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    Memos |

    Lavoro, l’Italia riparte. Ma a termine. Intervista con Marta Fana e Domenico Tambasco.

    A cura di:

    Raffaele Liguori

    Una ripresa fragile dell'occupazione. Gli ultimi dati dell'Istat, riferiti al mese di agosto, descrivono un aumento dell'occupazione in Italia. Crescono gli occupati tra luglio e agosto di quest'anno (+69 mila), crescono anche tra il secondo e il terzo trimestre sempre di quest'anno (+91 mila), aumentano anche nell'anno tra agosto 2014 e agosto 2015 (+325 mila). Ma in due casi su tre (i dati riferiti al solo 2015) sono soprattutto i lavori a termine a crescere. «Si tratta di dati che ci dicono che la ripresa del mercato del lavoro è labile», racconta Marta Fana, economista dottoranda a SciencesPo a Parigi ospite oggi a Memos.«E' una fragilità – sostiene Fana - che si vede soprattutto dal tasso di occupazione che in Italia resta al 56%: su 100 persone in età lavorativa ci sono solo 56 occupati». Che cosa ha determinato questo aumento, fragile, degli occupati? Il Jobs Act, la decontribuzione per i nuovi assunti, la timida ripresa di questi mesi? Marta Fana ricorda che – da un punto di vista dell'analisi economica – non è ancora possibile fare uno studio empirico rigoroso. «Occorrerà aspettare la fine degli sgravi sui neoassunti», sostiene Fana che però fa notare come l'aumento maggiore dei contratti a tempo indeterminato nel 2015 si sia avuto nei primi mesi dell'anno, dove la decontribuzione ha pesato più del Jobs Act, entrato in vigore a fine marzo. Ospite oggi a Memos anche l'avvocato, giuslavorista, Domenico Tambasco con il quale abbiamo rifatto il punto sulle novità introdotte dal Jobs Act: «I pilastri della nuova legge sono la flessibilità in uscita (con la liberalizzazione dei licenziamenti) e la flessibilità nella gestione del personale (con il demansionamento)».

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    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 17-06-2025

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    La trasmissione di musica brasiliana di Radio Popolare in onda dal 1995! Da nord a sud, da est ad ovest e anche quella prodotta in giro per il mondo: il Brasile musicale di ieri, di oggi e qualche volta di domani... Ogni martedì dalle 23.00 alle 24.00, a cura di Monica Paes. Potrete anche, come sempre, scaricare i podcast e sentirla quando e quante volte volete... https://www.facebook.com/groups/avenidabrasil.radio/ https://www.facebook.com/avenidabrasil.radio/

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    Un mezzo di trasporto specializzato in viaggi del tempo musicali, per intercettare le frequenze di dischi storici o di nicchie sfigatissime, attraverso gli occhi della “generazione boh”. Tutti i martedì dalle 21:30, a cura di Luca Santoro. IG: @lucaa.santoro

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    a cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

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    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

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    Esteri di martedì 17/06/2025

    1-Nella striscia di Gaza la strategia del cibo provoca un nuovo massacro. A Khan Yunis l’esercito israeliano uccide 70 palestinesi. Inchiesta della BBC sulla GHF l’ agenzia fantasma incaricata da Tel Aviv di gestire la distribuzione degli aiuti umanitari. ( Sara Farinella) 2- Iran Israele: al quinto giorno della guerra Donald Trump convoca il suon consiglio di sicurezza. Dovrà decidere se fare il mediatore o continuare a fare il piromane. Su Le Monde l’appello dei più importanti artisti e attivisti iraniani: “ Questo conflitto rappresenta una grave minaccia per le fondamenta stessa della civilità umana “ ( Alessandro Colombo – Statale Milano, Roberto Festa) 3- Missili e droni russi su Kiev, almeno dieci morti. Dalla capitale ucraina la testimonianza di un cooperante italiano ( Piero Meda – WeWorld) 4-Spagna. Gli scandali di corruzione rischiano di affossare il governo di Pedro Sanchez. ( Giulio Maria Piantadosi ) 5-Rubrica Sportiva. A Los Angeles il mondo del calcio si mobilita contro le retate dei migranti. ( Luca Parena)

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    Poveri ma belli di martedì 17/06/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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