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On the Wall

murales Genova Certosa Ozmo

Genova guarda in alto, e lo fa dai muri di Certosa, il quartiere della Valpolcevera colpito dalla tragedia del crollo del Ponte Morandi.
Siamo a pochi giorni dall’anniversario della tragedia e dalla cerimonia di commemorazione delle vittime e il quartiere ferito e isolato cerca di risollevarsi.
Il Comune, in collaborazione con l’associazione culturale Linkinart, ha invitato quindici artisti di fama internazionale che fino al 14 agosto intervengono sulle facciate degli stabili con le loro opere.
Il quartiere popolare già afflitto da un’industrializzazione scriteriata e poi abbandonato rinascerà anche grazie all’energia positiva dell’arte. Un progetto che assomiglia a “WALK the LINE”, quello che ha trasformato in opere d’arte i piloni di sostegno della soprelevata che dal Porto Antico va alla Lanterna. Il progetto è partito due anni fa e prevede di impreziosire cento piloni, per ora i piloni dipinti sono venticinque.

 

Liberi di perdersi

“Liberi di perderci”

 

Ma tornando al quartiere Certosa, il tema scelto dagli organizzatori è “la gioia” proprio perché nessuno vuole la celebrazione della tragedia, bensì si vuole mettere l’accento sulla voglia di rivivere.
E lo conferma Andrea, un ragazzo che è cresciuto alla Certosa, suo padre aveva lì un’attività e descrive una grande vivacità che si è spenta dopo il crollo del ponte e mentre me lo racconta mi indica le macerie in fondo alla via. Adesso Andrea partecipa a questo progetto di street art e lo fa con grande energia ed entusiasmo.

 

murale Christian Blef

Artista: Christian Blef

 

Mi aggiro per le strade col naso in su in quello che si sta trasformando in un vero museo a cielo aperto e vengo sorpresa da murales maestosi e davvero belli, coi loro colori brillanti sono come esplosioni di energia e di vita su quei palazzi un po’ tristi. M’incanto davanti al lavoro di Christian Blef, artista di origini genovesi che ha avuto una storia di grande sofferenza, da cui è uscito con grande forza di carattere tornando a dipingere e ad affrescare. Ha realizzato un grande murale fatto di lettere, numeri a più dimensioni come grandi giochi visivi.
Più avanti incontro l’opera di Geometric Bang: una grande parete bianca fa da sfondo a una folla di figure colorate, sembrano burattini colorati, vivaci, in movimento con i loro cani e gatti: sono gli abitanti del quartiere con cui l’artista e’ riuscito a stabilire un bel rapporto e che son stati felici di farsi ritrarre e hanno voluto nell’opera rappresentati anche i loro animali. L’effetto cromatico è sorprendente.

 

Geometric Bang Genova

Artista: Geometric Bang

 

In una delle vie incontro Ozmo al lavoro: “site-specific” la grande scritta blu campeggia su un gigantesco “Amore e Psiche”. Bello il contrasto tra i toni del grigio e lo sfondo rosa della casa. Un angelo bacia Psiche e le ridà vita, è un forte messaggio d’amore.
Kactus e Maria sono di Foggia e hanno realizzato un grande murale ispirato alla canzone di De André “Le acciughe fanno il pallone”: un ritratto di donna incorniciato da tanti pesci che sono molto piaciuti alle signore del quartiere.

 

Kactus e maria -new

Artista: Kactus e Maria

 

Di fronte, Greg Jager, artista di Roma, è al lavoro per colorare di blu, di giallo una parete della scuola, il suo è un intervento ispirato al Bauhaus.
In via Certosa Gola Hundun ha creato “Verde Azzurro” una grande montagna verde con cime d’oro si arrampica su un cielo azzurro: è in trionfo della natura e della sostenibilità.
E sono “Liberi di perdersi” un ragazzo e una ragazza incastrati in una piccola auto rossa decappottabile lanciati a velocità. E poi in via Perlasca, ecco il più grande murale di Genova, quello dell’artista olandese Zedz, intervenuto sulla cabina di E-Distribuzione di Enel che e’ uno degli sponsor del progetto, realizzando un’opera di 600 metri quadrati composta da elementi geometrici colorati e vivaci. Zedz ha lavorato per cinque giorni accanto agli operai che stanno smantellando le macerie del ponte.

 

Gola Hundur verticale

Artista: Gola Hundun

 

Insomma Certosa adesso è impreziosito da opere che davvero vale la pena di vedere e che trasmettono gioia ed energia. Me lo hanno confermato Maurizio Gregoretti del Comune, che ha fortemente voluto questo intervento, insieme a Manuela Caronti di Linkinart.
Un progetto molto apprezzato dagli abitanti del quartiere che sono stati coinvolti, infatti gli artisti hanno cercato con loro un rapporto, hanno cercato di conoscere le loro emozioni e desideri.
Così queste opere d’arte non sono piovute dall’alto, ma sono anche il frutto di relazioni e condivisione e forse proprio per questo gli abitanti le sentono loro e le apprezzano.
E tutti ovviamente sperano che ci vadano in tanti, a visitare quello che è diventato un museo a cielo aperto e che in futuro verrà ulteriormente arricchito, infatti il proposito è di continuare.

 

Noi di tutto questo parleremo in una puntata speciale de “I Girasoli” che andrà in onda sabato 10 agosto alle 11.30 e con le voci che abbiamo raccolto vi faremo fare un bel viaggio al quartiere Certosa, fra gli artisti, le loro opere e la gente.

 

Foto | Tiziana Ricci

  • Autore articolo
    Tiziana Ricci
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    Pubblica ha ospitato il giurista Luigi Ferrajoli, allievo di Norberto Bobbio. Ferrajoli è professore emerito di filosofia del diritto all’Università Roma Tre. Tra i suoi libri, due titoli legati al progetto di costituzione planetaria che ha elaborato negli ultimi anni: si tratta di “Progettare il futuro. Per un costituzionalismo globale” (Feltrinelli 2025), e “Per una Costituzione della Terra. L’umanità al bivio” (Feltrinelli 2022). Come si ricostruisce la sovranità del diritto internazionale fatta a pezzi dai vari Netanyahu, Putin e Trump? Ferrajoli ha già risposto da tempo a questo interrogativo, da quando ha proposto una "Costituzione della Terra", una costituzione che contiene diritti e principi fondamentali validi per tutti gli abitanti del pianeta e con l’indicazione di espliciti strumenti per realizzarli.

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