Il soul dell’avvenire
Memphis, una delle più alte concentrazioni di popolazione nera degli States. E’ stata la patria del blues e una culla del rock’n’roll. Ma è anche stata un tempio del soul, un genere musicale che ha avuto nell’etichetta STAX uno dei suoi capisaldi. Erano anni in cui a Memphis, come in tutte le città del sud degli States, c’era una grossa segregazione razziale per gli afrodiscendenti. Tutto era separato: bar, cabine telefoniche, perfino i cimiteri. Dentro la Stax invece, il lustrascarpe era pari al proprietario. “Le differenze ci univano” rivendica Deanie Parker, che alla Stax lavorò come cantante, autrice e portavoce “da noi alla Stax il sogno di uguaglianza di Martin Luther King si era già realizzato”.
A cura di Claudio Agostoni.
EPISODI DELLA COLLEZIONE
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Il soul dell’avvenire #5 - Wattstax, the living world
29/08/2025Quella di Watts, un quartiere nero di Los Angeles, fu la rivolta più sanguinosa tra quelle dei ghetti americani degli anni Sessanta. Sei giorni di disordini, 34 morti di cui 25 neri, più di 1000 feriti, svariate decine di milioni di dollari di danni e quasi 4000 persone di colore arrestate. Per aiutare le vittime di questa rivolta un anno dopo, nel 1966, nacque il Watts Summer Festival, uno dei più antichi festival culturali afroamericani degli Stati Uniti. Nel 1972 venne organizzato dalla Stax. Il nome del concerto – "Wattstax" – fu creato unendo "Watts", come il quartiere, e "Stax". Irretiti dal soul e dall’impetuoso stile oratorio del Reverendo Jesse Jackson, ingaggiato come presentatore, 112.000 spettatori, quasi tutti afroamericani, celebrarono quella che passerà alla storia come la Woodstock nera.
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Il soul dell’avvenire #4 - La saga della famiglia Staple
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Il soul dell’avvenire #2 - La Stax è donna
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