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    Verso una cura che non leghi

    A cura di:

    La redazione di Psicoradio

    In Emilia Romagna il 63% di contenzione in meno in sei anni Cosa vuol dire “contenzione”? Letteralmente, “legare”. Con questo termine si fa riferimento ad alcuni provedimenti restrittivi della libertà personale che i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura possono adottare in situazioni di emergenza di fronte a pazienti difficili da gestire. Si tratta di pratiche non mediche che riguardano anche gli anziani ricoverati all’interno di strutture geriatriche: fascette, bracciali ai polsi e alle caviglie cui spesso si ricorre in buona fede, ma che non sono l'unica alternativa possibile...Lo dimostrano i dati diffusi dalla regione Emilia Romagna che è riuscita, in tre strutture ospedaliere (a San Giovanni in Persiceto, Carpi e Ravenna) a raggiungere in tredici mesi l’obiettivo della contenzione zero ovvero a smettere di legare i pazienti ai letti.....Nella puntata 523 avevamo già affrontato le alternative alla contenzione; in questa abbiamo continuato ad approfondire l’argomento con Mila Ferri, responsabile regionale della Salute Mentale in Emilia Romagna. “In sei anni siamo riusciti a ridurre del 63% gli episodi di contenzione, passando dai 972 del 2011 ai 365 del 2016”, ha raccontato ai microfoni di Psicoradio. “E’ diminuito anche il numero dei pazienti sottoposti a misure di contenzione, passando da 383 nel 2011 a 226 nel 2016”...Nonostante i risultati positivi di queste tre strutture, la contenzione continua ad essere praticata. In Italia, le tipologie di persone più a rischio sono “gli ultranovantenni, i maschi italiani sotto i trent’anni e gli stranieri tra i 20 e i 30 anni” precisa ancora Mila Ferri. I dati sulla contenzione riportati riguardano solo l’Emilia Romagna, poiché manca ancora un monitoraggio a livello nazionale.

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    Un'estate in un paese delle Sicilia, oggi ma come se fosse negli anni’70. Nico (Marco Fiore), il bambino protagonista di “Gioia Mia” arriva dal nord Italia e viene affidato tutta l’estate all’anziana zia Gela (Aurora Quattrocchi). Niente connessioni, quindi niente social, internet e streaming: come si passa il tempo se scomparissero le abitudini di questo secolo? Margherita Spampinato, alla sua prima regia dopo anni da segretaria di edizione, tra gli altri a Marco Bellocchio, Pupi Avati, Sergio Castellitto e Leonardo Pieraccioni, costruisce una storia semplice per fare emergere la noia, il tempo che passa e le relazioni sociali. “Ho subito la fascinazione dei miei ricordi d’infanzia e l’osservazione di mio figlio che ha l’età del protagonista", spiega Margherita Spampinato: "Quindi ho messo a confronto un undicenne super tecnologico con il mondo antico della zia: un mondo razionale, con uno arcaico in cui si pensa che esistano gli spiriti". L'intervista di Barbara Sorrentini a Cult.

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    Se non è febbre, quasi. 37 e 2 è la trasmissione dedicata ai temi della sanità, dell’invalidità e della non autosufficienza. Dalle storie di vita reale ai suggerimenti su come sopravvivere nei meandri della burocrazia. Conducono Vittorio Agnoletto e Elena Mordiglia.

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