Approfondimenti

Sala: “Milano città aperta, solidale e competitiva”

“La Milano competitiva e la Milano solidale devono viaggiare assieme”.

Giuseppe Sala lo definisce il suo “mantra”.

A pochi giorni dal 20 maggio e dalla manifestazione “Insieme senza muri”, il sindaco di Milano è negli studi di Radio Popolare. A spiegare la sua adesione a un’iniziativa convocata nel nome dell’accoglienza e della solidarietà.

Un’ora di confronto con gli ascoltatori, dai risultati non scontati. Ci sono i “benaltristi”, che alla parola solidarietà preferiscono la parola sicurezza, e quelli che invece chiederebbero al Comune posizioni forti ed esplicite contro le recenti leggi Minniti.

“Da politico di sinistra io dico che Milano prospera soltanto se è una città aperta al mondo, in tutte le sue parti” spiega Sala. “Essere aperti dà dei vantaggi e a volte certamente può aver dei prezzi, ma noi dobbiamo pagarli perché ci torneranno indietro positivamente in futuro. Essere capaci di integrare significa non soltanto accogliere – cosa che facciamo – ma anche trovare e creare le condizioni per integrare. Io ci credo”.

Lei vede Milano come un’avanguardia nell’idea di città “aperta”?

“Assolutamente sì, lo dico senza alcun timore. La vedo all’avanguardia nello sviluppo economico ma anche in questa idea di apertura. Da sindaco che vive la contemporaneità prendo atto che il mondo è questo e resterà questo per molti anni: cerco di affrontare i problemi, senza girarmi dall’altra parte”.

Il sindaco è reduce da un incontro con il ministro dell’Interno Minniti, chiesto proprio da Sala all’indomani dell’operazione di polizia del 2 maggio in stazione Centrale, ordinata dalla Questura nel nome della sicurezza e del controllo degli stranieri. Un’operazione accolta subito dal Comune con disappunto per non essere stato avvertito e con perplessità sull’utilità di un blitz di quel tipo.

“All’incontro di ieri ho voluto che ci fossero tutti: ministro, prefetto, questore, Comune e Regione. Ho spiegato che a Milano stiamo cercando con uno sforzo quotidiano di mantenere un equilibrio delicato tra competizione e solidarietà e che non si possono fare strappi. Piaccia o non piaccia la città sta funzionando, proprio in virtù di questo equilibrio. Nessuno nega la necessità di sicurezza o che la stazione Centrale sia un luogo delicato, ma ci sono modi e modi. La sicurezza riguarda tutti: prefettura, questura e Comune devono lavorare insieme, ma per farlo non si può non tenere conto della nostra impostazione politica. Abbiamo vinto le elezioni sulla base di un certo programma e di una certa impostazione, per cui adesso si deve fare così. Tra quattro anni, se vincerà qualcun altro, potrà avere un’impostazione diversa. Ora no”.

La distanza rispetto alle campagne securitarie chieste da alcuni e assecondate da altri è evidente nei fatti, anche se non sempre viene esplicitata. Così come la lontananza dalla distinzione, recentemente fatta dal ministro Minniti, tra profughi di guerra e migranti economici da cui discenderebbero possibili gradi diversi di tutela. “Penso abbia diritto non soltanto chi scappa direttamente da una guerra – spiega Sala – ma anche chi scappa dalla miseria causata da guerre ormai finite. Negli ultimi due anni a Milano è cambiata radicalmente la mappa degli arrivi: prima magari erano siriani ora sono eritrei, cambia qualcosa? In realtà è sempre qualcuno che scappa da qualcosa che si chiama guerra oggi, o guerra per mangiare, o guerra passata. La generalizzazione tra ‘guerra si/guerra no’ è un po’ poco. Le regole ci devono essere, chiaramente, però dobbiamo anche ragionare sui motivi che spingono queste persone qui da noi”.

Sull’altro fronte, alcuni ascoltatori vorrebbero dal sindaco parole esplicite contro le recenti leggi Minniti sulla sicurezza e sull’accoglienza, qualcuno addirittura una dichiarazione di indisponibilità ad applicarle. Anche in questo caso, Sala prova a proporre la sua visione.

“La questione non si risolve con una semplice dichiarazione”, spiega il sindaco di Milano. “Un sindaco non lavora per abbattere delle leggi, lavora per cambiarle. Io voglio spiegare a Minniti che ci sono delle ragioni per le quali si può fare diversamente e di più. Se qualcuno si aspetta da me il rifiuto di una legge dello Stato, ovviamente non succederà. Se qualcuno invece si aspetta che io porti avanti, ogni giorno e faticosamente, l’idea di una città che può essere leader in un Paese ma anche nella solidarietà e che offre un terreno fertile per l’integrazione dimostrando che l’integrazione può funzionare, questa è un’altra cosa”.

Alla manifestazione del 20 maggio parteciperà con la fascia di sindaco?

