Approfondimenti

Diritto all’aborto, gli Stati Uniti sono sempre più divisi

Proteste Pro aborto a New York

Sul tema dell’aborto gli Stati Uniti sono sempre più divisi
Una descrizione del clima che si respira a New York, dove è nata e cresciuta, e nel resto degli Stati Uniti ce la dà Eve Ensler, autrice del bestseller “I monologhi della vagina” e attivista per i diritti delle donne con il movimento “V-day“, di cui è anche fondatrice.

Qui e in tutto il Paese le donne sono furiose. Ma la cosa che non dobbiamo dimenticare è che la decisione della Corte non è ancora legge. E noi non possiamo assolutamente accettare che lo diventi. Quando le istituzioni ci tradiscono, creano ingiustizie ed emanano leggi che faranno morire le donne, noi abbiamo il dovere di rifiutarle. Queste leggi sono fatte da cinque persone bianche estremiste che non possono essere considerate come la rappresentazione del 70% della popolazione che supporta il diritto all’aborto. Due dei giudici sono predatori sessuali, accusati di stupro e molestie. E un altro è stato insediato da un altra persona accusata di stupro. Nessuno di noi è così ingenuo nel credere che queste persone che stanno tentando di distruggere il nostro diritto all’aborto abbiano un qualche interesse per la vita delle donne. Combattono contro l’assistenza sanitaria universale, per il congedo parentale pagato, l’assegno per i figli!.

Ensler e le altre attiviste statunitensi sanno bene che, se la decisione della Corte venisse resa ufficiale, le cosiddette “trigger laws”, leggi che entrerebbero in vigore solo se la “Roe v. Wade” venisse ribaltata, renderebbero l’aborto illegale. In diversi Stati lo sarebbe anche se necessario per donne vittime di incesto e stupro.
Il ribaltamento della Roe v. Wade sembra a molte persone impegnate nella difesa dei diritti delle donne solo il primo passo di molte amministrazioni repubblicane per ridurre progressivamente gli spazi di autodeterminazione femminile.

Togliere alle donne il diritto di abortire e controllare il corpo delle donne è violenza. E costringere una donna ad avere un bambino dopo essere stata violentata è una doppia violenza. Penso che ciò a cui stiamo assistendo oggi è l’ascesa di una minoranza estremista che vuole riportare le donne ai Secoli bui. Si tratta soltanto dell’inizio del loro piano che vorrebbe la fine della contraccezione libera, la distruzione del matrimonio egualitario, e credo anche che siano terrorizzati dai corpi delle donne. Questa è veramente una Corte Suprema estremista e politicizzata, che non rappresenta la maggioranza, non ci rappresentano. Penso che stiano cercando di capire quanto in là possono spingersi e questo è solo l’inizio del piano con il quale vogliono privarci di una serie di diritti per i quali abbiamo combattuto per un lungo periodo. Abbiamo bisogno che le donne si ribellino su vasta scala, come non è mai successo in passato. Qui negli Stati Uniti, ma anche nel resto del mondo. Il contributo delle donne nella società è fondamentale: siamo insegnanti, madri, intellettuali, amministratrici, infermiere, dottoresse. E nonostante ciò siamo le prime a essere licenziate. Basta guardare a quello che ci è stato fatto durante la pandemia.  Ma dobbiamo ricordarci che noi abbiamo il potere, che siamo importanti per la sopravvivenza di ogni cosa.

La battaglia per i diritti riproduttivi delle donne non è soltanto una questione ideologica. Il controllo legalizzato della maternità nasconde il pericolo degli aborti illegali. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, che riconosce l’aborto come servizio medico essenziale, tra il 4,7 e il 13,2% delle morti materne è ogni anno causato dagli aborti clandestini. Al contrario, la  sua legalizzazione riduce i tassi di mortalità materna e porta a un minor numero di complicanze post-aborto.

