Approfondimenti

Mezza Italia si tinge di rosso, Letta pronto a guidare il PD e le altre notizie della giornata

Draghi PNRR ANSA

Il racconto della giornata di venerdì 12 marzo 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Le nuove misure anti-COVID sono state ufficializzate e da lunedì non esisterà più la zona gialla. Enrico Letta ha sciolto la riserva e si candida a guidare il Partito Democratico. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Abolita la zona gialla fino a Pasqua. Le nuove misure decise dal governo

(di Omar Caniello)

Con il nuovo decreto sarà automatico il passaggio in zona rossa per le Regioni che avranno un numero settimanale di casi superiore a 250 ogni 100.000 abitanti. Dunque da lunedì saranno rosse, oltre le due Province autonome di Trento e Bolzano, la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, le Marche, la Basilicata e la Campania. Tutte le altre Regioni, a parte la Sardegna che è bianca, sono arancioni. Di fatto non esisterà più la zona gialla almeno fino a Pasqua compresa. Ricordiamo che in zona rossa saranno chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, tutte le attività commerciali tranne quelle essenziali come alimentari e farmacie, bar e ristoranti potranno fare solo asporto e sono vietate anche le visite ad amici o parenti.
La Pasqua sarà blindata con tutta Italia che il 3, 4 e 5 aprile sarà rossa, ad eccezione di eventuali regioni in zona bianca. Unica deroga prevista nelle festività, la possibilità di spostarsi all’interno della propria Regione verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, massimo due adulti con figli minori di 14 anni o disabili.
Nel decreto c’è anche una parte economica, 209 miliardi stanziati per riattivare i congedi parentali validi dal 1° e dunque retroattivi. Saranno retribuiti al 50% per chi ha figli minori di 14 anni, mentre dai 14 ai 16 anni non saranno retribuiti. Alternativo al congedo il bonus baby sitter fino a 100 euro alla settimana.

Letta è pronto a guidare un PD diviso in tante anime

(di Anna Bredice)

La parola ‘congresso anticipato’ oggi è sparita dal vocabolario degli esponenti del Pd, soprattutto degli avversari di Zingaretti, costretto ad andarsene proprio per questo motivo. Un coro unanime di consensi e applausi accoglie Enrico Letta, che ha accettato di candidarsi a segretario di un partito diviso in tante anime, concentrato solo sulle proprie appartenenze.
Letta ha detto sì attraverso un breve videomessaggio, preceduto da una visita al Ghetto da dove ha ricordato le parole di Liliana Segre, “non siate indifferenti”.
La non indifferenza, è questo il senso della sua disponibilità ad accettare questa sfida, non rinunciare a provare a prendersi la guida del partito, che gli voltò le spalle nel 2014, dal quale ora dice di aspettarsi verità e non unanimità, non lo dice, ma spesso l’unanimità è solo di facciata, per questo antepone la verità.
Letta risponde ad un appello, perché in questo momento sembra l’esponente più autorevole che può prendersi carico di questa fine di legislatura, come del resto è stato per Draghi, che è stata l’unica via d’uscita vista dal Quirinale per la crisi al buio del governo. Bisognerebbe capire se Letta avrebbe accettato lo stesso, anche senza Draghi a Palazzo Chigi, probabilmente si, ma in questo momento, con il Recovery plan e l’uscita dalla pandemia la sfida per Letta è quella nel partito e anche nel Paese, per far tornare il Pd centrale e non secondo ai Cinque stelle.
Il partito di Grillo per ora sembra gradire la scelta di Enrico Letta, “lui ha abolito il finanziamento pubblico ai partiti”, fanno sapere, ma qui c’è anche altro, c’è l’alleanza con un partito guidato da Conte che magari vorrà spostare i Cinque stelle più al centro, proprio dove Letta potrebbe voler andare.
E’ presto per capire se Letta condivide il progetto di Piazza Grande, un’alleanza strutturale a sinistra, troverà sicuramente un partito diviso in due, quell’area più vicina alla sinistra di Zingaretti e poi Base riformista che non parla più di Congresso, chiede una riflessione sul programma, e parla di un partito plurale e di impronta riformista, frasi dove le parole progressista e sinistra non compaiono mai.

Abbiamo sentito il punto di vista di Michele Serra editorialista di Repubblica e padre fondatore di Cuore:

 

Beppe Sala va coi Verdi, c’è un nuovo campo ambientalista in Italia?

