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La Lombardia si affida a Poste Italiane, M5S pronto a cambiare pelle con Giuseppe Conte e le altre notizie della giornata

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Il racconto della giornata di venerdì 2 aprile 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Al via la prenotazioni per i vaccini anti-COVID in Lombardia tramite la piattaforma di Poste Italiane, che archivia così i disguidi per i vaccini COVID di Regione Lombardia, ma anche l’autonomia leghista. Perché si è atteso due mesi per fare qualcosa che il portale di Aria non era in grado di gestire? Il Movimento 5 Stelle è pronta a rinnovarsi sotto la guida di Conte, ma come cambierà? I nodi da sciogliere sono ancora molti. Flower strike in Birmania: i luoghi in cui i manifestanti pro-democrazia sono stati uccisi sono stati ricoperti di fiori. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Che nemesi! La Lombardia della Lega e Formigoni salvata dallo Stato

(di Luigi Ambrosio)

Che smacco, che disfatta.
Per chi?
Per tutta la classe politica che è stata egemone in Lombardia negli ultimi 30 anni.
L’era di Formigoni che governava dall’alto del grattacielo Pirelli e imponeva il modello privatistico alla sanità, alla scuola, ai servizi. Il modello privatistico che avrebbe garantito una efficienza che nel resto d’Italia scordatela, e con meno costi.
L’era della Lega che aveva nella Lombardia la sua Heimat, il cuore della sua ideologia, e che in quegli anni sognava la secessione da Roma Ladrona, dall’odiato stato centrale con le sue polverose burocrazie e la sua sete inestinguibile di denaro da spillare alla gallina dalle uova d’oro, il denaro dei lombardi che lavoravano e che finiva nelle mille clientele improduttive del sud colonialista.
Ce la raccontavano così, ricordate? [CONTINUA A LEGGERE SUL SITO]

Poste Italiane archivia i disguidi per i vaccini COVID di Regione Lombardia, ma anche l’autonomia leghista

(di Fabio Fimiani)

Ha funzionato il richiesto soccorso della Regione Lombardia alle Poste Italiane per il sistema di prenotazioni delle vaccinazioni contro il Covid 19. Unica breve coda telematica quella per le prenotazioni da telefonino, ma già a metà mattina era stata risolta, probabilmente con un potenziamento delle risorse informatiche a disposizione, una normale prassi aziendale. Dai computer è andato tutto bene, con gli utenti talmente soddisfatti per facilità e velocità da essere quasi increduli.
Un colpo così ferale ai sostenitori dell’autonomia regionale non ci poteva essere. Neanche nella trama più militante di un romanzo o film a favore dello stato centrale era immaginabile un simile capovolgimento.
Il simbolo per eccellenza dei carrozzoni pubblici statali, chiamato in soccorso dagli acerrimi avversari, che dà speranza agli abitanti della più avanzata regione italiana. Quella che per le sue disorganizzazioni continua ad avere, invece, la maggiore percentuale di morti e ammalati di Covid 19 per abitanti.
Ci scusiamo per la banalizzazione delle Poste, che, dalla gestione del manager Corrado Passera nella seconda metà degli anni ’90, sono diventate un’azienda efficiente, anche se noi utenti vorremmo ancora meno code.
Secondo Regione Lombardia sono state oltre centonovantamila in un giorno le prenotazioni sul portale di Poste Italiane, in quasi due mesi le seicentomila adesioni degli ultraottantenni non sono ancora state smaltite.
Ecco, proprio qui c’è stato uno dei problemi. All’inizio di febbraio Poste aveva dichiarato alla Regione che in un paio di settimane avrebbe potuto mettere a disposizione il sistema entrato ora in servizio. Palazzo Lombardia ha invece preferito obbligare la propria società Aria a fornire una piattaforma per le sole adesioni, quella a cui sono stati imputati tutti i disguidi. Perché?

Perché la Lombardia non si è affidata a Poste Italiane due mesi fa?