Dobbiamo dire “no” qui e adesso perché se questa legge entra in vigore avrà un impatto non soltanto sulle donne di questo Paese ma su quelle di tutto il mondo. Stiamo assistendo all’ascesa di governi di destra ovunque in questo momento e questo porta sempre con sè l’oppressione, in particolare quella delle donne, il controllo del loro corpo, la retrocessione dei loro diritti. E noi dobbiamo dire che questa è la linea che non può essere superata. Ci sono alcune cose che il Congresso può fare per difendere la Roe v. Wade ma penso anche che dobbiamo contare sulla società civile. Questa decisione influirà di più sulle donne nere e sulle donne povere che sceglieranno di sottoporsi ad aborti “da macellai”, che saranno costrette ad avere gravidanze che le faranno diventare ancora più povere. E quindi quello che dobbiamo fare, in ogni Paese, è capire cosa possiamo fare per dire “basta” alla violenza patriarcale sui nostri corpi, all’invasione dei nostri corpi e come possiamo insorgere contro tutto questo in tutto il mondo.

Come ci ha spiegato Ensler, tutto questo influirà maggiormente sulle donne con difficoltà economiche che non saranno in grado di sostenere le spese per abortire negli Stati dove l’aborto rimarra legale ma soprattutto sicuro.

Eleonora Panseri
  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 25/11 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 25-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 25/11 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 25-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 25/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 25-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 25/11/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 25-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    PoPolaroid di martedì 25/11/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 25-11-2025

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 25/11/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 25-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 25/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 25-11-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 25/11/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 25-11-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 25/11/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

    Fuori registro - 25-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 25/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 25-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 25/11/2025

    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

    Esteri - 25-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 25/11 18:36

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 25-11-2025

  • PlayStop

    Quando lo stupro è un'arma di guerra. Le donne vittime di violenza in Sudan

    In Sudan la violenza di genere e lo stupro usato come arma di guerra sono all’ordine del giorno. Nel mezzo della crisi umanitaria più grave del mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di un conflitto che si consuma anche sui loro corpi. La ong italiana Cesvi lavora sul campo per offrire supporto psicologico alle donne e alle loro famiglie. Martina Stefanoni ne ha parlato con Stefano Piziali, direttore generale di Cesvi

    Clip - 25-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 25/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 25-11-2025

  • PlayStop

    Musica come atto terapeutico: il nuovo album di Marco Giudici

    È appena uscito “Trovarsi soli all’improvviso”, il nuovo album del musicista e produttore milanese Marco Giudici, oggi ospite di Volume. “Volevo fare dalla musica ambient, come atto terapeutico per me stesso… ma poi si è trasformata in qualcos’altro”, racconta il cantautore sulla genesi dei brani. Il disco, che per il titolo trae ispirazione da una poesia scritta dal nonno dell'artista, è un racconto intimo e delicato che parla di solitudine, fragilità e distacco, ma anche del coraggio di andare avanti e di cambiare, lasciando indietro alcune parti di sé. L'intervista e il MiniLive di Marco Giudici.

    Clip - 25-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 25/11/2025

    Le iniziative del 25 novembre e DonneXstrada che di violenza di genere, parla tutto l'anno. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 25-11-2025

  • PlayStop

    Le comedians contro la violenza sulle donne al Teatro Lirico di Milano

    Oggi a Cult Mary Sarnataro ci ha parlato di “Zitte mai!”, la serata speciale in scena al teatro Lirico di Milano, che un gruppo di comedians, capitanate da Deborah Villa, dedica all'associazione Cerchi nell'Acqua, che da anni è vicina alle donne vittime di violenza. A partire dalla libertà di esprimersi, la prima che viene a mancare quando una relazione diventa prevaricante, l'appuntamento sarà l'occasione per riflettere sulla violenza sulle donne, usando lo strumento della comicità. L’intervista di Ira Rubini.

    Clip - 25-11-2025

Adesso in diretta