(di Claudio Jampaglia)

Beppe Sala aveva bisogno di un partito. Lo aveva detto un anno fa, a chi gli chiedeva della sua candidatura a un secondo mandato. E quel partito doveva essere il Pd in cui cambiano i segretari più che le politiche e lui non aveva un ruolo nemmeno come portabandiera di quel ambientalismo concreto a cui si candida da tempo, mentre la rete C40 lo metteva a capo della task force per la ripartenza post Covid delle 97 metropoli più importanti del mondo. Così in questi mesi, interlocuzione Beppe Sala l’ha trovata con i Verdi, soprattutto europei, che vincono in Francia come in Germania e mezzo continente, con sindaci pragmatici e competenti, attenti alle diseguaglianze sociali, ma non solo di sinistra. La sintesi di quello che in sindaco di Milano è o vorrebbe essere, a seconda dei giudizi. La cucitura è stata lunga. E poi Sala ha scelto, bruciando tutti sul tempo. [CONTINUA A LEGGERE]

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Quasi 27mila nuovi contagi. Oltre mille più di ieri. 380 morti, ieri erano stati 373.
La pressione sugli ospedale che si fa sentire sempre più forte. Oltre 400 ricoveri ordinari in 24 ore, 226 terapie intensive in più. Il tasso di occupazione delle rianimazioni è sopra la soglia critica a livello nazionale. E infine: il tasso di positività che sale al 7.2%.
Questi sono i dati di oggi dell’epidemia di Covid in Italia: le persone attualmente positive – accertate – sono tornate sopra il mezzo milione. Dati che fanno paura e che confermano la crescita del contagio: l’indice Rt è ormai superiore a 1 in 16 regioni, il livello di rischio è considerato “alto” in dieci.
L’epidemia è in espansione, ha ribadito l’Istituto Superiore di Sanità, nel suo punto settimanale. Questo è il momento in cui ci troviamo, a un anno dall’inizio della pandemia, a fare i conti. E il governo Draghi interviene con un nuovo decreto che mette da lunedì tutta l’Italia in zona arancione o rossa. Mentre a Pasqua e Pasquetta sarà zona rossa nazionale. Il primo Dpcm di Draghi si è rivelato superato dopo poche settimane.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 10/12 12:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 10-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 10/12 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 10-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 10/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 10-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 10/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale

    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

    Clip - 10-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 10/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 10-12-2025

  • PlayStop

    Volume di mercoledì 10/12/2025

    Il commento alla classifica di NME dei migliori album del 2025, l'intervista al musicista nigeriano Tommy Wà a cura di Niccolò Vecchia e la storia di Jesse Welles, da fenomeno social a uno dei cantautori americani più apprezzati del momento.

    Volume - 10-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 10/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 10-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 10/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 10-12-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 10/12/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 10-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 10/12/2025

    Da che parte sta il papa statunitense, Leone XIV? Con l’Europa di von der Leyen e Merz, ma anche di Macron, Meloni e Sanchez? Oppure con gli Stati Uniti di Trump, JD Vance, Musk e Peter Thiel. Oppure con nessuna di queste identità così identificate? Dopo l’attacco della Casa Bianca all’Europa con il «National Security Strategy» viene facile polarizzare lo scontro tra le due sponde dell’Atlantico. Anche se i due poli sono orientati entrambi prevalentemente a destra, con inquietanti sfumature che arrivano all’autoritarismo di stampo fascista (C.Bottis, Trumpismo. Un mito politico, Castelvecchi 2025). Dunque, gli Stati Uniti aggrediscono l’Europa con il NSS, e papa Prevost con chi si schiera? Pubblica ha ospitato oggi Stefano Zamagni (ex presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, economista) e Paolo Naso (scienziato della politica).

    Pubblica - 10-12-2025

  • PlayStop

    Piazza Fontana: ricordiamo la strage e la risposta democratica

    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 10-12-2025

  • PlayStop

    A come Asia di mercoledì 10/12/2025

    Nella tempesta dei dazi, i record di Pechino nelle esportazioni, con Gabriele Battaglia. Al confine tra Cambogia e Tailandia si riaccende un conflitto decennale, tra scam city e nuovi nazionalismi, con Paola Morselli, ricercatrice Ispi. A cura di Diana Santini.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 10-12-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di mercoledì 10/12/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 10-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 10/12/2025

    Federico Sinicato presidente associazione Familiari Vittime di Piazza Fontana ci racconta cosa sarà questo 12 dicembre e il percorso di avvicinamento nelle scuole, nei racconti e nelle testimonianze. Valter Boscarello Fondatore di Memoria Antifascista, ci presenta il corteo delle 18h30 (da Piazza 24 maggio fino a piazza fontana) dedicato ai movimenti e alla repressione delle lotte. Nel pomeriggio verrà inaugurato il memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente dedicata a tutte le vittime delle stragi, voluta dal basso e accolta dal Comune di Milano. Linda Maggiori, giornalista freelance e attivista di The Weapon Watch l'osservatorio sul traffico d'armi nei portio italiani, ci racconta la sua inchiesta sulla "flotta del genocidio": le rotte delle armi dai porti italiani pubblicata per Altra economia dove dimostra come l'industria italiana e i porti italiani abbiano rifornito Israele per tutta la durata dell'attacco a Gaza in barba alla legge 185 che lo vieta e alle dichiarazioni del governo. Tiziana Ricci ci presenta la mostra alla Fabbrica del vapore sui 50 anni della radio, gratuita, libera e bellissima.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 10-12-2025

Adesso in diretta