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Atlante dell’Infanzia 2020, intervista alla curatrice Vichi De Marchi

atlante dell'infanzia 2020

Vichi De Marchi, curatrice dell’11esima edizione dell’Atlante dell’Infanzia, intitolata “Con gli occhi delle bambine” (Save the Children), commenta a Radio Popolare la scelta di volgere quest’anno l’attenzione all’infanzia femminile.

L’intervista di Barbara Sorrentini a Fino Alle Otto.

Il titolo è già chiaro ed esplicito, ma chiederei a te di spiegarci esattamente cosa contiene questo “Atlante dell’Infanzia”.

Quest’anno l’Atlante, che è giunto alla sua undicesima edizione, affronta il tema dell’infanzia a rischio da una prospettiva femminile. Perché questa scelta di guardare il pianeta dell’infanzia con gli occhi delle bambine? Perché pensiamo che sia fondamentale riequilibrare un tema di diritti, di diseguaglianze che riguarda tutta la società. C’è bisogno anche su questo di avere informazioni maggiori e c’è un problema anche di empowerment delle donne. Questo è possibile se partiamo dall’infanzia.

Qual è la parte d’infanzia che andate ad analizzare? Immagino che quest’anno sia stato più complicato rispetto al solito.

Quest’anno c’era l’incognita grossissima della pandemia e degli effetti drammatici che può avere e sta già avendo sull’infanzia. L’Atlante dell’Infanzia è una lavoro collettivo, molto utile per orientarsi per la consultazione e quest’anno vediamo che la pandemia ha ridotto ancora di più gli spazi dell’infanzia. C’è un rischio di aumento della povertà minorile, che è già altissima nel nostro Paese: ricordo che oltre un milione di minori vive in povertà assoluta e oltre due milioni vivono in povertà relativa, parliamo di oltre tre milioni di minori in difficoltà. La pandemia ha accelerato questi processi e rischia di creare delle disuguaglianze ancora più forti. L’abbiamo già visto l’anno scorso con la didattica a distanza e la totale carenza di possibilità per tante bambine e bambini di studiare, a causa della mancanza di supporti tecnologici. Oggi la realtà che vediamo molto forte tra le ragazze è che nonostante le bambine siano più brave lungo i percorsi di formazione scolastici, e quindi abbiano un vantaggio relativo rispetto ai coetanei, a un certo punto si ribalta nel suo contrario: esistono molte più ragazze dai 15 anni in su che non cercano lavoro, non studiano e non sono inseriti in alcun percorso formativa, 1 su 4 contro una media di 1 su 5. Si parla di medie, ma ci sono dei grandissimi divari regionali, e in questo caso sicuramente il sud è molto più penalizzato. Questa difficoltà dei giovani a trovare un lavoro rischia che con la pandemia si acceleri ulteriormente: la previsione è di 1.140.000 giovanissime che rischiano di uscire da ogni percorso, studio, lavoro e formazione.

Save the Children lancia un altro SOS legato alle ragazze, secondo cui durante il COVID si siano accentuate anche le violenze in luoghi più poveri.

Il tema della violenza, come sappiamo, è un tema che ha allarmato molto già nella prima fase del lockdown. È un fatto un po’ mondiale che le donne chiuse in casa abbiano subito più violenze. In Italia sono state efficaci alcune campagne istituzionali, riguardanti per esempio il numero verde anti-violenza. Un dato certo è che mentre tutta una serie di reati si erano fermati durante i mesi del lockdown, non si sono fermati i femminicidi, che in totale rispetto agli omicidi presentano una percentuale molto alta. Il tema della violenza è un tema che percorre tutta l’infanzia a rischio. Oggi con i strumenti telematici i rischi sono ancora maggiori: c’è stata una crescita di forme di cyberbullismo, anche tra coetanei, che coinvolge molto le ragazze, come vittime ma soprattutto anche come protagoniste, piccole perseguitrici delle altre compagne.

Diamo delle indicazioni per seguire la presentazione dell’Atlante.

Oggi verrà presentato alle 15 sulla piattaforma di “ansa.it”. Ricordo che è un lavoro collettivo, quindi oltre ad esserci io vi è anche un inserto curato dalla rivista e letteratura per ragazzi di Andersen, che racconta il mondo femminile per ragazzi. Quest’anno nell’Atlante vi è anche il contributo di una serie di scrittrici che hanno arricchito con la loro narrazione il nostro racconto: sono Viola Ardone, Ritanna Armeni, Susanna Mattiangeli, Rosella Postorino, Igiaba Scego, Carola Susani, Nadia Terranova e Bruno Tognolini.

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    A cura di Elena Mordiglia. Nella città frenetica, in quello che non sempre sembra un paese delle meraviglie, ci sono persone da raccontare e da ascoltare. Quale lavoro fanno? Come arrivano alla fine del mese? Quale rapporto hanno con la città in cui vivono? Ma parleremo anche di cosa le appassiona ed entuasisma. Registratore alla mano e scarpe buone, queste storie ve le racconteremo.

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    Italia-Libia: altri tre anni di diritti umani violati

    Oggi si rinnova automaticamente il memorandum tra Italia e Libia sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all'immigrazione illegale e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere. In pratica l'accordo tra i due Paesi per evitare che arrivino in Italia migranti dall'Africa, anche se così non è. La Libia è uno dei Paesi dove più di altri viene negato il rispetto dei diritti umani, con i migranti torturati e richiusi in lager. Il tacito prolungamento dell'accordo è previsto dall'articolo 8 del memorandum che dice che l'accordo non può essere disdetto se non viene dato un preavviso scritto di almeno tre mesi. Oggi sarebbe stato l'ultimo giorno utile e così dal 2 febbario 2026 continuerà a essere in vigore per i prossimi tre anni. Nel silenzio del governo e nello sdegno delle associazioni umanitarie, uniche a denunciare la vergogna di un accordo che convalida pratiche inumane nei confronti dei migranti. Ascolta l'intervista di Alessandro Braga a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

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    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

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