confronti della popolazione palestinese. Un nuovo rapporto di Amnesty International, che contiene un’analisi giuridica del genocidio in atto e testimonianze di abitanti della Striscia di Gaza e di personale medico e umanitario, evidenzia come Israele stia continuando a sottoporre deliberatamente la popolazione della Striscia a condizioni di vita volte a provocare la sua distruzione fisica, senza alcun segnale di un cambiamento nelle loro intenzioni. Martina Stefanoni ne ha parlato con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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