(di Alessandro Braga)

E quindi? Tutto qui? Bastava così poco? Insomma, per far funzionare il sistema di prenotazione per le vaccinazioni in Lombardia davvero bastava semplicemente affidarsi a una società, come Poste Italiane, capace di organizzare un sistema facile e veloce? Che permette di collegarsi a un sito, oppure telefonare a un numero verde, o affidarsi a delle persone fisiche e, in pochi minuti, avere data, orario e luogo dove andare a vaccinarsi. Stando alle prime verifiche, a poche ore dall’esordio del nuovo portale, pare proprio di sì. Ma allora perché non è stato fatto due mesi fa? Perché ci si è incaponiti a usare un portale, quello di Aria, che aveva dichiarato chiaramente di non essere in grado di supportare le richieste? Quanti disagi, quanti ritardi, quanti disguidi ci saremmo risparmiati? Quanti infettati, e di conseguenza quanta pressione in meno negli ospedali del territorio avremmo avuto? Molto probabilmente anche quanti morti in meno. Certo, la manifesta incapacità di chi governa la Lombardia è una spiegazione, e il fatto che non siano assolutamente in grado di restare al comando è sotto gli occhi di tutti. Ma non può bastare come spiegazione, sarebbe quasi un’attenuante nei loro confronti. Dietro le scellerate decisioni dei vertici lombardi, Lega e Forza Italia, ci sta un chiaro disegno politico, che va avanti da tempo. Un sistema fatto di smantellamento del servizio pubblico, a favore del privato, di favoritismi agli amici degli amici. Che andrebbe messo alle spalle velocemente, insieme a chi lo propugna.

Come cambierà il Movimento 5 Stelle sotto la guida di Conte?

(di Anna Bredice)

Sono tanti i temi centrali che Conte ha accennato ieri, ma sono punti che devono essere sviluppati. Per ora si tratta quasi di titoli, anche se si intravede un nuovo Movimento che assomiglia di più ad un partito e che perderà due caratteristiche che l’hanno contraddistinto: “L’uno vale uno”, e quella durezza nel linguaggio che li portava a dire che il Parlamento era la scatoletta di tonno da aprire.
Ma sono passati tanti anni, la scatoletta non c’è più, anzi sono al governo e i parlamentari Cinque stelle consegnano a Conte un Movimento che è molto cambiato.
Ma ora sono tutti in attesa di capire alcune questioni fondamentali. Ad esempio non è chiara l’organizzazione sul territorio che Conte ha in mente, il nuovo capo dei Cinque stelle ieri non lo ha detto, come sarà strutturato, con sezioni, segretari e da chi saranno scelti? Fonti del Movimento dicono “noi non vogliamo rinunciare a far decidere e votare gli iscritti anche nella scelta dei dirigenti”.
Per non parlare poi del doppio mandato, che manderebbe a casa tantissimi parlamentari, tema su cui Conte non si è proprio pronunciato.
Altro punto è il rapporto con Davide Casaleggio: Conte vuole limitarne il potere, soprattutto quello dato dal controllo dei dati sensibili degli iscritti, che devono essere trasparenti dice Conte, ma anche la cassa dei soldi, con la parte degli stipendi dei parlamentari versati ogni mese alla Casaleggio associati. Sarà ancora così? non si sa.
Per ora Conte, fanno sapere fonti a lui vicine, sta lavorando al nuovo Statuto e ad una carta dei valori, ieri aveva annunciato che “bisogna dare al movimento un’identità politica”. Dopo Pasqua si confronterà con i parlamentari per raccogliere idee e suggerimenti, lo Statuto poi sarà messo ai voti.
Un processo quindi lungo, ma i tempi però incalzano, perché è da tempo che il Movimento non ha una leadership certa, indebolito da una competizione e da una tensione interna, che ha favorito la crescita dei consensi di Conte come leader dei Cinque stelle, ma è una leadership che deve anche confrontarsi con gli elettori in maniera diretta e non solo con i sondaggi. “Bisogna ritrovare entusiasmo”, dicono alcuni parlamentari e il primo banco di prova sono le amministrative.
Nel Pd il discorso di Conte è stato accolto bene, per il responsabile delle autonomie locali Ricci potrebbero essere più facili le alleanze per il voto, almeno nelle grandi città.