“Non credo. Non è una manifestazione del Comune, invito tutti a partecipare e voglio partecipare da cittadino. Non è mancanza di rispetto ma vorrei essere libero, me stesso: sono Beppe Sala, mi muovo a testa alta e cerco di essere quello che sono. Quindi interverrò senza fascia”.

Ascolta la trasmissione e l’intervista integrale a Sala

zonamista_1_11_05_2017

  • Autore articolo
    Massimo Bacchetta
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 04/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 04/12 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 04/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 04/12/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 04-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Uscita di Sicurezza di giovedì 04/12/2025

    La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi. con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.

    Uscita di Sicurezza - 04-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di giovedì 04/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 04-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di giovedì 04/12/2025

    1) “Una delle cose più preoccupanti mai viste”. In audizione a Capitol Hill i deputati statunitensi ascoltano l’ammiraglio accusato di aver ordinato il doppio raid su un’imbarcazione venezuelana. (Roberto Festa) 2) Nessuno mette Modi in un angolo. Il premier indiano riceve Putin a Delhi nel tentativo di rimarcare la sua indipendenza in politica estera e di incunearsi nel rapporto tra Mosca e Pechino. (Nicola Missaglia - ISPI) 3) Congo, mentre Trump riceve alla casa bianca i leader congolese e ruandese per i nuovi accordi di pace, Stati Uniti e Unione Europea stanno finanziando la costruzione di una ferrovia per il trasporto di minerali critici. (Alice Franchi) 4) Francia, la strategia di Macron contro lo strapotere mediatico di Bolloré. La proposta del presidente di “etichettare” i media scatena una polemica sulla libertà di stampa. (Francesco Giorgini) 5) World Music. Nusantara Beat, la band indonesiana-olandese che fa rivivere il pop dell’isola del pacifico. (Marcello Lorrai)

    Esteri - 04-12-2025

  • PlayStop

    Imprese sportive e parità di genere: addio a Mabel Bocchi, leggenda del basket italiano

    È stata una delle più grandi, se non la più grande giocatrice italiana di pallacanestro di tutti i tempi. È morta a 72 anni Mabel Bocchi, campione d’Europa nel 1978 con la Geas di Sesto San Giovanni, che fu la prima squadra sportiva femminile italiana a vincere un titolo continentale. Con la nazionale Bocchi giocò un mondiale e tre europei, arrivando terza nel 1974, ma in queste ore viene ricordata anche per il suo impegno per i diritti delle giocatrici. Luisa Rizzitelli è presidente di Assist, associazione nazionale atlete. L'intervista di Andrea Monti.

    Clip - 04-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di giovedì 04/12 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 04-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 04/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 04-12-2025

  • PlayStop

    Greenwich Village, anni ‘60: un tuffo nel passato con Elijah Wald

    Questa settimana Elijah Wald è in Italia per portare sul palco, tra Milano, Torino e Piacenza, le sue storie su Bob Dylan e il Greenwich Village di New York. Chitarrista folk blues ma anche narratore e giornalista musicale, attraverso canzoni e racconti Wald ripercorre nel suo spettacolo il cammino di Dylan e dei tanti personaggi di quel periodo irripetibile. Da Woody Guthrie a Pete Seeger, da Eric Von Schmidt a Dave Van Ronk - quest’ultimo anche protagonista del film dei fratelli Coen “A proposito di Davis” e realizzato partendo proprio dal memoir scritto da Wald. Oggi Elijah è venuto a trovarci a Radio Popolare per raccontarci la sua storia e suonarci alcuni brani tra Mississippi John Hurt, Paul Clayton e Victor Jara. Ascolta l’intervista e il MiniLive di Elijah Wald.

    Clip - 04-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di giovedì 04/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 04-12-2025

  • PlayStop

    Una mostra fotografica ripercorre i 50 anni di Radio Popolare. Dal 14 dicembre a Milano

    Domenica 14 dicembre alle ore 10, presso la Sala Cisterne della Fabbrica del Vapore, a Milano, inaugura la mostra "50 e 50. La mostra. Radio Popolare 1975 - 2025", una delle prime iniziative organizzate per celebrare il 50esimo anniversario dalla fondazione di Radio Popolare. La mostra racconta i cinque decenni "di onda" attraverso venti storie realizzate dai fotografi che in questi anni sono stati vicini alla radio. Inoltre, la mostra ospiterà un’interpretazione creativa realizzata da Studio Azzurro dei video che ricostruiscono la storia di Radio Popolare. La mostra sarà allestita fino al 25 gennaio. Tiziana Ricci ce la racconta insieme a Giovanna Calvenzi, che ne è la curatrice.

    Clip - 04-12-2025

  • PlayStop

    Volume di giovedì 04/12/2025

    Le statistiche di fine anno sugli artisti più ascoltati su Spotify e la rubrica LGBTQ+ a cura di Piergiorgio Pardo. Nella seconda parte l'intervista con mini live di Elijah Wald, che ci racconta le sue avventure nel Greenwich Village degli anni '60, il quiz sul cinema e il concerto dei Royal Otis di ieri sera al Fabrique

    Volume - 04-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di giovedì 04/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 04-12-2025

Adesso in diretta