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Scontro sulla vendita della aree Falck di Sesto San Giovanni

aree Falck Sesto San Giovanni

Una proposta di acquisto definita irricevibile per le aree ex Falck di Sesto San Giovanni. È quella che è stata fatta da Coima e Redo alla proprietà Hines affiancata nello sviluppo da Prelios.

È in corso uno scontro, l’ennesimo, sul destino delle ex acciaierie di Sesto San Giovanni, un milione e mezzo di metri quadrati dismessi nel 1994 e passati di mano numerose volte.
In quasi trent’anni di progetti, presentazioni e discussioni c’è stata la demolizione dei capannoni non vincolati come archeologia industriale, e la bonifica della zona dove dovrebbe sorgere, da quindici anni, la Città della Salute, il nuovo ospedale pubblico che unirà l’Istituto nazionale dei tumori con il neurologico Besta.

I passaggi di proprietà e i progetti si susseguono, con Intesa San Paolo sempre presente nel sostegno al reinsediamento delle Falck. La penultima notizia sul futuro dell’area era della scorsa primavera, quando è stato ipotizzato che su una parte potesse sorgere il nuovo stadio del Milan, ipotesi decaduta per i tempi non certi delle bonifiche.

Adesso la nuova ipotesi di vendita anticipata dal Sole 24 Ore, a Coima e Redo, due tra i principali attori delle trasformazioni milanesi, il primo attivo sui progetti Porta Romana, Farini e ancora a Porta Nuova, dove inizialmente è cresciuto proprio con Hines, uno tra i maggiori fondi immobiliari globali.

Redo è una società di sviluppo, sempre immobiliare, sostenibile promossa da Cassa Depositi e Prestiti, Fondazione Cariplo e Regione Lombardia. Apparentemente lo scontro sembra su una vocazione più sociale del futuro della aree di Sesto, per cui anche Hines si è spesa nelle sue presentazioni dei piani generali di reinsediamento.

Resta il semi immobilismo sulle ex Falck, che contrasta con i numerosi cantieri e progetti milanesi, che stanno sottraendo interesse per l’ex capitale dell’industria dell’acciaio italiano.

  • Autore articolo
    Fabio Fimiani
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