Giornata mondiale per l’autismo, la onlus PizzAut contro la strategia vaccinale in Lombardia

(di Luca Parena)

“Vietato calpestare i sogni”. Appena entrati nel ristorante della onlus PizzAut, lo sguardo viene catturato da questa frase scritta sul soffitto. E questo posto, pochi chilometri fuori Milano, è ancora un sogno, a tutti gli effetti. Doveva essere inaugurato il 2 aprile 2020, nella Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo di un anno fa, e diventare il luogo di lavoro di dieci ragazzi con autismo. La pandemia ha rallentato la tabella di marcia, ma i sogni non si possono fermare a lungo.
Con un camioncino il ristorante ha iniziato a lavorare all’aperto, nello stesso piazzale di una catena internazionale di fast-food: in certi fine settimana, durante la zona gialla di poco tempo fa, è riuscito a farle concorrenza vendendo anche 600 pizze.
L’idea di fondo è chiara: lavorando come ristoratori o camerieri, ragazzi dai 18 ai 25 anni possono emanciparsi dalla loro disabilità. Un messaggio che in questo periodo si carica di un sentimento di protesta verso la campagna vaccinale anti-COVID di Regione Lombardia, che finora ha lasciato indietro le persone fragili e con disabilità. Nico Acampora è il fondatore di PizzAut:

Un appello a cui si uniscono anche i lavoratori Andrea, Francesco e Leonardo:


 

La Cina attenua la posizione dell’ONU sul massacro in Birmania

(di Martina Stefanoni)

Panchine, marciapiedi, fermate dei pullman: sono i luoghi dove i manifestanti pro-democrazia in Birmania sono stati uccisi. Oggi, in tutto il paese, questi luoghi sono ricoperti di fiori. È il flower strike, l’ennesimo tentativo di resistenza pacifica contro il colpo di stato militare. “La Birmania sta sanguinando”, dicono gli attivisti tenendo tra le tre dita alzate delle rose rosse, a simboleggiare il sangue dei birmani.
Il numero totale delle vittime continua a salire, ed è arrivato almeno a 543, secondo Save the Children, i minori uccisi in questi due mesi sarebbero almeno 43.
Il consiglio di sicurezza dell’Onu, intanto, ha approvato all’unanimità una dichiarazione in cui condanna fermamente la morte di civili in Birmania e in cui si esprime preoccupazione per il deterioramento della situazione. Nel testo, si legge che i 15 membri rimarranno “attivamente impegnati sulla questione“: una formula che suona estremamente debole se si considera la drammatica violazione dei diritti umani che l’esercito birmano sta perpetrando da due mesi. Il problema è sempre la forte opposizione della Cina, che ha bloccato più volte una versione precedente della dichiarazione in cui si affermava che l’organo Onu era “pronto a considerare nuovi passi“, alludendo alla possibilità di sanzioni contro i militari.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

(di Lorenza Ghidini)

Oggi in Italia i nuovi positivi al Covid sono stati quasi 22 mila, e le vittime 481. Il tasso di positività è stabile al 6.6%. 23 i nuovi ingressi in terapia intensiva, sono calati invece di 245 i ricoveri nei reparti ordinari. La curva epidemica decresce, ma molto lentamente.
L’indice RT a livello nazionale è sceso sotto 1 nell’ultima settimana e il numero di contagi ogni 100 mila abitanti si è abbassato a 232.
Questa la fotografia fatta nella conferenza stampa dopo la cabina di regia settimanale.
Ciò che preoccupa di più in questa fase è l’occupazione delle terapie intensive, che è in media del 41% dunque molto superiore alla soglia critica del 30.
In questo contesto sono solo tre le regioni a passare in zona arancione dopo Pasqua: Veneto, Marche e Provincia Autonoma di Trento. Nove regioni, tra cui la Lombardia, restano in rosso.

Questo dunque l’attuale andamento dell’epidemia in Italia.
Da cosa è prodotto questo lieve miglioramento e quando potremo iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel?
Lo abbiamo chiesto a Giulia Carla Marchetti, professoressa di malattie infettive all’università Statale di Milano:


 

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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